In oltre 1.300 diverse località di tutto il mondo, milioni di ragazzi scendono in piazza per sollecitare i governi ad agire contro il surriscaldamento, dagli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici. Un evento storico, il culmine di una mobilitazione globale che è cresciuta di sciopero in sciopero, di venerdì in venerdì: "Fridays For Future" lo slogan, un hashtag che è diventato movimento mondiale, completamente indipendente, che si occupa di ambientalismo diretto.
Anche a L'Aquila giovani, associazioni e studenti hanno raccolto l'appello partecipando allo sciopero. Alla manifestazione, che si è svolta a San Bernardino, universitari, liceali ma anche bambini delle elementari e genitori, hanno esposto cartelli e striscioni con le scritte "Salviamo il futuro", "Mangia locale, salva il pianeta", "Cambiamo abitudini non il clima".
Nessun simbolo di partito o appartenenza sindacale. Una piazza autoconvocata animata soprattutto da giovani - ma non mancano gli adulti, ovviamente - con idee piuttosto chiare: "Vogliamo un impegno concreto contro il cambiamento climatico! E lo vogliamo subito". Questa la sfida nata sulla scia della protesta di Greta Thunberg, la sedicenne svedese proposta per il Nobel per la pace, che per sensibilizzare il proprio governo dal 20 agosto ha manifestato ogni venerdì di fronte al Riksdag, il parlamento svedese.
"Siamo un insieme di associazioni e singoli che promuove la causa di Greta e si pone come punto organizzativo e di diffusione della causa ambientale che parte dal nord europa e coinvolge l'intero pianeta. Abbiamo parlato di ambiente fra i giovani, fuori e dentro le scuole e nell'università e oggi chiediamo tutti insieme un cambiamento concreto delle politiche energetiche e ambientali", affermano gli organizzatori della mobilitazione aquilana.
I dati sono incontrovertibili e i ragazzi chiedono di ascoltare gli scenziati. Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dalla conferenza di Parigi del 2015: mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2°C entro il 2100, possibilmente sotto 1,5°, per evitare cambiamenti ambientali inarrestabili. Hanno aderito 196 paesi; tuttavia, secondo molti studi quasi nessuno sta facendo abbastanza per mantenere gli impegni presi. Che il patto non sia vincolante è evidente: basti pensare che in un paese strategico come il Brasile, il neopresidente Bolsonaro ha in cantiere politiche di deforestazione massiccia ed esprime opinioni negazioniste sul cambiamento climatico. E così accade negli Stati Uniti col presidente Trump.
Il gruppo locale Fridays for Future - L'Aquila, nato per iniziativa delle sedi aquilane di GreenPeace, Udu, SlowFood, AbruzzoCrocevia, ha visto l'adesione via via di tante e tanti singoli, l'aggregarsi di altre associazioni, Legambiente, Italia Nostra, Mgs, Uds , il Cai di Civitella Valle Roveto, Archeoclub, la Gransasso Soccorso, Pro Natura L'Aquila, WWF Abruzzo Montano, la convinta adesione dell'Università degli Studi dell'Aquila e si incontra periodicamente presso lo SpazioPraxis. Gli organizzatori pensano già al dopo. "La giornata di oggi è solo l'inizio -hanno assicurato oggi, invitando tutti partecipare alle prossime iniziative. "Per coordinarci -hanno spiegato- abbiamo aperto un canale Facebook, ‘Fridays for Future – Italy’, in modo che i gruppi locali possano decidere insieme luoghi e orari".
La particolarità di questo movimento è proprio la capillarità delle iniziative spontanee. L’utilizzo delle piattaforme social per l’organizzazione di scioperi e manifestazioni non è nuovo, ma mai prima d’ora uno sciopero aveva avuto un’eco globale così forte. In Italia lo sciopero salva-pianeta è un evento record: "In tutta Italia siamo un milione", dicono gli organizzatori della manifestazione. A Milano, dove si contano quasi 100 mila persone, il percorso è stato deviato per arrivare in piazza Duomo e non più in piazza della Scala, troppo piccola per accogliere tutti. Diecimila a Firenze, seimila a Roma e tremila a Bologna, tremila anche a Bergamo, diecimila a Torino e diverse centinaia a Palermo, almeno secondo le prime stime.
In Abruzzo, alla mobilitazione aquilana si aggiungono quelle di Pescara, Lanciano e Sulmona, dove lo sciopero globale in difesa dell'ambiente si lega a rivendicazioni più locali: il no al progetto Snam. "Abbiamo deciso di scioperare anche perché il nostro territorio vive un grande attacco dal punto di vista ambientale -affermano le scuole della Valle Peligna e il Collettivo Studentesco Sulmona- Ci riferiamo al progetto “Rete Adriatica” della Snam che prevede la costruzione di una centrale e di un metanodotto in Valle Peligna: opere dannose e inquinanti per il territorio e che non rispecchiano in alcun modo il tipo di futuro che durante lo sciopero di venerdì chiederemo per noi, essendo ancora legate ad una visione del mondo energetico fossile, non rinnovabile ed inquinante".
Anche i giovani agricoltori abruzzesi della Coldiretti guidati dal presidente nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati hanno oggi lasciato le campagne aderendo alla mobilitazione di Roma a in piazza Venezia. "L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – conclude la Coldiretti – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio".