Il sindaco Biondi contro il Fatto Quotidiano.
Il primo cittadino dell’Aquila, in una nota, accusa il giornale diretto da Marco Travaglio di aver riportato una notizia “assolutamente falsa” a proposito della ricostruzione dell’Aquila.
Nell’articolo, intitolato La ricostruzione seppellita dalle inchieste e firmato da Melissa Di Sano, si legge quanto segue: “Quasi dieci anni sono passati dal sisma del 6 aprile 2009” si legge nell’articolo “e a segnare lo scorrere del tempo sono i ponteggi infiniti, i paesi rimasti vuoti, le continue battute di arresto della ricostruzione. Un tempo dilatato in cui solo una piccola parte degli sforzi è andata a buon fine mentre la città è ancora “il più grande cantiere d’Europa” come lo definiva l’allora premier Silvio Berlusconi a qualche mese dal terremoto, assicurando che la ricostruzione sarebbe avvenuta a breve termine. Da quella notte terrificanti i riflettori sul capoluogo di regione non si sono mai spenti come non si è placato l’anelito a fare affari, vista la carrellata di inchieste della magistratura che vede al centro la ricostruzione. La maxi inchiesta di Palazzo Centi è arrivata a 11 fasciscoli e a una quarantina di indagati su presunti favoritismi negli appalti della Regione. Partita nel 2015, ha visto scagionato, tra gli altri, Luciano D’Alfonso […]. Resta in piedi l’accusa di turbativa d’asta per i due tecnici Alessandro Pompa e Gianluca Marcantonio, quest’ultimo fedelissimo di D’Alfonso. […] Lo scorso novembre è stato chiesto il processo per 26 imputati nell’ambito dell’inchiesta su presunte mazzette negli appalti per la ricostruzione post-terremoti di beni culturali e ecclesiastici. Il pm Simonetta Ciccarelli ha presentato istanze di rinvio a giudizio per imprenditori, professionisti e funzionari di beni culturali abruzzesi e Soprintendenza. I presunti imbrogli riguardano appalti per chiese nell’Aquilano e a Sulmona, oltre al teatro comunale del capoluogo. Le accuse vanno dal falso all’abuso di ufficio, dalla turbativa d’asta fino alla corruzione. Sotto inchiesta anche la trasformazione dei locali dell’ex caserma Campomizzi in alloggi dove ospitare prima gli sfollati e poi gli studenti. Questa volta a finire nei guai sono due imprenditori aquilani, Ettore Barattelli e Enzo Romano Marinelli. […]. E poi ancora l’inchiesta sullo scandalo dei balconi crollati nel Progetto Case. Una vicenda che poggia su una presunta frode nelle pubbliche forniture per 18 milioni di euro […] Una vicenda che sembra avviarsi alla prescrizione”.
Questa la replica di Biondi:
"La notizia riportata oggi sulle colonne del quotidiano del Fatto Quotidiano, che ha titolato un articolo 'La ricostruzione dell'Aquila è seppellita dalle inchieste' è assolutamente falsa. I processi di rinascita delle aree terremotate nel 2009 vanno avanti e procedono anche sotto l'attento monitoraggio della magistratura e delle forze dell'ordine. Ma scrivere che la loro azione blocca il percorso di rinascita dei territori colpiti dal sisma, significa mistificare la realtà, soprattutto agli occhi di chi, questi territori, non li conosce".
Ad oggi sono stati concessi 7,6 miliardi complessivi per la ricostruzione pubblica e privata, quest'ultima completata al 73% .
"A fronte di questi numeri, ufficiali e forniti dall'Ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila, la narrazione del nostro percorso di rinascita non può essere legata a inchieste giudiziarie, in corso o archiviate, che hanno neutralizzato attività illecite. Dal 2009, peraltro, le interdittive antimafia emesse dalla Prefettura aquilana sono state 51, per aziende che non avevano i requisiti per lavorare nella ricostruzione. Le imprese che hanno operato e continuano a lavorare nella ricostruzione sono sane, l'impegno delle ditte locali e abruzzesi è un valore aggiunto, un vanto per questa terra" sottolinea Biondi. "I problemi, semmai, sono legati alle farraginosità e alle lungaggini dettate dal Codice degli appalti, che producono pesanti ritardi nell'assegnazione di lavori da parte dei diversi soggetti attuatori chiamati a intervenire su scuole, edifici storici e beni monumentali. 'Il modello L'Aquila', voluto e realizzato dal centrodestra è virtuoso ed è un punto di riferimento nella gestione delle emergenze e degli interventi di ricostruzione successivi alle calamità naturali".
"Un esempio che non è stato seguito dopo i disastrosi eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016 e 2017 con ricadute negative che oggi scontano quelle aree e i cittadini che ancora vi risiedono", conclude il sindaco dell'Aquila.