Giovedì, 24 Gennaio 2019 17:57

Call center L'Aquila, sindacati e politica: "Garantire territorialità"

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Proteggere il destino dei 1500 lavoratori dei call center aquilani chiedendo al governo di inserire, nella norma promessa sia da Salvini che da Di Maio che dovrà contenere la i trasferimenti necessari alla salvaguardia degli equilibri di bilancio del comune, una clausola sociale “rafforzata” con il requisito della territorialità.

In altri termini, si chiederà di approvare una norma per obbligare le nuove aziende che dovessero subentrare nella gestione delle commesse non solo di riassumere i lavoratori ma di riassumerli all’Aquila, di non mandarli a lavorare lontano da casa.

“Altrimenti” ha detto il sindaco Pierluigi Biondi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal) e gli esponenti di Azione Politica Gianluca Zelli, Roberto Santangelo e Luca Rocci “la clausola sociale rischia di essere del tutto illusoria, visto che nei call center aquilani, che attualmente, dopo il settore pubblico, rappresentano il comparto con più occupati, lavorano in molti casi marito e moglie o persone che hanno famiglia. Chiedere loro di trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza vorrebbe dire licenziarli”.

Domani, 25 gennaio, è in programma a Roma, al ministero del Lavoro, un incontro tra il sottosegretario Claudio Durigon, i sindacati e la Regione.

“Sarà anche l’occasione per chiedere al sottosegretario se i dossier che abbiamo consegnato in due riprese a Di Maio, a novembre e lo scorso 6 gennaio, hanno avuto un seguito e quali sono le intenzioni del ministero” ha detto Biondi.

Le situazioni più delicate interessano soprattutto i 600 dipendenti di Lavorabile e Transcom, che gestiscono la commessa per il servizio di contact center di Inps/Inail/Equitalia, e i 320 dell’Olisistem Start (ex E-Care), che invece ha le commesse di Acea e Poste .

Per quanto riguarda i primi, si è in attesa di conoscere l’esito definitivo della nuova gara d’appalto fatta dall’Inps, vinta dall’azienda Comdata (a capo di un raggruppamento di imprese che vede la partecipazione di Network Contact e Telesurvey). L’ente previdenziale ha chiesto alla società delle integrazioni e nel frattempo ha prorogato fino a giugno 2019 la commessa.

Per quanto riguarda l’ex E-Care, 34 lavoratori rischiano di essere trasferiti proprio perché la clausola sociale non contemplerebbe la territorialità. Domani, venerdì 25, le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni terranno davanti alla sede dell’azienda a Monticchio un sit-in.

“È il costo del lavoro a incidere sulla scelta delle aziende” ha osservato il coordinatore regionale di Azione Politica, Gianluca Zelli “La Regione Abruzzo dovrà, come già accade in altre regioni tipo la Puglia, emanare dei bandi che vadano nella direzione della decontribuzione così da aumentare l’attrattività dei nostri territori”.

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