“L’assenza del Direttore Generale che è una figura importantissima nell’economia a lungo termine della Asl, in questo momento non è certo la nostra più grande preoccupazione poiché non è un “mago” a cui basti agitare la bacchetta per risolvere i problemi”.
A scriverlo, in una nota, è Loreto Lombardi, segretario dell’Anaao (il sindacato dei medici e dirigenti) della Asl dell’Aquila, in merito ai problemi che interessano la sanità provinciale, sui quali, qualche giorno fa, erano intervenute sia la Cgil sia la Uil.
I due sindacati confederali avevano evidenziato come un fatto grave la mancata nomina del nuovo direttore generale da parte della Regione.
La nota dell’Anaao
Sono alcuni giorni che leggiamo sui media riguardo lo “sbando” della nostra Asl, situazione peraltro comune a quasi tutte le Aziende del centro e sud Italia. Quello che preoccupa non sono le legittime grida di “dolore” esternate, anche dalla nostra organizzazione, ma l’analisi delle cause e soprattutto dei rimedi individuati in maniera semplicistica e secondo noi inefficaci.
Mi stupisce che sindacalisti di esperienza e che frequentano per incarico istituzionale gli uffici aziendali e regionali possano semplificare in questo modo una situazione così complessa. Per fare un’analisi completa ed esaustiva non basterebbe un trattato ma spero di chiarire al meglio il nostro pensiero condensandolo in queste poche righe.
Riguardo l’assenza del Direttore Generale che è una figura importantissima nell’economia a lungo termine della Asl, in questo momento non è certo la nostra più grande preoccupazione poiché Il D.G. non è un “mago” a cui basti agitare la bacchetta per risolvere i problemi.
Ricordo che fino a 4 mesi fa avevamo il D.G. e la situazione era la stessa di oggi perché la mancata risoluzione è dovuta a vuoti normativi sia nazionali che regionali; al blocco del turn-over (era fino a pochi mesi fa del 20%); alla mancanza di specialisti (anche nella nostra regione e nella Asl 1 numerosi concorsi sono andati deserti) e ricordo che entro 5 anni andranno in quiescenza 52.000 medici ospedalieri; al blocco degli atti aziendali in attesa di una fantomatica revisione della rete ospedaliera.
Da quanto detto si evincono facilmente quali sono e a che livello dobbiamo ricercare le responsabilità.
Vorrei inoltre dire che la mancanza di specialisti è dovuta da una parte all’incongruo numero di posti nelle Scuole di Specializzazione e dall’altra che quelli rimasti scelgono di andare all’estero o in strutture private dove vengono pagati di più con minime responsabilità e senza dovere effettuare servizi di guardia o reperibilità.
Ci stiamo preoccupando di mantenere in vita una ostetricia asfittica quando non vediamo che a Sulmona tra un po' forse saremo costretti a chiudere il Pronto Soccorso, la Chirurgia e la Radiologia per mancanza di specialisti.
Il nostro sindacato a più riprese, l’ultima la settimana scorsa, ha chiesto all’Assessore di facilitare i concorsi anche alla luce del DL Calabria e di effettuare una proiezione dei posti che si libereranno entro cinque anni in modo da prepararci con tempo alla sostituzione.
Per quanto riguarda i nostri concorsi l’Azienda sta facendo di tutto, ricordo che nonostante la carenza cronica di Dirigenti amministrativi quelli in servizio stanno facendo veramente l’impossibile e questo lo posso affermare, senza tema di smentite, per esperienza personale.
Per quanto riguarda il nuovo Direttore Generale penso che si dovrebbe nominare, spero velocemente, una persona di esperienza, giovane, energica e che sia in grado di rappresentare i territori interni da sempre ignorati e che continuano ad essere penalizzati da questa Regione, ridando, così, una dignità sanitaria a tutti i cittadini della provincia.