Un altro locale in centro chiude i battenti. In Piazza Regina Margherita, in quello che viene sempre più spesso chiamato quadrilatero del divertimento, da domenica c'è un locale in meno.
A causa dei lavori di ristrutturazione dell'edificio nel quale era ospitato, Le Petit Clos è costretto alla chiusura. Enobar che affaccia sulla piazzetta, è da due anni riferimento di molti. A Le Petit Clos era possibile, ad esempio, bere un buon bicchiere di vino, accompagnato da un tagliere di salumi e formaggi nostrani.
Nel giro di qualche giorno dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione dell'edificio, finora parzialmente agibile. E così, se è una buona notizia la partenza dei lavori di ricostruzione di un altro pregevole palazzo dell'asse centrale del centro storico aquilano, la chiusura del locale è diventata realtà.
"Ho ricevuto una raccomandata di inizio lavori martedì scorso – ci racconta il titolare Matteo Castellani – ma ero all'estero. Un preavviso più ampio sarebbe stato auspicabile, perché chiudere così, da un giorno all'altro, comporta una serie di problemi organizzativi, come gli ordini dei prodotti, che ora rimarranno per un po' in magazzino". Non è polemico Castellani, anche perché – ci tiene a precisare – insediarsi in un locale parzialmente agibile vuol dire sapere già che la permanenza è a tempo determinato.
Prima del sisma, il commerciante era titolare de Il Frizzo in via Roio. Dopo il terremoto, l'apertura di uno spazio temporaneo nei pressi del supermercato Paiper sulla Statale 80 (nell'estate 2009) e poi due anni di stop. Fino al 24 dicembre 2011, giorno di inaugurazione di Le Petit Clos.
E' questo il destino di molti commercianti aquilani: aprire, per poi chiudere e riaprire altrove qualche mese dopo. Un nomadismo forzato dall'emergenza del 2009 e dalle agibilità parziali di molti edifici del centro. Mentre, contestualmente, i prezzi degli affitti dei pochi palazzi antichi ricostruiti continuano ad essere altissimi.
Ma Matteo Castellani ha, come molti, ancora il centro storico come punto di riferimento della sua vita e del suo lavoro: "Vorrei riaprire in centro, ci sto già lavorando – confida a NewsTown – certo, nel mio settore è ancora possibile. Se avessi una merceria, ad esempio, riaprirei in periferia, perché i circuiti sono completamente cambiati dopo il sisma. Fin dall'inizio ho cercato di riaprire la mia attività in centro. Secondo me, la vita della nostra comunità, e quindi anche l'intrattenimento e la convivialità, ha senso di esistere lì. Dopo il terremoto sono stati creati luoghi per vivere, come il Progetto Case, ma senza cose di cui vivere".
Negli ultimi due anni, Le Petit Clos è diventato un punto di ritrovo per molti aquilani: "Si era creato un circuito di persone che stava bene assieme, nella quotidianità – sottolinea il titolare – mi è dispiaciuto molto non aver dato un preavviso sufficiente, soprattutto a queste persone". L'annuncio della chiusura è stato dato via Facebook. In queste ore, infatti, la pagina del locale sul social network è inondata di messaggi di clienti e amici, in attesa della riapertura.