Giovedì, 25 Luglio 2019 16:53

"Comuni in Mandorlo": dalla Piana di Navelli al via il progetto per la riscoperta del mandorlo

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La presenza dei mandorli è una delle caratteristiche che accomuna i paesi appartenenti alla Comunità Montana "Montagna di L'Aquila", in particolare gli altopiani che da Navelli e Barisciano conducono a L'Aquila. Con il passare del tempo, però, la superficie dei mandorleti si è ridotta soprattutto a causa dell'abbandono delle coltivazioni dei campi e, dunque, delle piante.

Ricreare quella che un tempo era chiamata la via del mandorlo, che abbracciava l'area compresa tra San Gregorio e Capestrano, è l'obiettivo dell'iniziativa Comuni in Mandorlo, una delle azioni previste nell'ambito del progetto "La bottega dei giovani", nato dalla volontà di soddisfare il fabbisogno sociale territoriale attraverso attività di promozione della vita sociale, associativa e la canalizzazione delle competenze dei giovani del territorio.   

Comuni in Mandorlo, illustrato questa mattina in conferenza stampa, intende dunque richiamare l'attenzione degli abitanti dei luoghi per mettere in campo tutte le iniziative utili alla salvaguardia di questa pianta, tipica del nostro territorio. Obiettivo ultimo è avviare un'azione strutturale di recupero del valore economico e culturale dei mandorleti, con il coinvolgimento di enti ed istituzioni coordinati dalla Comunità Montana "Montagna di L'Aquila", capofila del progetto.

"Nello specifico - ha affermato Paolo Federico, presidente della Comunità Montana - ai Comuni potrebbe essere affidato il compito di individuare i proprietari di piante che si trovano in terre confinanti con la statale 17, attraverso un progetto che potrebbe coinvolgere anche i giovani del servizio civile. Tale ricognizione - ha precisato Federico - diventa necessaria per una richiesta di inserimento delle piante esistenti su terre di proprietà, nel progetto che si andrà ad elaborare e piantarne di nuove. L'eventuale collaborazione dell'Anas potrebbe garantire in parte la cura delle stesse".

"L'intervento del settore agricoltura della Regione - ha aggiunto Federico - consentirebbe inoltre di catalogare le piante evidenziando la loro diversità, indicando le tipologie da impiantare, che garantiscano la produzione maggiore e che siano resistenti alle gelate. Il passo successivo, potrebbe essere una Legge regionale a salvaguardia di mandorli e mandorleti".

Il coinvolgimento degli abitanti dei territori interessati dal progetto, passa attraverso la creazione di una rete tra le associazioni impegnate nella salvaguardia dell'ambiente e nel recupero delle tradizioni e dei saperi storici: l'associazione San Valentino onlus di Picenze (frazione Petogna), Slow Food, MISA comitato per la rinascita di Pescomaggiore, e le Pro-Loco di Navelli e Picenze. Saranno queste le realtà promotrici di una serie di iniziative ed eventi di sensibilizzazione che coinvolgeranno i piccoli centri della vecchia via del mandorlo.

Si inizia domenica prossima, 28 luglio, a Petogna con "Mandorle, dolci e fantasia", uno spettacolo teatrale con degustazione di dolci a base di mandorla cotti nell'antico forno del paese, ristrutturato nel post sisma dall'associazione San Valentino onlus di Picenze. L'inizio dello spettacolo, curato da Teatrodei99 con la direzione artistica di Loredana Errico, è alle 19.

Tra le associazioni impegnate in iniziative volte alla salvaguardia dei mandorleti, anche il Comitato per la rinascita di Pescomaggiore che, a settembre, dopo la raccolta delle mandorle, avvierà una coltivazione "controllata" in vivaio per agevolare il processo di tutela di questa pianta.  

E' inoltre giunto alla seconda edizione Il Forno Racconta, un opuscolo distribuito gratuitamente che, dai ricordi custoditi dai forni comunali conservati in molti paesi della zona, raccoglie ricette tramandatesi di generazione in generazione aventi come componente le mandorle.  

Come detto, il progetto richiama anche l'attenzione sulla necessità di riproporre una riflessione sui possibili aspetti economici derivanti dalla salvaguardia dei mandorleti. "Tale progetto pone il problema della scomparsa dei mandorli che, nel nostro territorio, stanno lasciando spazio a nuove piante che però mettono a rischio la straordinaria biodiversità di questa terra - ha spiegato Giovanni Cialone di Slow Food L'Aquila - Salvaguardare il mandorlo significa intraprendere un'azione di recupero del valore culturale, ambientale e anche economico. La mandorla è, ad esempio, uno degli ingredienti base dei confetti, mentre dai gusci si ricava un eccellente combustibile ecologico per stufe sempre più richiesto sul mercato".

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