Mercoledì, 13 Febbraio 2019 21:20

Impianti e nuove piste da sci sul Monte Magnola, anche Cai Abruzzo e Salviamo l'orso contrari a progetto

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Il fronte ambientalista contrario all'ampliamento degli impianti e alla realizzazione di nuove piste da sci a Ovindoli, sul monte Magnola, si allarga. Dopo il No pronunciato dalle associazoni Lipu, Altura, Italia Nostra, Stazione ornitologica abruzzese, Appenino Ecosistema, Gruppo naturalisti di Rosciolo, arriva anche quello di Salviamo l'orso e del Cai Abruzzo.

A darne notizia, in una nota che pubblichiamo qui di seguito, è l'associazione Salviamo l'orso.

"Sapremo mai fermarci o intendiamo fare tabula rasa di ogni singolo metro quadro della montagna abruzzese?".

"Salviamo l'orso si schiera insieme ad un gruppo di associazioni (Lipu, Altura, Soa, Appennino Econosistema, Gruppo naturalisti di Rosciolo) ad Italia Nostra ed al Cai Abruzzo (Club Alpino Italiano) contro i nuovi impianti proposti sull’ultimo versante intatto del Monte Magnola in Comune di Ovindoli e in un’area del Parco Regionale Sirente-Velino destinata a diventare  Riserva integrale dallo stesso piano del parco ( piano che aspetta di essere approvato da piu’ di 25 anni)".

"Il 29 di Gennaio scorso la Commissione regionale per la Valutazione di incidenza ambientale (Ccr-Via) dopo aver ricevuto una lettera del Ministero dell’Ambiente che chiede chiarimenti, ha rimandato ad una nuova seduta l’approvazione o il divieto del progetto di realizzazione di nuovi impianti da sci in Loc. Campi della Magnola e Valle delle Lenzuola , ultimi lembi intatti del Monte Magnola in comune di Ovindoli (AQ) e nel Parco Regionale Sirente-Velino".

"Il tentativo di devastare ciò che resta di naturale nel Parco regionale continua nell'indifferenza della politica locale e anche di tanti cittadini abruzzesi".

"In un'area a massima densità di impianti da sci (Campo Felice e il complesso Ovindoli-Monte Magnola) non si sente alcun bisogno di un'ulteriore meccanizzazione della montagna in aree sottoposte non solo ai vincoli del parco ma ancora più importante a quelli della Rete Natura 2000, la rete europea di territori protetti dalla Direttiva Habitat che se violati portererebbero all'apertura di una procedura d'infrazione comunitaria contro la regione e il nostro paese con le relative pesantissime sanzioni che pagheremmo noi cittadini e non i gestori dei nuovi impianti".

"Una settimana fa anche il Cai Abruzzo gloriosa associazione di chi ama la montagna ha ribadito la sua opposizione al progetto".

"Progetti vecchi di decenni. Periodicamente tirati fuori dai cassetti e riproposti come grandi novità mentre le grandi novità, quelle vere, passano senza che nessun politico locale se ne accorga. Stiamo perdendo un'occasione dietro l'altra, i finanziamenti per Natura 2000, gli investimenti in capitale naturale, azioni che potrebbero portare una boccata d'ossigeno ai territori ed ai comuni del nostro Appennino".

"Non saranno 3 o 4 impianti in più o addirittura il già preventivato sviluppo della zone di Costa Cerasa e Costa della Tavola ( basta vedere il progetto presentato nel 2017) e nemmeno il sempre ipotizzato collegamento con Campo Felice a cambiare di molto il futuro economico di quest'area come stazione per gli sport invernali".

"Ovindoli e la Magnola sono già un'apprezzata meta per tanti sciatori e lo saranno fino a quando ci sarà neve. La loro profittabilità dipenderà dai fattori climatici , da quanti giorni sciabili i prossimi inverni potranno garantire, non da qualche nuovo impianto . Impianti tra l'altro finanziati da denaro pubblico perchè di privati che rischiano soldi in questo tipo di investimenti non se ne trovano più e questo vorrà pur dir qualcosa".

"Ovindoli e tutto l'altopiano godono di una florida economia turistica e gli impianti esistenti sono un pezzo del mosaico di un’ampia offerta turistica , essi insistono su una parte della montagna che ha gia pagato un pesante tributo alla presenza dell'uomo ed alle sue attività , basta solo osservarla d'estate, arida e spelacchiata nel suo reticolo di piste che la fanno sembrare una cava a cielo aperto , perchè dunque estendere questo scempio anche a ciò che resta ancora relativamente incontaminato?".

"Perchè non investire il finanziamento pubblico nel miglioramento dei parcheggi e dei servizi degli impianti attuali per fare di Ovindoli un piccolo gioiello di accoglienza di qualità invece di assestare un colpo mortale agli ultimi ambienti naturali del Monte Magnola che sono una risorsa per attività  non impattanti come lo sci alpinismo ed il turismo escursionistico estivo?".

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