Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il progetto di legge 43/2019 relativo ai servizi minimi del trasporto pubblico locale che sposta al 3 dicembre 2019 il processo di "revisione della rete dei servizi minimi regionali e comunali valutando l'inserimento delle linee già oggetto di concessioni" e di fatto autorizza i titolari di concessioni di servizi di trasporto pubblico locale e sottratte al contributo pubblico regionale ad espletare per tutto l'anno 2019 il servizio a tutela della domanda di mobilità in ambito regionale.
Il provvedimento, portato ieri mattina in seduta congiunta di II e IV Commissione regionale dal sottosegretario con delega ai trasporti Umberto D'Annuntiis, prevedeva che la tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma fosse inserita tra quelle a contribuzione pubblica, ovvero tra i cosiddetti servizi minimi di trasporto pubblico; il provvedimento, però, è stato emendato con una proroga fino al 3 dicembre dell’attuale stato dell’arte. Resta l'intendimento della maggioranza di centrodestra, comunque, e vedremo se lo slittamento dei tempi servirà a dare piena attuazione al progetto di legge.
Contro il recupero della relazione Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma tra i servizi essenziali di trasporto si sono schierati sia il Pd che i Cinque Stelle. "Per finanziare le relazioni di traffico che vengono aggiunte ai servizi minimi" ha detto il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci "il governo regionale si appresta a tagliare oltre un milione di km di tratte regionali".
Il progetto di legge è stato rivisto radicalmente, aggiunge Paolucci: "Era illegittimo da ogni punto di vista: aveva i pareri tecnici negativi sia dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale che del Dipartimento della Giunta regionale. Sta di fatto che il dato finale è che ci sarà una gravosa sforbiciata di km per i cittadini e un taglio sulle manutenzioni, sulle strumentazioni, sugli automezzi e sui lavoratori della società unica del trasporto pubblico abruzzese. Credo che bisognerà opporsi e convocare tutti i sindaci per evitare questa ulteriore mannaia che sta per abbattersi sul trasporto pubblico abruzzese".
Durissimo il deputato Camillo D'Alessandro che nella passata legislatura regionale deteneva la delega ai trasporti. "Cosa abbiamo fatto noi? Abbiamo garantito l’universale servizio del trasporto pubblico locale. Ora tagliano un milione di km di sevizio. Dove taglieranno? Ovunque in Abruzzo. Complimentoni al sindacalismo microterritoriale. Con me non ci siete riusciti a sfasciare l’Abruzzo. La destra vi ha usato per tagliare il servizio pubblico. Bravi, questa è la destra al governo regionale, questo è il sindacalismo medioevale".
D'Alessandro ha portato il caso all'attenzione della Camera dei Deputati chiedendo una attenzione particolare al ministro Danilo Toninelli.
Anche il Movimento 5 Stelle, per voce della capogruppo Sara Marcozzi, ha giudicato il progetto di legge "invotabile nella forma e nel contenuto. Nella forma: le disposizioni in essa contenute avrebbero dovuto essere oggetto di provvedimento amministrativo e non di progetto di legge; manca l'intesa, obbligatoria per legge dello Stato, con CAL ed enti locali, e manca la copertura finanziaria. Invotabile nel contenuto dal momento che, a seguito delle audizioni nella sessione odierna congiunta di II e IV commissione, abbiamo appreso dal presidente TUA che proprio la mancanza di copertura finanziaria comporterà una 'dovuta razionalizzazione' che consisterà nel taglio da 800mila a 1.2 milioni di km sulle tratte del servizio di trasporto pubblico locale". Aggiunge la capogruppo del M5S: "Alla mia domanda relativa alla individuazione di quali saranno le tratte oggetto di taglio, la risposta è stata generica e vaga e si è fatto accenno ad un piano di razionalizzazione ancora in divenire. Duole constatare che le brutte abitudini della passata legislatura di centrosinistra persistono con il governo di centrodestra: nessuna programmazione, sprezzo delle leggi vigenti e tagli ai servizi per i cittadini, già assai carenti".
Nei giorni scorsi si erano mostrate critiche anche le segreterie abruzzesi di Fit-Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal che avevano denunciato come il reinserimento della linea Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma tra i servizi affidati in house a Tua spa non fosse 'coperto' dalla "necessaria e dovuta dotazione economica per la contribuzione chilometrica ponendo così, a totale carico dell’Azienda regionale, gli oneri di gestione relativi. Il definitivo 'colpo di grazia' assestato ai danni di Tua", la stoccata dei sindacati, che dovrebbe sopportare "un aggravio significativo sia dei dati di bilancio che delle condizioni operative generali, considerata la nota carenza di personale di esercizio e di manutenzione ma soprattutto di mezzi idonei ed efficienti per esercitare i servizi".
Per l’esercizio 2019, la Tua spa - hanno inteso rimarcare i sindacati - stando al Contratto di Servizio dovrà già affrontare una minore disponibilità di risorse da contribuzione (che divengono per il 2019 di 82.263.827 euro, rispetto ai 96.257.950 euro del 2015 sempre a parità di km/bus esercitati per 28.724.146 chilomteri. "Si evidenziano quindi economie già operate dalla Regione Abruzzo nei confronti della Tua spa per 13.994.123 euro a parità di chilometri di servizi da erogare, a fronte di un contestuale aumento dei costi di produzione (carburanti, pedaggi, ecc) in uno scenario che vede costi elevatissimi di manutenzione a causa di mancati investimenti sul materiale rotabile. Rileviamo - hanno aggiunto i sindacati - che tale iniziativa adottata senza l’assegnazione di risorse economiche che dovrebbero essere comunque individuate da Tua spa, potrebbe celare l’intenzione di operare 'tagli' su servizi a domanda debole interni alla regione che, per caratteristiche del territorio e della realtà economica e sociale, costituiscono una risorsa primaria a servizio delle zone montane interne già particolarmente disagiate".
In difesa del progetto di legge, invece, si è espresso il segretario provinciale della Filt Cgil L'Aquila-Teramo Domenico Fontana che non ha mancato di attaccare frontalmente Silvio Paolucci e Camillo D'Alessandro. "Dopo due anni di rinvii, tensioni, incomprensioni ma, soprattutto, dopo una battaglia corale portata avanti dai territori interessati al recupero dei servizi, con il coinvolgimento di associazioni di pendolari, con l’espressione unanime dei consigli comunali di L’Aquila e Teramo - ha ricordato Fontana - finalmente si discute il progetto di legge che, testualmente, prevede di recuperare la relazione Giulianova Teramo L’Aquila Roma tra i servizi essenziali di trasporto. Bene, siamo arrivati al punto e non c’è spazio per i giochini tipici di certa politica".
Il riferimento è, in particolare, a Paolucci "che, evidentemente, si diverte a fare opposizione: strano che non si rammenti che la prima decisione di tenere quei servizi all’interno di Tua, nelle more della definizione degli stessi quali servizi minimi, sia stata proprio della giunta presieduta dal presidente vicario Giovanni Lolli. Altresì strano è che sempre il consigliere Paolucci non si rammenti che gli esponenti del Pd presenti nei consigli comunali di L’Aquila e Teramo votarono a sostegno di quelle misure. Ben si comprende che l’influenza dell’onorevole Camillo D’Alessandro è molto forte sugli esponenti del territorio teatino ed evidentemente non basta un’assemblea regionale del Pd a cambiare repentinamente certe usanze ma la politica, quella vera, o recupera una visione complessiva del nostro Abruzzo, scevra dai tornaconto elettorali, quelli sì di campanile, o rischia di essere sempre più lontana dai cittadini".
Il progetto di legge - ha concluso Fontana - "risponde ad una esigenza primaria e fondamentale delle aree prive di alternativa di trasporto ed è una assunzione di responsabilità della politica regionale che, per una volta, si pone il tema di delle aree interne. Ora, quindi, non è più il tempo dei giochini. La Filt Cgil di L’Aquila e Teramo, motore insieme alle forze attive della società aquilana e teramana della vertenza, si attende da tutti la responsabilità richiesta rispetto al necessario ed atteso provvedimento. Si dirà che non vi sono le risorse all’interno di Tua per contribuire le tratte verso Roma ma è una parziale verità: quelle tratte erano contribuite. Certo meglio sarebbe avere maggiori risorse ma, in mancanza, le risorse attuali possono e devono essere riequilibrate per garantire sostegno a queste misure. A chi ha voglia di fare una discussione tecnica diciamo: siamo pronti".