Giovedì, 30 Gennaio 2014 01:31

Cratere, in arrivo decreto per immobili di pregio. Tutti i numeri dell'Usrc

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A quasi un anno dal suo insediamento, l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere (Usrc) può già appuntarsi le prime medaglie al petto: domani (31 gennaio) sarà firmato il decreto che introdurrà il Mic, il Modello Integrato per il Cratere, il nuovo strumento di natura parametrica che servirà a definire nuove procedure di determinazione dei contributi per la ricostruzione privata dei centri storici dei 56 comuni terremotati; entro l'estate sarà verosimilmente completata l'approvazione di tutti i piani di ricostruzione; sempre in quel periodo, sarà pervenuto all'Ufficio circa il 90% dei progetti per la messa in sicurezza antisismica delle scuole del Cratere.

“Non solo” chiosa, soddisfatto, Paolo Esposito, titolare dell'Usrc “Da quando siamo qui, cioè dal marzo/aprile dell'anno scorso, abbiamo emesso 528 mandati di pagamento, per un totale di quasi 52 milioni di euro, tra spese obbligatorie, edilizia privata e pubblica, scuole ecc. E' un dato importante, non solo per la quantità ma anche per la complessità degli interventi. 528 mandati di pagamento significa che i Comuni hanno ricevuto da noi, per 528 volte, dei fondi per riallinearsi rispetto ad alcune spese che avevano dovuto anticipare dal 2009 al 2013. Abbiamo coperto, credo, il 99% delle spettanze del passato, questo grazie all'ufficio contabile che mette in rete i dati attraverso una intranet che collega tutti i Comuni”.

“Sul nostro sito (www.usrc.it) è visibile il monitoraggio del Ministero dell'economia sui fondi spesi fino al 30 ottobre 2013, obbligatorio per legge. Stiamo per chiudere quello relativo al 30 dicembre, appena il Mef ci derà l'ok lo pubblicheremo. È un monitoraggio che prevede la trasparenza di tutti i dati della ricostruzione (pubblica, privata, scuole) dal 6 aprile a oggi: oltre 14 mila records relativi alla ricostruzione privata e oltre 600 records inerenti la ricostruzione pubblica”.

Operatività,  progettualità,  trasparenza: sono i valori che stanno a cuore a Esposito e al suo team, composto in larga parte da giovani tecnici, tutti molto preparati e motivati. Sono proprio loro a illustrarci i risultati raggiunti dall'Ufficio nei quattro principali settori in cui è impegnato: piani di ricostruzione, scuole, edilizia privata, edilizia pubblica.

 

Piani di ricostruzione

“Ad oggi sono stati approvati 24 piani su 56. Ci aspettiamo che questo processo proceda sempre più celermente con l'introduzione del modello Mic (vedi sotto, ndr) per i centri storici” spiega l'ingegner Claudia Genitti, aquilana, funzionaria del Ministero dei trasporti e responsabile Usrc del settore Piani di ricostruzione.

24 piani su 56 dopo cinque anni non sono pochi? “Abbiamo sofferto il passaggio dalla gestione commissariale alla nuova governance, un avvicendamento a causa del quale ci sono stati dei rallentamenti. Tutto sommato, però, non è un ritardo grave perché in questo momento siamo ancora alle prese con la ricostruzione delle periferie, dunque siamo nei tempi giusti per avviare la ricostruzione dei centri storici”.

“Presumiamo che entro il primo trimestre del 2014 riusciremo a pervenire all'approvazione di 37 piani e entro l'estate all'approvazione di tutti i piani del Cratere. E' una scadenza che si siamo prefissati noi, non è stabilita da nessuna norma”.

Come saranno assegnate le risorse? “Proporzionalmente alla capacità dei Comuni di impegnarle” precisa l'ingegnere “I piani di ricostruzione saranno rispettati quanto più i Comuni saranno in grado di istruire progetti e di dimostrare di saper spendere bene le risorse che il governo assegnerà loro anno per anno. E' bene ricordare, infatti, che i piani di ricostruzione non assegnano direttamente le risorse ma programmano quelle necessarie attraverso un cronoprogramma, disegnandone così la distribuzione nel tempo e tenendo conto di alcune priorità, in primis il rientro dei cittadini nelle loro abitazioni. L'80% degli importi dei piani di ricostruzione è riferito non a caso all'edilizia privata, mentre il restante 20% alle opere pubbliche non inserite in altre programmazioni”.

 

Edilizia scolastica

“L'individuazione degli interventi è stata fatta a suo tempo dalla Struttura commissariale” afferma Alesia Placidi, responsabile Usrc dell'edilizia scolastica “Noi ci occupiamo dell'attuazione. Il piano per le scuole fissato nella fase commissariale prevedeva circa 226 milioni di euro articolati in tre programmi stralcio: il primo per gli edifici meno danneggiati dell'Aquila e dei Comuni limitrofi, concluso dal Provveditorato alle opere pubbliche; il secondo per gli edifici di proprietà della Provincia situati nei Comuni di Avezzano e Sulmona, avviato intorno alla metà del 2011 ed in fase di conclusione; infine il terzo, composto da interventi individuati dal commissario per la ricostruzione con il decreto 89”.

Il nostro lavoro è stato quello di definire dei criteri per l'approvazione dei progetti perché ci accingiamo a recepire quelli delle singole amministrazioni, Comuni e Province (Teramo, Pescara, Chieti). L'Usrc si occuperà di approvare definitivamente le risorse, quindi di valutare, sulla base del progetto, se tutte le risorse stanziate sono effettivamente impegnate nella messa in sicurezza degli istituti scolastici”.

Per quanto riguarda il numero degli edifici interessati, sono 174. Alcuni interventi sono stati rivisti o rimodulati dalle amministrazioni, sia perché sono passati 3 anni dall'approvazione del decreto 89 sia perché bisogna considerare una variazione della politica di offerta formativa delle singole amministrazioni, fatta di accorpamenti all'interno degli stessi Comuni o fra Comuni limitrofi. Una rimodulazione degli interventi è stata già presentata al Cipe a inizio novembre e adesso è nella fase dell'iter approvativo. Non è stata, in realtà, una rimodulazione effettiva, perché sono rimaste inalterate le somme assegnate a ciascun Comune; ma i singoli Comuni, in base agli approfondimenti fatti sui singoli edifici e alle risorse assegnate, hanno valutato meglio dove collocare le risorse, in alcuni casi rinunciando a intervenire su alcuni edifici in modo da concentrare tutte le somme su quelli ritenuti prioritari, per fare un intervento risolutivo. In virtù di tale rimodulazione, i progetti da esaminare sono passati da 174 a 144 per un valore stimato di 136 milioni”.

 

Edilizia privata

E' il Mic, il Modello integrato per il cratere, la novità più importante riguardante la ricostruzione privata dei Comuni del Cratere, già presentata lo scorso 28 novembre, con una firma dell'accordo di programma con la Direzione regionale dei beni culturali.

Il Mic” spiega l'ingegner Raffaello Fico, responsabile Usrc ricostruzione privata “si compone di due parti sostanziali: una determinazione di un contributo base, cioè valido per tutti, e l'aggiunta di maggiorazioni che corrispondono alle linee guida sottoscritte nel novembre scorso. Sancite le linee guida, abbiamo messo a punto il decreto che uscirà il 31 gennaio e consentirà di intervenire sulla ricostruzione privata. Il documento avrà come allegato un manuale tecnico vero e proprio che spiegherà ai professionisti come si calcolano i contributi, a seconda delle varie fattispecie. Tutto ciò consentirà di intervenire nei centri storici con un modello più snello rispetto a quello che abbiamo recepito e che viene tutt'ora applicato all'interno delle periferie. Il Mic infatti riguarda solo i centri storici ed è in stretta correlazione con i piani di ricostruzione”.

“Abbiamo ereditato uno strascico che ammonta a 300 milioni di euro di interventi per la ricostruzione privata che devono essere ancora approvati e con i quali dovrà essere completata la ricostruzione delle periferie. Riguardo queste ultime, siamo al 70% circa di chiusura dei provvedimenti, ad oggi abbiamo 560 cantieri in corso di esecuzione nelle periferie e circa 40 dentro i centri storici. Il Mic potrà essere anche retroattivo ma solo per i progetti in corso di istruttoria. Consentirà di intervenire in maniera più organica incentivando gli interventi in grado di conferire maggiore armonia al paesaggio e al contesto urbano. Gli elementi specifici sui quali si concentra la maggiorazione sono 17".

 

Edilizia e ricostruzione pubblica

E' stato definito il documento di programmazione triennale 2013 - 2015 della ricostruzione pubblica dei comuni del Cratere, che vede gli enti locali quali soggetti attuatori di interventi per 126 milioni di euro ripartiti in 60,2 milioni di euro per il 2013, 31,7 milioni di euro per il 2014 e 34,5 milioni di euro per il 2015.

Con le sole risorse di cassa disponibili dal mese di maggio del 2013, pari a 15,8 milioni di euro, sono stati avviati alcuni progetti ritenuti prioritari, che si sono ad oggi concretizzati in 15 bandi e altrettanti cantieri per un importo di oltre 5 milioni di euro.

A questi interventi, si sono sommati gli stanziamenti per 4 milioni di euro finalizzati a dare copertura finanziaria ai bandi per la redazione dei piani di ricostruzione per quei comuni che ancora non erano provvisti di questo strumento di pianificazione economica, temporale ed urbanistica.

Allo stato attuale, le risorse disponibili garantiscono copertura finanziaria a oltre 150 interventi di ricostruzione pubblica nei Comuni del Cratere per la riparazione delle sedi comunali, dell’edilizia residenziale pubblica, dell’edilizia cimiteriale e delle infrastrutture pubbliche danneggiate dal terremoto.

Rimangono da finalizzare in specifici progetti, circa 12 milioni di euro per il 2014 e 34 milioni di euro per il 2015 che al momento sono destinati alla riparazione delle reti, delle infrastrutture, degli spazi pubblici e degli immobili comunali situati all’interno della perimetrazione definita dai piani di ricostruzione.

Per il rifacimento dei sottoservizi è molto probabile che i Comuni delegheranno la funzione di ente appaltante alla Gran Sasso Acqua.

Ultima modifica il Giovedì, 30 Gennaio 2014 15:07

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