Un testo di legge unico sul terremoto con tutte le ordinanze di Protezione civile e del Commissario uscite finora, in cui fare confluire "norme inserite in fretta in altri decreti (Genova, Sblocca cantieri, Ischia) e spesso di dubbia comprensione"; più poteri al commissario nazionale, per porre fine alla "parcellizzazione delle competenze", temperati, però, dalla "presenza e dallla partecipazione dei cittadini nelle sedi decisionali con funzioni di controllo popolare".
Sono alcune delle richieste contenute nel dossier che la delegazione di cittadini e associazioni delle regioni colpite dai terremoti del Centro Italia ha consegnato nelle mani del presidente del consiglio Giuseppe Conte nell'incontro che c'è stato lunedì 2 settembre a Palazzo Chigi.
La delegazione, formata da una ventina di cittadini, ha riferito direttamente al premier tutte le problematiche che i territori del cratere si trovano a vivere dopo tre anni dalla prima scossa, a cominciare da "una ricostruzione di fatto non ancora avviata".
Tra i comitati presenti all'incontro c'era anche il Comitato rinascita Norcia, quello che negli ultimi mesi ha dato vita alla protesta dei lenzuoli bianchi appesi a centinaia sui muri delle città per denunciare la sostanziale paralisi in cui si trovano i borghi dopo il sisma.
Nella sintesi consegnata a Conte, i comitati ribadiscono le richieste già avanzate più volte in questi tre anni, ovvero:
- una legge speciale e/o un testo unico sul terrmoto, per porre fine alla "dispersione" e alla "farraginosità" normativa;
- una differenziazione degli interventi in base al territorio e ai danni subiti. "Il cratere sismico" si legge nel dossier "annovera oggi 140 comuni, agglomerati urbani che rientrano complessivamente nella stessa disciplina normativa. La scelta del legislatore di applicare tali disposizioni senza considerare le differenze relative alla quantità dei danni subiti o al livello di autosufficienza economica delle varie località e dei vari residenti, sta causando effetti decisamente critici sul processo di ricostruzione e rilancio economico";
- una semplificazione delle procedure, unita a una sburocratizzazione e a un aumento del personale addetto allo smaltimento delle pratiche per la ricostruzione.
Il documento redatto dai comitati avanza richieste anche per il rilancio economico e del lavoro.
Tra le misure invocate, una zona franca urbana totale, sia fiscale che contributiva per un "congruo numero di anni" per le zone più duramente colpite e distrutte; provvedimenti per contrastare lo spoplamento, come l'introduzione di incentivi per chi decide di andare ad abitare nei comuni del cratere; sgravi fiscali per le aziende che assumono terremotati; l'istituzione di un reddito di Cratere, che tenga conto realmente delle condizioni economiche delle famiglie. Ad oggi l'unica forma di sostegno ai cittadini terremotati è infatti il Cas, il contributo di autonoma sistemazione, che però viene dato indistantemente a tutti, anche a chi ha redditi elevati.
Altre istanze riguardano temi più prettamente sociali, come una legge che regolamenti in maniera trasparente i manufatti costruiti dai terremotati a proprie spese; il potenziamento dei servizi di assistenza psicologica; norme in favore dei familiari delle vittime del sisma; un piano per il ripristino delle aree occupate dalle strutture d'emergenza che eviti altro consumo di suolo.
La nota del Coordinamento comitati terremoto Centro Italia
Stamattina (lunedì mattina, ndc) siamo stati ricevuti a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, che ha ascoltato le nostre richieste e ci ha manifestato la sua piena vicinanza. Lo ringraziamo per averci coinvolti nella delicata fase delle consultazioni. Conte ci ha detto che, in caso di sua conferma a capo del Governo, farà di tutto per sbloccare la ricostruzione.
Non sta a noi entrare nel dibattito politico. Ribadiamo a tutti i partiti italiani ed ai media che noi terremotati non andiamo coinvolti per fare "comunicazione politica" dentro una crisi di governo. Abbiamo sempre detto che non abbiamo governi amici, e lo confermiamo oggi. Da tre anni avanziamo proposte per la rinascita del Centro Italia e nessuno dei tre governi che si sono succeduti ha voluto darci finora ascolto, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. La ricostruzione è ancora solo un miraggio.
Non ci interessa chi governerà: ci interessa che, chiunque sia a farlo, esaudisca le nostre richieste. Presto andrà varata la legge di bilancio e ci aspettiamo che vengano presi i provvedimenti che oggi abbiamo discusso con Conte. La disponibilità mostrataci oggi dal Presidente del Consiglio incaricato è stata importante e l'incontro è stato molto costruttivo.
Noi però non dimentichiamo di aver già ricevuto promesse non mantenute, e abbiamo dimostrato di essere pronti a scendere in piazza per davvero. Speriamo che stavolta ci sia finalmente la svolta tanto attesa.
Abbiamo anche proposto un nuovo incontro, non appena sarà delineato il nuovo Governo e gli incarichi e le funzioni inerenti la questione terremoto, onde verificare l'accoglimento delle nostre richieste ed i provvedimenti che si intendono adottare.
Stamattina siamo stati ricevuti a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, che ha ascoltato le nostre richieste e ci ha manifestato la sua piena vicinanza. Lo ringraziamo per averci coinvolti nella delicata fase delle consultazioni.
Conte ci ha detto che, in caso di sua conferma a capo del Governo, farà di tutto per sbloccare la ricostruzione.
Non sta a noi entrare nel dibattito politico. Ribadiamo a tutti i partiti italiani ed ai media che noi terremotati non andiamo coinvolti per fare "comunicazione politica" dentro una crisi di governo. Abbiamo sempre detto che non abbiamo governi amici, e lo confermiamo oggi. Da tre anni avanziamo proposte per la rinascita del Centro Italia e nessuno dei tre governi che si sono succeduti ha voluto darci finora ascolto, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. La ricostruzione è ancora solo un miraggio.
Non ci interessa chi governerà: ci interessa che, chiunque sia a farlo, esaudisca le nostre richieste. Presto andrà varata la legge di bilancio e ci aspettiamo che vengano presi i provvedimenti che oggi abbiamo discusso con Conte. La disponibilità mostrataci oggi dal Presidente del Consiglio incaricato è stata importante e l'incontro è stato molto costruttivo.
Noi però non dimentichiamo di aver già ricevuto promesse non mantenute, e abbiamo dimostrato di essere pronti a scendere in piazza per davvero. Speriamo che stavolta ci sia finalmente la svolta tanto attesa.
Abbiamo anche proposto un nuovo incontro, non appena sarà delineato il nuovo Governo e gli incarichi e le funzioni inerenti la questione terremoto, onde verificare l'accoglimento delle nostre richieste ed i provvedimenti che si intendono adottare.