Martedì, 26 Febbraio 2019 12:58

Sanità, Febbo: "Buco di oltre 200 milioni". Paolucci: "Pensa alle poltrone"

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"Sulla sanità abruzzese arrivano una valanga di perdite e si infrangono, non senza ripercussioni, sul bilancio regionale. Pensavamo che per l'annualità 2016 la perdita di gestione delle ASL, pari a 38 milioni di euro circa, fosse coperta dalle risorse della GSA (Gestione Sanitaria Accentrata), come anche i 40 milioni di euro dell'annualità 2017. Invece, dal verbale del Tavolo di Monitoraggio (pag 11/12) emerge chiaramente come per l'annualità 2016 tale copertura non 'può essere assentita' ed i rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell'Economia e delle Finanze, su delega di Tavolo e Comitato, segnalano la gravità di tale circostanza (pag.12)".

L'affondo è del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, già presidente della Commissione vigilanza, che spiega come la giustizia contabile certifichi, oggi, che i bilanci 2016 delle quattro Asl peggiorano e s'aggravano pesantemente le loro perdite che ammontano da meno (-) 38 milioni circa, come rilevato dal Tavolo di Monitoraggio di Aprile 2018, a meno (-) 60 milioni".

Purtroppo, non finiscono qui le perdite della sanità. "A questi dati allarmanti e catastrofici bisogna aggiungere la somma relativa alla causa civile promossa dall'Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti contro il fallimento della Casa di Cura Villa Pini D'Abruzzo dove i CTU riconoscono alla stessa un credito di oltre 42 milioni di euro. Quindi, solo per il 2016 il default schizza a più di 60 milioni di euro e a questo bisogna aggiungere il saldo negativo dei bilancio 2017 (44 milioni) e 2018 (che si assesterebbe tra i 44 e 54 milioni di euro) fino ad arrivare ad un buco di oltre 200 milioni di euro".

"La verità è certificata non dal sottoscritto ma dalle autorità contabili", la stoccata di Febbo. "Il centrosinistra ci riconsegna una Regione con più di 60 milioni di euro di perdite in sanità e con i bilanci di quasi tutte le Aziende Sanitarie Locali che registrano un forte passivo. Abbiamo un quadro economico disastrato e allarmante: il bilancio consuntivo 2016 della Asl dell'Aquila che registra una perdita di ben 21.599.052 euro, quello della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti che chiude il bilancio di previsione 2016 con un disavanzo di euro 25.760.636 e quello della Asl di Pescara dove abbiamo una perdita di esercizio pari a euro 14.264.710. Solo la ASL di Teramo chiude con un utile di 1.131.413 di euro. Nella propria relazione la Corte dei Conti mette nero su bianco numeri e dati sconvolgenti che evidenziano come le nostre denunce e preoccupazioni sollevate in più occasioni in questi anni dai banchi dell'opposizione erano più che fondate e, soprattutto, sbugiardano clamorosamente l'operato dell'ex assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci che continuava ripetutamente a raccontare solo favole agli abruzzesi, al personale medico e ai pazienti senza porre nessun rimedio a questa grave situazione".

Questa - continua Febbo - è la cruda realtà che inizia a venire a galla attraverso i singoli bilanci e la stessa giustizia contabile denuncia le gravi mancanze e le molte criticità presenti, e non risolte, all'interno della nostra sanità. "Infatti, oltre ad un peggioramento dei conti nella ASL di Lanciano-Vasto-Chieti abbiamo una lunga serie di criticità. Dal verbale si legge come esistano gravi problemi in merito alle prestazioni intramoenia, ovvero delle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici, il forte sforamento del tetto di spesa farmaceutica, mancando così gli obiettivi stabiliti dalla Regione; salgono notevolmente le voci di costo riconducibili all'acquisto di servizi non sanitari (costi sostenuti per utenze, servizi appaltati, manutenzione e riparazione, consulenze e costi), con + 26,0%; mancato rispetto, relativamente alle spese per il personale, del limite previsto dalla norma di cui all'articolo 9, comma 28, del decreto legge n. 78/2010; aumento delle voci di costo riconducibili all'acquisto di servizi sanitari, in particolare all'acquisto di prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziali; mancato raggiungimento degli obiettivi, attribuiti all'Azienda, da parte della Regione Abruzzo, per l'acquisto di dispositivi medici (art. 15, co 13, lett. f), del D.L. n. 95/2012)".

Questo grave quadro economico delle Asl rende l'attuale maggioranza molto preoccupata poiché adesso renderà più difficile e tortuoso la strada di richieste delle deroghe alle principali priorità come Punto nascita di Sulmona, pronto soccorsi, Ospedale di Area disagiata e altro.

A stretto giro la replica del consigliere regionale dem Silvio Paolucci, già assessore alla Sanità. "Le dichiarazioni di Febbo sono oltremodo fuorvianti. Il suo intento è occuparsi solo delle poltrone. Gli suggerisco di studiare un po' come funziona il bilancio complessivo del SSR".

Sui bilanci delle Asl regionali - le parole di Paolucci - "non c'è neanche un problema e il motivo è molto semplice: il risultato della Sanità (tecnicamente "999") è dato da 5 somme ovvero i risultati delle 4 Asl ai quali si aggiunge il valore di bilancio della sanità regionale che viene indicato con l'acronimo GSA. Questo valore, nel 2016, è stato di -35 milioni, in linea con quanto approvato dal Consiglio dei Ministri che aveva previsto un dato massimo pari a -37 milioni. L'aspetto fondamentale è che proprio questo valore, valutato con i risultati ottenuti nel 2017 (-25 milioni) e nel 2018 (+2 milioni), è alla base dell'uscita dal commissariamento in quanto previsto dal Piano di Riqualificazione 2016/2018 alla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2016".

Quindi è del tutto fuorviante analizzare i valori presi singolarmente visto che per una valutazione attendibile delle politiche sanitarie regionali è necessario considerare il totale delle 5 sommatorie annuali. "Se fossero vere le parole di Febbo – aggiunge ancora Paolucci - saremmo da tempo in una procedura di commissariamento mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne uscivamo. Se va cercando scuse per portare avanti un attacco volgare e senza precedenti ai manager delle Asl, perché ha l'ansia non di occuparsi della programmazione sanitaria ma della gestione delle risorse della Sanità, gli consiglio di stare a quanto prevede la norma: si occupi della programmazione. Più che di occuparsi di manager e poltrone – rimarca il capogruppo del Pd – il centrodestra dovrebbe interessarsi dei pazienti ma è evidente che questo è un tentativo di mettere le mani avanti perché non hanno nessuna intenzione di mantenere le promesse di campagna elettorale; hanno in pratica già deciso di chiudere pronti soccorso e punto nascita senza neanche interloquire con governo".

Inoltre, Paolucci ricorda a Febbo che il centrosinistra, nel 2014, si ritrovò per anni i manager in carica "senza aver portato avanti una politica di mistificazione né di aggressione ai direttori generali nominati che restarono in carica per altri 12/24 mesi senza che nessuno gridasse allo scandalo anche se, ad esempio, non rispettavamo al tempo neanche i livelli essenziali di assistenza. Tornando alla realtà, ricordo ancora che c'è da produrre qualche decisione probabilmente rispetto al prossimo tavolo di monitoraggio e non saranno le sue dichiarazioni mistificatorie a esentarlo dal cominciare a fare delle scelte importanti in quanto oggi è al governo e non all'opposizione".

Ultima modifica il Martedì, 26 Febbraio 2019 13:31

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