Per mesi hanno preso di mira i coetanei e i ragazzini un po’ più piccoli, picchiandoli, derubandoli e arrivando a minacciarli persino con il coltello pur di farsi dare soldi e cellulari.
Per questo tre ragazzi tra i 19 e i 23 anni - due di nazionalità italiana e uno di nazionalità albanese - sono stati arrestati dalla Squadra Mobile dell'Aquila con l'accusa di furto, rapina, lesioni personali aggravate, minacce aggravate e atti persecutori.
Due di loro, un ventenne italiano e un 19enne albanese, sono stati portati in carcere mentre un terzo, un 23enne italiano, è stato posto agli arresti domiciliari. Un altro provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari è stato emesso nei confronti di una quarta persona, un 19enne di origini albanesi, che però non è stata ancora rintracciata.
L'inchiesta, però, si è allargata fino a portare all'iscrizione nel registro degli indagati di 11 persone, 6 delle quali minorenni, tutte residenti all'Aquila.
Sono tutte accusate di reati contro la persona e il patrimonio. Cinque di loro - i due maggiorenni portati in carcere più altri tre minorenni - avevano costituito una vera e proprio banda, che terrorizzava ragazzi e adolescenti, minacciandoli, picchiandoli e rubando loro portafogli e telefonini. Nei loro confronti è scattata anche l'accusa di associazione a delinquere.
I fatti accertati, una decina, sono avvenuti tra giugno 2018 e febbraio 2019 nel centro storico dell'Aquila, prevalentemente nella zona di S. Bernardino, anche se un episodio si è verificato a Colle Sapone, nei pressi del polo scolastico.
La banda, nella quale a comandare erano in due - i due maggiorenni arrestati e portati in carcere: sono loro a essersi resi responsabili degli episodi più gravi, come quello in cui una vittima è stata minacciata con un coltello - agiva di giorno e aveva preso di mira, in particolare, una coppia di fratelli, benché le parti lese, in tutto, siano quattro.
Gli altri sei indagati, tra cui ci sono sia minorenni che i due maggiorenni verso i quali sono scattati i domiciliari, si sono resi protagonisti di altri episodi di violenza ma per loro non è stata riscontrata l'associazione a delinquere.
Le indagini sono iniziate nell'ottobre 2018, dopo una denuncia sporta da una ragazza che era stata rapinata e malmenata. L'attività investigativa, per lo svolgimento della quale sono state molto importanti le testimonianze rese dalle vittime ma anche da altri ragazzi e ragazze che avevano assistito agli episodi di violenza, è riuscita a ricostruire anche altri episodi, fino a risalire al mese di giugno 2018.
Le posizioni dei minorenni indagati sono al vaglio della procura del tribunale dei minori.
Le indagini sono state svolte dagli uomini della Squadra Mobile della questura dell'Aquila (sezioni 3 e 4), diretti dal vice questore Marco Mastrangelo. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli.