Lunedì, 17 Febbraio 2014 22:49

Asm, Rosettini nuovo presidente. Fabiani: "Io all'azienda unica di servizi"

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Il presidente Luigi Fabiani lascia l'Asm. L'assemblea dei soci, venerdì sera, ha nominato al suo posto Francesco Rosettini, già consigliere d'amministrazione dell'azienda per più di due anni. Rossettini aveva lasciato l'incarico l'estate scorsa, per le norme più restrittive imposte dalla spending review.

"Non ho ancora l'ufficialità dell'incarico", ha sottolineato in una intervista a 'Il Centro'. Parlando, però, già da presidente: "Mi dedicherò all'Asm con spirito di servizio, come ho già fatto".

Un cambio al vertice assolutamente inatteso. Per Fabiani, comunque, sarebbe già pronto un nuovo incarico: "Gli chiederò di aiutarmi come consulente esterno, a titolo gratuito, nello studio sulla convenienza delle aziende partecipate, in modo da rendere più efficienti queste realtà che, altrimenti, la legge ci impone di passare ai privati", ha spiegato il sindaco Cialente. E una conferma arriva proprio da Fabiani. "Come ha chiarito il primo cittadino, sono chiamato ad occuparmi di una questione assai importante, la ristrutturazione di tutte le partecipate. Mi è sembrato giusto non farlo da interno ma da esterno, come ho spiegato venerdì all'assemblea dei soci", ha sottolineato a NewsTown. "Ora, andrà formalizzato il passaggio di consegne. E dovremo capire come dar seguito al nuovo incarico".

La spendig review è un'accetta pesante - continua Fabiani - servono tempi rapidi e grande impegno perché le norme cambiano continuamente: "Ci sono già state due o tre riunioni tra i presidenti delle partecipate e abbiamo fatto presente all'amministrazione che non si può usare la scure azienda per azienda. Al contrario, bisognerà lavorare in un'ottica comune. L'obiettivo è ridurre di un paio di milioni all'anno i costi totali: dagli attuali 19 a più o meno 17milioni. Non sarà affatto facile: il risparmio passerà necessariamente per la riorganizzazione degli uffici, con l'accorpamento di alcune funzioni. Penso all'ufficio paghe, per fare soltanto un esempio".

In altre parole, bisognerà far lavorare le aziende con un'unica regia. Anche attraverso l'ottimizzazione delle economie: "Come Asm, possiamo mettere a disposizione sei o sette figure amministrative che potranno essere utili ad altre partecipate. Che - magari - potranno mettere a disposizione dell'Asm alcuni operai". Con l'idea di arrivare all'azienda unica che - da tempo - sentiamo evocare dal sindaco Cialente: "Si può pensare ad un nuovo soggetto in cui far confluire tutte le aziende, oppure ad una fusione interaziendale per arrivare ad una multiservizi con vari rami d'azienda: rifiuti, trasporti, gestione energetica e così via. Si pensi soltanto a quanto si potrebbe risparmiare con una officina unica, per il servizio di manutenzione dei mezzi dell'Ama, dell'Asm e del parco macchine del Comune, oggi esternalizzato".

Evidentemente, i passaggi andranno formalizzati nei prossimi mesi. E andrà valutata la fattibilità dell'operazione: "Se l'idea della multiservizi si dimostrerà sostenibile e percorribile - sottolinea Fabiani - sceglieremo la strada migliore da perseguire. Con la fusione interaziendale, i tempi si allungherebbero. Sarebbe più rapida - senza dubbio - la costituzione di un nuovo soggetto".

Come lascia l'Asm? "Con la mia gestione, abbiamo risanato l'azienda. Il personale è stato ridotto di 12-14 unità senza licenziare nessuno. Non abbiamo debiti bancari: anche l'esposizione di circa 3milioni con la Cassa di Risparmio è stata risolta. Inoltre, abbiamo chiuso tre bilanci in utile. Purtroppo, l'ultimo potrebbe registrare una perdita. Abbiamo poi un settore amministrativo che potremmo mettere a disposizione dell'azienda unica, con la necessità - al contrario - di altri operatori su strada: quando il 'Porta a Porta' sarà a regime, avremo bisogno di 130 operatori. Oggi ne abbiamo 110-115".

A cosa è dovuta la probabile perdita nel bilancio 2013? "Dopo il terremoto, ci siamo occupati del recupero degli ingombranti da demolizioni. All'inizio, il servizio era coperto con finanziamenti della Protezione Civile. Poi, è passato in capo al commissario straordinario e, ancora, al Soggetto attuatore. Dal 1 gennaio 2013, le funzioni sono state assunte dall'Ufficio speciale per la Ricostruzione: non c'è stato, però, il riconoscimento alla Asm dei costi per il recupero. Stiamo parlando di 1miliardo e 200milioni all'anno. Abbiamo presentato istanza al titolare dell'ufficio, Paolo Aielli, per chiedere la copertura del 2013. Aielli ha fatto domanda alla Corte dei Conti e siamo in attesa di una risposta. Se arriverà il via libera per riconoscere l'incombenza, chiuderemo il bilancio in attivo. Altrimenti, il Comune dell'Aquila si ritroverà con una perdita inattesa e sarà costretto a chiedere ai cittadini che hanno usufruito del servizio di contribuire alle spese. Non sarebbe giusto: come si può garantire un servizio gratuitamente fino alla fine del 2012 e poi chiedere al altri cittadini, al contrario, di pagare?".

Fabiani ci lascia con questa domanda. In eredità al successore, Francesco Rosettini, un'azienda sana. Con una questione piuttosto spinosa da risolvere, però. 

Fino a fine 2013, il trattamento dei rifiuti indifferenziati urbani era in appalto all’Aciam, Azienda consorziale di igiene ambientale marsicana a capitale prevalentemente pubblico. Alla scadenza del contratto, il servizio è stato affidato all'aquilana Csa team srl che ha ottenuto la gestione con affidamento diretto, attraverso un provvedimento firmato proprio da Fabiani, apparentemente senza bando di gara. La Csa avrebbe affittato un capannone nel polo tecnologico del Cirsu, nel teramano, posizionandovi un impianto mobile di trituvariatura che consente di creare dall’indifferenziato due flussi di rifiuti di tipo organico. In realtà, ha poi inteso rettificare Luigi Fabiani, il CSA non ha affittato il capannone, ma si è aggiudicata una gara europea per la gestione dell'impianto, autorizzato dalla Regione Abruzzo. Sta di fatto che la sistemazione nel capannone è stata giudicata non conforme dalla stessa Regione perché l’impianto è autorizzato esclusivamente all’uscita dei rifiuti. Di qui, il parere negativo. "La prossima settimana arriverà anche il parere dell’Arta", ha spiegato a Il Messaggero il dirigente del servizio gestione rifiuti della Regione, Franco Gerardini. "Sebbene la ditta abbia presentato le sue ragioni, siamo convinti che si debba razionalizzare il servizio".

"La provincia dell’Aquila dispone dell’Aciam ad Avezzano e del Cogesa (Consorzio gestione servizi ambientali) di Sulmona – sottolinea ancora Gerardini -, due impianti fissi che garantiscono il trattamento e la stabilizzazione del rifiuto con una resa superiore a un impianto mobile di tritovariatura".

Ultima modifica il Martedì, 18 Febbraio 2014 21:14

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