Nelle ultime settimane le regioni che si affacciano sul mare Adriatico sono state colpite per l'ennesima volta, da fenomeni atmosferici causati dalle temperature altissime registrate nel bacino mediterraneo. Da mesi ormai in Italia, come in tutta Europa, si susseguono grandi mobilitazioni con centinaia di migliaia di persone che manifestano in nome della giustizia climatica e contro le grandi opere inutili.
La mobilitazione nazionale è stata indetta dalla della Campagna "Per il clima, fuori dal fossile" per sabato prossimo, 20 luglio, lungo la costa adriatica con iniziative regionali coordinate di azione diretta, nelle spiagge di Venezia, Rimini-Riccione, Falconara Marittima (AN), Giulianova (TE), Pescara, Termoli (CB), San Foca- Melendugno (LE).
Trivelle zero, No Gasdotto Snam, Siamo ancona in tempo veneto, No Tap, Stop velENI, Falconara Fuori dal Fossile, No Hub del Gas sono solo alcune delle realtà che fanno parte della Campagna. "Abbiamo bisogno di una rivoluzione che porti l'attuale modello energetico fuori dai combustibili fossili, che blocchi le grandi opere inutili impedendo l'ulteriore consumo del suolo e la devastazione ambientale - affermano gli organizzatori in una nota - Un cambiamento radicale che possa trasformare profondamente le forme del lavoro e della produzione verso il superamento di un sistema economico irrazionalmente incentrato sullo sfruttamento degli esseri umani e dell'ambiente".
"Fuori dal fossile - proseguono i promotori della mobilitazione - significa parlare di un concetto di sviluppo innovativo, di produzione di energia alternativa, di un nuovo rapporto tra esseri umani e tra questi e la natura, fuori dal giogo soffocante dell'impero delle multinazionali "estrattiviste" e di rapina, del capitale finanziario e dei governi complici. Per questo affermiamo anche " Stop vel-Eni " visto che nell'attuale scenario nazionale l'Eni cerca di ripulire la propria immagine pubblica finanziando attività a sua detta green, mentre è uno dei maggiori responsabili del disastro ambientale in Nigeria, della devastazione delle foreste in Malesia e Indonesia per la produzione di monocolture per biomasse ed ora punta anche sulle trivelle per l'estrazione di gas. Lo sfruttamento fossile è causa non solo dei mutamenti climatici che minacciano la terra e la vita, ma anche dell'apartheid climatico che già sta costringendo e costringerà sempre di più, milioni di esseri umani alla fuga ed a migrazioni di massa per mancanza di risorse e possibilità di vita".
"Per questo anche a Pescara il 20 Luglio sarà una giornata di iniziative contro trivelle, gasdotti, raffinerie e petrolchimici. Una giornata per dire No a tutti gli ecomostri che devastano i territori, espropriano beni comuni, ambiente, paesaggio, qualità della vita e per esigere le sempre più urgenti bonifiche dei siti inquinati".
"Liberiamo il mare e la terra dalle devastazioni e dai veleni - concludono gli organizzatori - Appuntamento a Pescara sabato 20 luglio alle 10.00 spiaggia libera Moroni a mare, allo sbocco di via Leopoldo Muzii".