Magistrati come presidenti o componenti di commissione esterni nei concorsi pubblici.
La richiesta viene dal segretario generale della Confsal L’Aquila Fabio Frullo.
La nota completa
Molti giovani non partecipano più ai concorsi pubblici perché non credono più che gli stessi si svolgano con criteri di competenza e meritocrazia.
I processi assunzionali nelle pubbliche amministrazioni stanno lentamente ripartendo dopo il blocco delle assunzioni ed è però arrivato il momento che le amministrazioni trasparenti dimostrino, con atti e fatti ben precisi, che i loro concorsi sono seri e assolutamente puliti e che le raccomandazioni del politico di turno non possono condizionare l’esito di una prova pubblica.
E’ da ricordare che in Umbria si vota dopo lo scandalo dei concorsi truccati in sanità, un antico vizio italico che non riusciamo a debellare ma che comporta una conseguenza inaccettabile perché con la corruzione incentiviamo la fuga dei più bravi all’estero tenendoci i peggiori.
I concorsi manipolati sono dunque uno spaccato inquietante della nostra società, che tutti presumono ma di cui nessuno parla.
Per ridare credibilità ai tanti ragazzi in cerca di un lavoro è necessario che anche le amministrazioni sane facciano un passo inusuale ma di grande responsabilità e trasparenza.
Infatti, ogni amministrazione adotta il regolamento per l’espletamento delle proprie procedure concorsuali ad evidenza pubblica ed allora dobbiamo partire da lì.
Nel regolamento deve essere inserito un articolo ben preciso che preveda, come presidenti o componenti di commissione esterni, magistrati di ruolo della giurisdizione amministrativa o contabile individuati attraverso estrazione pubblica.
E’ un atto forte ma necessario se vogliono essere sgomberate le tante coincidenze che ci vengono segnalate e che rendono meno credibili le stesse Istituzioni.
Chiederemo a tutte le amministrazioni di adeguarsi a questa norma di buon senso e di trasparenza denunciando chi, invece, si dichiarerà contraria nei fatti.
Si parta da qui se si vogliono cambiare le cose altrimenti si prenda atto che le tante coincidenze nei concorsi pubblici non sono affatto tali.</p