Da quando, un anno fa, all'ospedale San Salvatore è entrato in attività il robot Da Vinci, sono già oltre 200 gli interventi chirurgici effettuati con questo macchinario che ha rivoluzionato il modo di interpretare l’attività in sala operatoria, soprattutto in termini di precisione, mininvasività e sicurezza del paziente.
All'inizio I lrobot - dotato di un braccio meccanico manovrato a distanza dal chirurgo che, durante l’intervento, si avvale di una visione ingrandita grazie alla quale può gestire anche i minimi movimenti con grande precisione ed efficacia - è stato impiegato soprattutto nell’urologia per poi essere adottato, gradualmente, anche nella chirurgia d'urgenza addominale (fegato e pancreas).
Due settimane fa, l'8 febbraio, "Da Vinci" è stato utilizzato per portare a termine il primo trapianto di rene. A effettuare l'intervento su un paziente uomo originario del Molise (che ha ricevuto il rene dalla sorella), è stata un'équipe guidata dal dottor Luigi Di Clemente, direttore del reparto di Urologia del San Salvatore. I particolari dell'intervento sono stati illustrati dallo stesso Di Clemente insieme al professor Francesco Pisani, direttore del Centro regionale trapianti Abruzzo e Molise; al direttore generale della Asl dell'Aquila Rinaldo Tordera; alla rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi e al sindaco Pieluigi Biondi.
IL TRAPIANTO
Il rene del donatore è stato prelevato per via laparoscopica attraverso una piccola incisione effettuata sul fianco e non sulla cavità addominale e poi estratto con un'incisione di pochi centimetri nella regione inguinale. Una tecnica miniinvasiva - "usata" ha specificiato Di Clemente "solo all'Aquila" - che riduce di molto i danni biologici rispetto alla procedura tradizionale. Lavorando in contemporanea con l'équipe che si è occupata dell'estrazione del rene del donatore, una seconda équipe è intervenuta con il robot sul paziente ricevente per preparare la sede in cui reimpiantare l'organo.
Tramite un'incisione di 5 centimetri sopra il pube, il rene prelevato è stato posizionato all'interno della cavità addominale del paziente ricevente, lateralmente alla vescica. L'operazione in sé non è durata molto (meno di un'ora) ma, ha spiegato Di Clemente, ci sono voluti circa sei mesi per prepararla.
Il paziente che si è sottoposto all'operazione è stato già dimesso: tra i vantaggi assicurati dal robot, infatti, c'è anche l'accelerazione dei tempi di recupero per i pazienti, appunto perché i danni biologici legati al trapianto sono molto ridotti. Invece, la mininvasitività dell'intervento di estrazione dell'organo, ha sottolineato il professor Pisani, dovrebbe far aumentare il numero di donatori, che in questo momento in Abruzzo è molto basso e non riesce a essere compensato dalle donazioni da cadavere.
600 TRAPIANTI DAL 2001
Il trapianto di rene effettuato con il robot Da Vinci va ad aggiungersi ai 33 trapianti di rene "tradizionali" effettuati all'Aquila nel 2018. "Da quando il Centro trapianti è stato istituto (2001, ndr)" ha ricordato il professor Pisani "sono stati effettuati circa 600 trapianti".
INVESTIMENTO
Il Da Vinci è stato acquistato dalla Asl dell'Aquila con un investimento di circa 3 milioni di euro. Prima c'era stata una fase di sperimentazione nella quale il robot era stato concesso in comodato d'uso gratuito dall'azienda produttrice mentre tutta l'attrezzattura necessaria a effettuare gli interventi era stata comprata grazie a due donazioni, una da 160mila euro della Fondazione Carispaq e un'altra da 80mia euro dell'Ance L'Aquila.
"La vera qualità" ha detto Rinaldo Tordera "si fa investendo e attraendo giovani. Nell'ultimo anno abbiamo stabilizzato tre giovani chirurghi, tornati uno dall'Inghilterra, uno da Modena e uno da Pisa".
"L'acquisto del robot è stato passo importante" ha affermato la rettrice Paola Inverardi "Il futuro sarà sempre più permeato dallo sviluppo tecnologico, i nuovi chirurghi non potranno fare a meno di formarsi anche da questo punto di vista. Il progresso sarà rapidissimo e dovremo essere pronti sul terreno dell'apprendimento e della formazione rispetto a tecnologie che saranno sempre più avanzate".
"Dobbiamo scavalcare il muro del'austerità" ha dichiarato Pierluigi Biondi "Esistono due modi per farlo: uno è quello dei tagli draconiani, l'altro quello degli investimenti. In questo secondo caso, nel breve periodo i costi sono maggiori ma nel lungo consentono dei risparmi nonché l'innalzamento degli standard qualitativi".