Il vicepresidente della Giunta regionale con delega all'agricoltura, Emanuele Imprudente, ha illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Pescara, il progetto di legge (deliberato dall'esecutivo il 30 settembre scorso) che introduce le nuove disposizioni per la razionalizzazione, l'economicità e la trasparenza delle funzioni di competenza dei cinque Consorzi di bonifica abruzzesi.
Il testo legislativo, composto di 23 articoli, è il frutto di un percorso, come ha tenuto a precisare il vicepresidente Imprudente, condiviso con le organizzazioni professionali degli agricoltori e modifica di fatto la legge regionale n. 11 del 1983.
"La nuova legge che andrà a riformare il sistema dei consorzi di bonifica ruota intorno a quattro caposaldi - ha spiegato Imprudente - risparmio, trasparenza, competenza e ambiente. Punta, ad esempio, a ridurre il numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, che passerà da 12 a 10, introdurrà il revisore dei conti unico e conterrà la riduzione degli emolumenti erogati ai membri del Cda. Abbiamo previsto la gestione associata tra i consorzi per migliorare la loro azione a favore dei consorziati e del mondo agricolo, con l'obiettivo di garantire omogeneità nello svolgimento delle attività".
La riforma interesserà anche le funzioni e i profili organizzativi: "abbiamo introdotto la separazione tra l'organo di indirizzo e di gestione del consorzio di bonifica, al fine di economicizzare la spesa con l'introduzione della centrale unica di committenza e di competenze aggiuntive, come la mitigazione del dissesto idrogeologico e la realizzazione di interventi urgenti e indifferibili diretti al contenimento dei rischi idrogeologici collegati a eventi calamitosi. Insomma, vogliamo cambiare il volto ai nostri consorzi che oggi lavorano e agiscono come se fossero cinque repubbliche autonome. Questa legge - ha aggiunto Imprudente - potrà anche essere migliorata nel corso del cammino legislativo attraverso nuovi contributi".
Nell'articolato, inoltre, è prevista la salvaguardia degli insediamenti civili, agricoli, industriali e tecnologici esistenti nell'alveo dell'ex lago del Fucino, tra queste ci sono le discenderie di epoca romana (i cunicoli di Claudio). Con l'entrata in vigore della legge saranno nominati i cinque commissari che avranno il compito - entro 6 mesi - di rendere esecutiva la riforma.