Giovedì, 05 Settembre 2019 17:37

Mura urbiche e Teatro San Filippo: un'incognita i tempi della riapertura

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Qualche giorno fa, nell'approfondimento sullo stato del recupero delle mura urbiche dell'Aquila, abbiamo mostrato l'abbandono in cui versa il tratto che sovrasta viale della Croce Rossa. A conclusione del primo lotto di lavori di consolidamento e restauro condotti dalla Soprintendenza, il camminamento che da Porta Branconia conduce a Porta San Lorenzo appare oggi in balìa dell'incuria.

In attesa della realizzazione del passaggio pedonale che consentirà l'estensione del camminamento fino a via Vicentini, i fenomeni di degrado nel tratto già restaurato hanno vanificato parte degli interventi di recupero compiuti finora. Ci troviamo oggi di fronte al paradosso di dover riparare i danni conseguenti alla mancata manutenzione di un'opera restaurata appena quattro anni fa.

Dal 2009 ad oggi, sono stati spesi undici milioni di euro per il recupero dell'intero perimetro delle mura (8 milioni di fondi europei Por-Fesr e tre milioni stanziati con delibera Cipe). Gli interventi di restauro e consolidamento hanno riguardato, oltre al tratto che da Porta Branconia conduce a Porta San Lorenzo, quello che costeggia viale XXV aprile, nei pressi della stazione, che è ancora in gran parte cantierizzato.

Per la riapertura ufficiale dell'intero perimetro, si attende l'avvio dell'ultimo stralcio di lavori, finanziato con una delibera Cipe che ha previsto lo stanziamento di ulteriori cinque milioni. I lavori da fare sono ancora tanti: il restauro della parte a ridosso dell'ex San Salvatore, alcuni interventi nella zona di viale di Collemaggio, la realizzazione di alcuni passaggi pedonali, oltre alla realizzazione degli elementi di valorizzazione, come il sistema di illuminazione che si intende realizzare lungo tutto il perimetro.

Calcolare i tempi di ultimazione, però, è "un vero e proprio terno al lotto", ha dichiarato a newstown l'architetto Antonio Di Stefano della Soprintendenza Unica. I fondi erogati a singhiozzo, insieme ai numerosi ricorsi presentati dalle ditte eslcuse dagli appalti, costringono a spezzettare gli interventi di restauro, compiuti, come nel caso del tratto di mura che sovrasta viale della Croce Rossa, anche a distanza di anni l'uno dall'altro.

"Con questi nuovi fondi, i cinque milioni stanziati dall'ultima delibera Cipe, con cui si provvederà anche alla realizzazione di elementi di valorizzazione, si completeranno tutti gli interventi di recupero, compreso quello su via Vicentini, che consentirà di ultimare la camminata che inizia a Porta Branconia. Completato quest'ultimo stralcio di lavori, le mura verranno ufficialmente aperte, ma non sono in grado di fissare una data", ha precisato Di Stefano aggiungendo come "i tempi di appalto per le opere pubbliche siano, a differenza dell'edilizia privata, assolutamente imprevedibili. Per le opere pubbliche non si può scegliere la ditta cui affidare i lavori, o fare un gara con i tre preventivi e, purtroppo, ne paghiamo le conseguenze".

Ciò non giustifica di certo la mancanza di una manutenzione programmata, di competenza dell'amministrazione comunale. "L'anno scorso dal Comune dell'Aquila mi spiegarono che l'Asm aveva problemi a farsi carico della manutenzione dei tratti di mura già restaurati - ha spiegato Di Stefano - In sinergia con la la Compagnia delle Mura, realtà nata su iniziativa di alcune associazioni che hanno sottoscritto con l'Ente un accordo per la custodia e la manutenzione delle mura urbiche, organizzammo una giornata ecologica per eliminare, dal camminamento che inizia a Porta Branconia, la vegetazione infestante".

Ma le mura civiche non sono l'unico esempio di "restauro a singhiozzo". Nel 2015 fu annunciato l'avvio della fase conclusiva dei lavori di recupero post-sisma del Teatro San Filippo, uno dei rarissimi esempi di architettura aquilana del Seicento e monumento barocco unico nel capoluogo con la sua caratteristica sperimentazione spaziale.

I lavori di recupero furono avviati nel 2013. Dopo l'intervento di consolidamento strutturale dell'edificio, dopo le finiture e la pulitura della facciata, tornata visibile a dicembre del 2014, i lavori si spostarono all’interno, con il restauro degli apparati decorativi. L'intero intervento è costato complessivamente 3,6 milioni di euro, parte dei quali (600 mila euro) raccolti dalla Sugar, l'etichetta discografica di Caterina Caselli, con le vendite del cd Domani, realizzato da oltre 50 dei più importanti artisti musicali italiani, subito dopo il sisma del 2009.

Nel 2017, nell’ambito delle iniziative della rassegna Officina L’Aquila, il Segretario regionale, architetto Stefano D’Amico e il direttore dei lavori, architetto Di Stefano, aprirono le porte del San Filippo per illustrare il complesso intervento sulla Chiesa barocca. In quell'occasione, fu annunciata l'imminente riapertura del Teatro. "Presto L’Aquila - dissero - riavrà in centro uno dei suoi luoghi culturali e di spettacolo più vitali e preziosi. Terminati i lavori, la cui fine è prevista a breve, l'edificio tornerà a ospitare il teatro, anche se con alcune sostanziali modifiche rispetto al passato. Il vecchio palco è stato completamente smantellato e non verrà ripristinato. Al suo posto sarà sistemata, invece, una macchina scenica smontabile e modulare. Questo per rendere gli spazi idonei a ospitare diversi tipi di eventi (non solo spettacoli teatrali ma anche concerti e convegni) e per non coprire, in maniera permanente, la vista dell'altare maggiore e delle altre parti del transetto che erano state "oscurate" quando l'edificio venne adibito a teatro. Il San Filippo sarà il primo teatro italiano a essere dotato di un palco mobile".

Ad oggi il Teatro è ancora cantierizzato. "Non c'è nessun ritardo", ha sottolineato Di Stefano precisando, però, come la mancanza di fondi abbia costretto ad interrompere gli interventi. "Fortunatamente i soldi sono arrivati. Abbiamo già appaltato il restauro del dipinto di San Filippo Neri che era rimasto indietro e stiamo completando gli ultimi ritocchi sugli apparati decorativi che, nel giro di quindici giorni, saranno ultimati".

Anche in questo caso i tempi di riapertura dipenderanno da quelli dell'appalto per l'affidamento dell'ultimo stralcio dei lavori. "Dovremo affidare i lavori per le poltrone della platea, non sono in grado di stabilire i tempi, gli adempimenti burocratici - ha concluso Di Stefano - sono sempre un'incognita".

Ultima modifica il Lunedì, 06 Gennaio 2020 17:52

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