Il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca e il filosofo Giacomo Marramao sono stati gli ospiti dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Accademia di Belle Arti dell'Aquila.
Per l'ente diretto da Marco Brandizzi, si tratta del 50° anno di attività.
Era il 1969, infatti, come ha ricordato anche il presidente dell'Abaq Roberto Marotta nel discorso di benvenuto tenuto in apertura di cerimonia, quando, su iniziativa di Luciano Fabiani e del senatore Achille Accili, l'Accademia aprì i battenti nella sua prima sede, su corso Vittorio Emanuele.
Sede che ben presto, ha ricordato sempre Marotta, si rivelò troppo piccola per ospitare tutti gli studenti interessati a frequentare i corsi.
Per fronteggiare il problema, il ministero dei Beni culturali finanziò il progetto firmato dal celebre architetto Paolo Portoghesi per la costruzione di un nuovo edificio nella periferia dell'Aquila, in quella che oggi è via Leonardo Da Vinci. L'edificio venne completato nel 1989 e da allora è la sede dell'Accademia.
"Sono contento di essere qui in rappresentanza del Governo" ha detto il sottosegretario Gianluca Vacca "L'Accademia è una delle istituzioni culturali più importanti d'Abruzzo. Insieme all'Accademia e a tutte le altre istituzioni culturali aquilane lavoreremo per fare in modo che il decennale sia un momento di riflessione importante su ciò che si è fatto e ciò che si deve ancora fare. E lo faremo attraverso la cultura, che deve essere strumento di rilancio del territorio".
A proposito di decennale, Vacca ha detto che nelle prossime settimane incontrerà il comitato dei parenti delle vittime del terremoto per discutere l'idea avanzata da questi ultimi, quella di realizzare, con una parte dei fondi stanziati dal Mibac per le commemorazioni dell'anniversario, un museo della memoria: "Ci saranno momenti di confronto con le realtà associative, vedremo come conretizzare questa proposta che mi sembra ragionevole e interessante".
Vacca ha annunciato anche l'arrivo di nuove assunzioni per rinfoltire il personale della Soprintendenza che ha gravi carenze di organico: "Abbiamo ereditato una situazione disastrosa, non solo in Abruzzo. Ma rimedieremo nel giro di qualche settimana. Ci sono risorse nella legge di Bilancio e anche altri soldi provenienti dai fondi Cipe".
Rassicurazioni sono giunte, da parte di Vacca, anche sul Maxxi: "Si farà. Ho già incontrato Giovanna Melandri (presidente della Fondazione da cui dipende il museo, ndr), c'è un tavolo di discussione aperto. L'importante è che non sia un'opera di colonizzazione, dovrà essere un museo in grado di valorizzare le energie e le competenze che ci sono in questo territorio, mettersi a suo servizio".
Il direttore, Marco Brandizzi, ha annunciato che per il decennale del terremoto, l'Accademia ha presentato alcune proposte per il simbolo da utilizzare in occasione delle cerimonie commemorative e per la realizzazione di opere d'arti permanenti, tra cui un monumento in ricordo delle vittime.
Oggi l'Accademia può vantare sette corsi di laurea e specializzazione: a quelli storici, pittura, scultura, decorazione e scenografia, si sono aggiunti, negli anni, fotografia, grafica e restauro.
Quest'ultimo è diventato il vero fiore all'occhiello dell'Accademia, che, afferma Brandizzi, punta soprattutto sulla qualità: "I numeri sono buoni ma non eccezionali, perché dopo il terremoto abbiamo avuto molti problemi. La nostra politica è di selezionare studenti motivati. Il modello è quello del corso di restauro, dove abbiamo un rapporto tra studenti e docenti di uno a cinque. Rapporto che ci permette una qualità da scuola superiore".
Un problema ancora in attesa una soluzione definitiva è quello degli spazi. Il presidente Marotta ha lanciato un appello al sindaco dell'Aquila Periluigi Biondi affinché l'Accademia possa continuare a usare il Musp dell'ex liceo musicale sulla statale 80, dove attualmente ha sede il laboratorio di scultura.
Brandizzi, invece, ha dichiarato che a aprile sarà completato il nuovo padiglione di 600 metri quadrati che sorgerà sempre in via Da Vinci, accanto all'edificio attuale. La struttura ospiterà subito una mostra su Fabio Mauri, uno dei tanti docenti illustri avuti dall'Accademia nei suoi cinquant'anni di vita (tra gli altri, si ricordano anche Carmelo Bene, Alberto Arbasino, Achille Bonito-Oliva).
Mauri è stato anche oggetto del dialogo che il filosofo Giacomo Marramao ha tenuto con la storia dell'arte Laura Cherubini.