"Apprendiamo con grande soddisfazione dal BUIG di luglio 2019 che con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico in data 11 luglio 2019, prot. n. 15625, Petroceltic Italia, contitolare e rappresentante unica del permesso di ricerca ubicato nel Mare Adriatico, Zona B, convenzionalmente denominato B.R268.RG, ha chiesto la rinuncia al permesso stesso".
Lo scrive in una nota il Coordinamento Nazionale No Triv.
"E' la logica conseguenza della norma introdotta dalla maggioranza del Governo Renzi nella Legge di Stabilità 2016, per evitare il contraccolpo di uno dei 6 quesiti referendari depositati in Cassazione, che impedisce il rilascio di nuove concessioni a estrarre in mare entro le 12 miglia marine. Petroceltic, che nel frattempo ha cambiato proprietà, ha preso atto del fatto che il suo permesso non ha ragion di esistere giacché, secondo la normativa vigente, non può portare ad alcuna nuova concessione ed ha così presentato istanza di rinuncia al MISE", conclude l'associazione.