“Non c’è più tempo da perdere per la nomina del nuovo manager della Asl n°1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. L’azienda è allo sbando ed è necessario che la nomina venga fatta entro il mese”.
Il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile provinciale Uil Fpl Medici Antonello Fabbri tornano a sollecitare la Regione Abruzzo dopo la riapertura dei termini per l’individuazione del direttore generale a seguito di un ricorso.
“Il termine per la nomina che era stato inizialmente fissato alla fine di maggio è stato procrastinato alla fine di giugno – aggiungono – Siamo ormai a luglio e rischiamo di perdere altro tempo prezioso. L’azienda è infatti guidata da mesi da un direttore generale che può occuparsi solo dell’ordinario e che è stato da poco prorogato nelle sue funzioni. Su questa proroga nutriamo inoltre alcuni dubbi da un punto di vista normativo”.
Ginnetti a Fabbri sottolineano che la Asl “va rilanciata puntando con decisione al miglioramento dei servizi che invece sono sempre più carenti. Registriamo infatti numerose difficoltà sia a livello ospedaliero nelle strutture di emergenza-urgenza che a livello territoriale, dove evidenziamo le chiusure di diversi servizi. C’è bisogno quindi di una strategia di rilancio che dovrà essere attuata già dal giorno successivo all’insediamento del nuovo direttore generale”.
Ginnetti e Fabbri, tornando a parlare ancora una volta della carenza di personale, fanno inoltre notare che “nei prossimi anni, oltre ai pensionamenti ordinari, vista l’età media elevata, i lavoratori potranno beneficiare nel triennio 2019-2021 della quota 100 che determinerà un’ulteriore diminuzione di medici e di personale del comparto”.
“La Regione non ha dato seguito a quanto promesso permettendo che si restasse in questa condizione di immobilismo e di gestione ordinaria deleteria per i lavoratori, ma soprattutto per i servizi resi ai cittadini che ogni giorno continuano a scontrarsi con lunghe liste d’attesa per gli esami da effettuare che rischiano di allungarsi ulteriormente a seguito della carenza di personale”, concludono.