E' stato siglato questa mattina, nella sede della Fondazione Carispaq, l'accordo per avviare l'intervento di recupero e restauro del Torrione, il monumento che dà il nome al quartiere nell'immediata periferia aquilana, gravemente danneggiato dal sisma del 2009.
Firmatari del protocolo, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani e il presidente dell'Ance L'Aquila Adolfo Cicchetti. Ancora sconosciuti i tempi di realizzazione dell'intervento, anche se è stato assicurato che entro 15 giorni sarà attivata la procedura per la pubblicazione del bando di gara e l'affido di lavori.
Ad illustrare nel dettaglio gli interventi progettuali, il responsabile scientifico del progetto Fabio Andreassi, l’ architetto Antonio Di Stefano e l’archeologa Deneb Cesana entrambi della Soprintendenza ABAP. Presenti all’incontro di stamane anche il Segretario Generale della Fondazione Carispaq David Iagnemma, il vicesindaco e assessore alla ricostruzione dei beni pubblici Raffaele Daniele insieme al dirigente del settore Pierluigi Carugno e al Rup dell’intervento Annalisa Moriante del Comune dell’Aquila.
Finanziato dalla Fondazione Carispaq con un contributo di 170.000 euro, l'intervento di recupero prevede, oltre al restauro dei danni provocati dal sisma, anche interventi di riqualificazione dell'area circostante. Nello specifico si tratterà di disinfestare e pulire le superfici rimuovendo le stuccature particolarmente degradate che saranno reintegrate, come pure parziali reintegri sono previsti anche per le parti lapidee mancanti. Sarà inoltre ripristinato il piano di calpestio dell'area circostante, con una protezione, l'installazione di alcune panchine in pietra e un'illuminazione adeguate all’importanza del monumento e alla sua valorizzazione. L’intervento prevede anche uno scavo archeologico come indagine diagnostica preliminare al restauro che servirà a dare certezze sulla natura del Torrione.
Come spiegato da Cesana, sono due le ipotesi sulla sua origine: tomba di epoca romana risalente al I secolo a.C., oppure testimonianza del medievale acquedotto della città dell’Aquila realizzato tra il 1304 e il 1308. Oggi la tesi più accredita è quella che il Torrione fosse stato realizzato quale tomba del periodo imperiale romano, lungo un importante asse viario e sia stato poi riutilizzato per la struttura idraulica del XIV secolo.
"Anche questo è un intervento importante per la Fondazione Carispaq – ha dichiarato il Presidente Fanfani – che abbiamo immaginato da tanto tempo e che diventa complementare a quello di riqualificazione di Parco del Castello che si sta concludendo. Esso, inoltre si inscrive nel più ampio programma di azioni che la Fondazioni ha inteso sostenere in questi dieci anni per restituire alcuni tasselli identitari del patrimonio storico e artistico danneggiato dal sisma".
A redigere il progetto, l'architetto Federica Rovo con la consulenza scientifica di Fabio Andreassi dell'Ance L'Aquila, che curerà anche la direzione dei lavori e la sicurezza. "Il progetto è stato realizzato atraverso una vera e propria scrittura collettiva -ha sottolineato Fabio Andreassi- si è trattato di un approccio innovativo frutto di una forte collaborazione tra tutti i soggetti impegnati al recupero di un monumento dall'altissimo valore architettonico storico e testimoniale".
“Ringraziamo Fondazione Carispaq, Comune e ANCE per questo contributo importante alla nostra città – hanno concluso i due funzionari della Soprintendenza che hanno la responsabilità scientifica dello scavo archeologico e dell’alta sorveglianza sul restauro – Questo intervento rappresenta la possibilità di studiare e valorizzare un monumento simbolico dell’Aquila a partire dalle indagini archeologiche che consentiranno di conoscere il contesto stratigrafico antico ancora conservato nel sottosuolo. L’attento lavoro di restauro del monumento nella sua interezza, inoltre, riporterà alla luce la particolari caratteristiche storico – architettoniche del Torrione”.