Mercoledì, 03 Luglio 2019 12:56

Piano regolatore generale, riprende il lavoro in continuità col passato: Iacovone sarà ancora coordinatore. Ferella: "Auspicio è approvazione definitiva entro fine legislatura"

di 

Si ricomincia, in continuità col passato e avendo perso, però, altri due anni.

A dieci anni dal terremoto, riparte il lavoro per la stesura del Piano regolatore generale: a coordinarlo sarà Daniele Iacovone, il professionista che era stato scelto dalla Giunta Cialente; come vice avrà l’avvocato Paolo Urbani, docente universitario di diritto urbanistico, anche lui riconfermato. Il gruppo di lavoro potrà contare su una task force che vedrà coinvolti l’ordine degli ingegneri, l’ordine degli architetti, il collegio dei periti e il collegio dei geometri. L'ufficio comunale del Piano regolatore sarà composto da personale dell'ente e ne faranno parte il dirigente del settore Domenico De Nardis e i dipendenti Antonio Berardi, Maurizio Tollis, Ilaria Polcini, Roberto Spagnoli, Daniela Lepidi e Chiara Sacchetti.

In sostanza, si proseguirà il lavoro lasciato in eredità dalla precedente amministrazione che aveva completato tre delle quattro fasi propedeutiche all’adozione del Prg, e cioè lo studio del territorio, quello sul potenziamento di alcune importanti infrastrutture di comunicazione oltre all’analisi, frazione per frazione, delle esigenze di ogni singola comunità, anche attraverso un confronto con i Consigli territoriali di partecipazione.

A marzo del 2017, l’amministrazione Cialente aveva portato in Consiglio il documento preliminare e, di fatto, il lavoro si è interrotto lì: infatti, sebbene l’allora assessore urbanistica Luigi D’Eramo avesse definito una priorità il piano regolatore generale - “il mio assessorato avrà il compito di scrivere le regole che dovranno determinare lo sviluppo urbanistico della città per i prossimi cinquant’anni: dunque, non possiamo permetterci di schivare il dialogo con le forze politiche, gli ordini e le categorie”, aveva spiegato a newstown; “le scelte urbanistiche dovranno essere il frutto di un confronto che mi auguro il più aperto possibile, pure aspro ma costruttivo” aveva aggiunto, con la promessa di portare il Prg in Consiglio entro gennaio 2019 – non si sono fatti passi avanti.

Anzi, le carte sono rimaste chiuse in un cassetto fino ad oggi; l’augurio è che possa davvero trattarsi della volta buona. D’altra parte, lo strumento urbanistico vigente è datato 1975, approvato in via definitiva nel 1979, giusto 40 anni fa, con la città che, nel frattempo, è profondamente cambiata, ed in particolare a seguito del sisma del 2009. Piuttosto banale sottolinearlo.

“Quando non si vuole raggiungere il risultato, di solito si cambiano i consulenti”, le parole dell’assessore Daniele Ferella, che ha preso in mano l’urbanistica da qualche mese; “avendo a cuore la sorte del Piano regolatore generale, abbiamo deciso di proseguire sulla strada intrapresa. D’altra parte, Iacovone e Urbani sono due tecnici stimati e apprezzati, professionisti esemplari. A loro si uniranno i rappresentati degli ordini professionali, espressione delle competenze tecniche della città, che hanno offerto la loro piena disponibilità in forma gratuita e che dal punto di vista tecnico e professionale conoscono meglio di chiunque altro le dinamiche del territorio”.

Certo, “scontiamo un ritardo di almeno 10 anni – ha sottolineato Ferella – ed oggi tante situazioni sono incancrenite o addirittura compromesse: l’adozione del nuovo Prg, però, è l’unico modo per dare una prospettiva economica e sociale alla città. Noi ci crediamo”.

Dettati anche i tempi: l’auspicio è di arrivare ad approvazione definitiva entro la fine della legislatura.

“Siamo in ritardo, è vero – ha aggiunto il sindaco Pierluigi Biondi – se c’è un peccato originario da cui discende la confusione attuale che vive la città va rintracciato proprio nel non aver saputo cogliere le opportunità di uno strumento, il piano di ricostruzione, che poteva rivelarsi utile, in particolare per le periferie e il territorio circostante; purtroppo, ci si è piegati alla logica del com’era e dov’era, di certo più veloce e semplice ma meno fruttuosa. Inutile guardare al passato, però: dobbiamo volgere lo sguardo al futuro – ha proseguito il primo cittadino – tenendo conto che sono cambiati gli interessi e le necessità della comunità e, così, gli strumenti di programmazione. Al lavoro sul Prg si affiancherà, ovviamente, l’azione che stiamo mettendo in campo col Piano urbano della mobilità che completeremo a breve e ragioneremo, altresì, sul riuso del patrimonio pubblico post sisma, uno dei temi centrali della futura programmazione”.

Insomma, una assoluta priorità sebbene Biondi, poco dopo, anticipando le domande della stampa sulla impasse dei primi due anni di legislatura, abbia aggiunto che “l’amministrazione della città è complessa, ti pone quotidianamente davanti a temi e priorità diversi e non è semplice lavorare intorno ad un materiale così complesso e, come detto, in parte già compromesso”.

Sta di fatto che “i tempi ci sono per chiudere il Prg entro la consiliatura e dotare finalmente la città di uno strumento di programmazione che serva a ridurre al minimo gli interventi in variante che tanto stanno facendo discutere, anche per una scarsa conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa, e cioè le trasformazioni puntuali reclamate da imprese o semplici cittadini e che diventano oggetto di provvedimenti di accoglimento o diniego del Consiglio comunale”. Esplicito il riferimento ai nuovi shopping center che si vorrebbero realizzare nella zona ovest della città.

“Devo dare atto all’amministrazione di aver privilegiato la continuità, permettendomi di proseguire il lavoro intrapreso, con la volontà di non gettare via quanto prodotto fino ad ora”, il commento del coordinatore Iacovone; “si tratta di una impresa ardua; il piano attuale ha svolto le sue funzioni: nato come strumento di espansione, però, ha oramai esaurito il suo compito. Oggi, il piano deve piuttosto migliorare la città che esiste. Si tratta di sistemare la fase progettuale finale: in questo senso, l’affiancamento degli ordini è una garanzia, costituendo la cinghia di trasmissione tra la comunità e le esigenze tecniche e urbanistiche che sottendono alle strategie future”.

L’assessore Ferella ha confermato che il nuovo prg non sarà espansivo: verrà messa in atto, piuttosto, una ricomposizione del territorio rispettando le aree e le superfici edificabili e le capacità edificatorie che già erano previste dall’accordo di ridimensionamento del 2017. “Terrà conto della situazione sismica del territorio, e in questo senso aspettiamo il lavoro di analisi geologica dell’Ingv: andranno operate scelte importanti nella direzione della sicurezza. Inoltre, si lavorerà per una ricaratterizzazione della città e delle sue funzioni, in particolare sulle frazioni: abbiamo chiesto al Cresa di fornirci degli studi sulle tendenze degli ultimi anni, non è un mistero che le frazioni si stiano spopolando e vogliamo invertire la rotta restituendo vocazioni specifiche ad ogni territorio. Ci sarà da camminare molto, l’ho detto al gruppo di lavoro: il Prg si fa andando sul territorio e confrontandosi con le persone, a partire da una bozza di proposta. Ovviamente, partirò dall’ascolto del Consiglio comunale: non lascerò fuori nessuno con l’idea, però, che a prevalere dovrà essere l’interesse generale e non gli interessi particolari dei singoli”.

Entro la fine dell’anno, ha dunque assicurato Ferella, “daremo le prime risposte su alcune aree importanti della città: penso agli ingressi est e ovest della città. All’interno della pianificazione generale, ci saranno delle aree attenzionate in modo particolare e non è escluso che, alcune di queste, per una applicazione veloce, potranno essere portate ad approvazione prima, come stralci”.

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Luglio 2019 17:39

Articoli correlati (da tag)

Chiudi