Mercoledì, 10 Aprile 2013 12:12

Emergenza cimurro: come difendersi

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Da circa 2 mesi è "scoppiata" nella provincia dell'Aquila un'epidemia di cimurro, malattia che colpisce principalmente i cani e meno frequentemente gli altri canidi (volpe, lupo, sciacallo ecc.), i mustelidi (furetto, visone, puzzola, moffetta ecc.) ed i procionidi (orsetto lavatore).

E' una malattia dimenticata per anni in quanto la sua diffusione era stata fermata grazie all'utilizzo delle vaccinazioni, l'ultima epidemia nella zona aquilana infatti risale a quasi 10 anni fa.

In questi mesi purtroppo il cimurro è tornato a farci visita con diverse morti di lupi, volpi e numerosissimi cani selvatici, fino a quando il virus è arrivato in ambito urbano.

Il contagio può essere sia diretto tramite contatto con scolo nasale, saliva ed altre secrezioni oculo nasali di animali infetti, che indiretto quindi per diffusione aerogena.

I primi sintomi che possono comparire sono febbre, inappetenza, congiuntivite e scolo nasale seguiti da polmonite, vomito e diarrea che porteranno l'animale ad uno stato di debilitazione generale.

Infine il virus attaccherà prima il sistema nervoso provocando crisi convulsive, movimenti scoordinati e tremori muscolari e dopo l'apparato cutaneo con dermatite ed ipercheratosi dei cuscinetti plantari e del naso.

E' importante riconoscere il prima possibile i sintomi, soprattutto nei cuccioli, per evitare il progredire della malattia il cui decorso è variabile a causa della possibilità di infezioni batteriche secondarie.

Da non sottovalutare è la vaccinazione che va fatta nei cuccioli nei primi 50-60 giorni di vita, effettuando il richiamo dopo un mese circa e poi annualmente.

Fondamentale, per far sì che la faccinazione sia efficace, è che il vaccino sia conservato ad una temperatura costante di 4° e che i soggetti vengano visitati preventivamente, in quanto è indispensabile che non presentino febbre o altre malattie.

La vaccinazione è fra l'altro obbligatoria per tutti cani di quartiere come quelli che popolano il centro storico dell'Aquila che quindi, come prevede il regolamento comunale, sono tutti vaccinati, sverminati e sterilizzati (fra l'altro a spese delle associazioni animalistiche che se ne occupano).

 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Aprile 2013 15:45

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