"Era la notte del 31 dicembre del 2015 quando le mura civiche dell'Aquila, nel tratto sovrastante viale della Croce Rossa, venivano illuminate per la prima volta dopo i lavori di restauro e consolidamento. Una luce che accendeva negli aquilani la speranza di poter finalmente riappropriarsi di un monumento dal grande valore simbolico ed identitario, mai valorizzato in passato nonostante si tratti di uno dei pochi esempi di fortificazione trecentesca quasi integralmente conservata e tra le cinte murarie più lunghe d'Europa. Speranza che, dopo anni di incomprensibile immobilismo ed insopportabile indifferenza da parte dell'attuale amministrazione comunale, rischia di trasformarsi in disillusione e vanificare quella spinta emotiva generata e alimentata ammirevolmente da quelle associazioni civiche e culturali riunitesi sotto il nome di 'Compagnia delle mura'".
Con questa motivazione Stefano Palumbo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, ha chiesto ed ottenuto la convocazione della Commissione territorio che, stamane, si è riunita per discutere delle mura urbiche.
E' la prima volta che accade, e già questo dovrebbe far riflettere.
Oltre ai consiglieri commissari, alla seduta dell'assise hanno partecipato le associazioni che, negli anni passati, si erano assunte l'onere di sorveglianza e di cura attraverso un disciplinare sottoscritto con il Comune nel 2017, scaduto e non ancora rinnovato, l'architetta Cristina Collettini, dal 1° settembre alla guida della neo costituita Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, e il funzionario Antonio Di Stefano.
Stante l'impegno civico delle associazioni che hanno ribadito la volontà di adottare un tratto di mura ciascuna, le informazioni più interessanti sono arrivate proprio da Collettini e Di Stefano. "La Soprintendenza ha compiti di esclusiva tutela", ha tenuto a precisare l'architetta; "la stazione appaltante dei lavori è il Segretariato regionale. Tuttavia, ritengo che le mura urbiche siano uno degli aspetti fondamentali della città dell'Aquila, non solo per la loro consistenza; dunque, siamo a disposizione per lavorare ad una progettazione congiunta che possa valorizzarle nella loro interezza, con una illuminazione che possa esaltarne la bellezza e riaprendo i camminamenti, nelle more dei lavori che dovranno concludersi, non solo durante la Perdonanza ma anche in occasione di altri eventi di rilevanza cittadina".
Di Stefano ha fatto il punto sullo stato dei lavori: "Abbiamo praticamente completato il primo lotto d'interventi, con il restauro e l'illuminazione del tratto sovrastante viale della Croce rossa. Purtroppo, ci sono problemi legati all'impiantistica e, per questo, le mura sono al buio: pare che la condensa abbia fatto saltare alcune lampade. Mi auguro si possa procedere velocemente al ripristino".
In realtà, le mura si sono 'spente' da mesi ma l'amministrazione attiva non è stata ancora in grado di intervenire.
In realtà, si prevedeva di "arrivare fino al quartiere di Santa Croce, in prossimità di Porta Barete" ha riconosciuto Di Stefano; "per le vicende giudiziarie che conoscete, però, non si è potuto proseguire".
C’è poi un nuovo progetto, già realizzato ma che va reso esecutivo, "che prevede la valorizzazione con illuminazione dell’intero circuito e una serie di passeggiate extra moenia, laddove è possibile. Intanto, in collaborazione con l’assessore Fabrizio Taranta si è proceduto in questi giorni alla sistemazione dell’area di Porta Roiana, a scendere dal ponte di Sant’Apollonia, il tratto più bello della cinta muraria".
Per ciò che attiene il tratto di Porta Leoni, invece, al momento è precluso il passaggio per motivi di sicurezza, insistendo, sul fronte murario, la Dottrina Cristiana con le classi delle scuole materne ed elementari: "da progetto, anche lì riapriremo il passaggio", ha assicurato Di Stefano; "tra l'altro, verranno installati una serie di cippi lungo il percorso con informazioni sulla storia della città e pannelli informativi su aree di particolare interesse paesaggistico".
Altro intervento previsto da progetto è il restauro del tratto da Porta Branconia alla piscina comunale, col passaggio sotto l'ex ospedale San Salvatore, "un lavoro che si intreccia con l'intento dell'Università di rendere San Basilio un polo della conoscenza; lì ci sono parti del vecchio nosocomio che 'montano' su una delle torrette della cinta difensiva che dovremo capire come sistemare".
E ancora: "un altro passaggio si dovrebbe realizzare da via dello Zafferano - lungo viale di Collemaggio, subito a sinistra della fontanella scendendo verso la Basilica - che si dovrebbe riconnettere col tratto di cinta sotto l'ex Inps in viale Rendina e fino a Porta Tione. Va capito, inoltre, se e come intervenire sulle mura sotto la ex Sanatrix che, col tempo, hanno subito delle modifiche".
E' stato già fatto sopralluogo, invece, per valutare la fattibilità di un collegamento da porta Roiana a porta Lucoli.
Per questi interventi, però - ribadiamo che il progetto è pronto - si attende che il Segretariato proceda con le procedure d'appalto, per un importo totale lordo di circa 5 milioni di euro: "i tempi di realizzazione dipenderanno da questo", le parole di Di Stefano; "fatto l'appalto, nel giro di un anno potremmo chiudere i lavori".
Un capitolo a parte merita la vicenda di Porta Barete: l'intenzione ribadita stamane è di riaprirla, portando avanti il progetto. "Al momento della presa in possesso del sito per l'avvio dei lavori - ha ricostruito Di Stefano - arrivai con il Nucleo tutela dei Carabinieri; si presentò, però, un personaggio che tutti conoscete, di cui non farò il nome, affermando che alcuni proprietari delle abitazioni che insistono nel sito non avevano ricevuto la raccomandata che avevamo inviato; pensate che avevano tolto l'etichetta col nome dal campanello e dalla cassetta della posta per evitare di ricevere la notifica. Lasciammo perdere. Il Comune avrebbe dovuto espropriare l'area; ora, chiedo a voi: a che punto siamo? Dal momento in cui entreremo in possesso del sito, potremmo concludere i lavori, almeno nella parte interna, in un paio di mesi".
Insomma, tutto dipende dal Comune.
"Credo che uno dei compiti principali della politica sia quello di rendersi utile alla comunità che rappresenta", il commento a margine della Commissione di Stefano Palumbo. "Penso che la commissione territorio da me richiesta, sul tema del recupero delle mura urbiche della città dell'Aquila, sia stata un'utilissima occasione per riprendere un percorso virtuoso che si era purtroppo interrotto. Rinnovata la disponibilità delle associazioni della 'compagnia delle mura' all'adozione per la sorveglianza e la cura, ognuna di un tratto di mura, e stabilita la volontà della commissione di riunirsi periodicamente sul progetto di valorizzazione delle mura, non resta che accelerare sull'appalto dei lavori per il completamento di quello che è sicuramente il monumento più identitario della nostra città, testimonianza della fondazione dell'Aquila per volontà dei castelli vicini".