Sospendere il nuovo piano di dimensionamento della rete scolastica cittadina recentemente approvato dalla Giunta comunale per "sostenerne uno efficace, ragionato e partecipato che coinvolga fattivamente tutto il personale scolastico, le famiglie, gli studenti, le parti sociali e le varie espressioni culturali dei territori".
Lo chiede il personale scolastico dell’Istituto Comprensivo Gianni Rodari dell'Aquila in una lettera indirizzata al Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla Direttrice Generale della Direzione Generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione Giovanna Boda, ai vertici regionali e provinciali dell'istruzione pubblica e alle istituzioni regionali e locali.
La necessità di avviare un processo di mobilitazione contro il nuovo piano di dimensionamento proposto dall'assessore Francesco Bignotti, è emersa venerdì scorso nel corso dell'assemblea sindacale richiesta dalle RSU dell'Istituto Rodari e svoltasi alla presenza del personale scolastico, docente e Ata, e con la partecipazione delle rappresentanze sindacali provinciali.
Attualmente il Rodari ha il suo plesso centrale nella scuola primaria di Pile e ingloba le scuole dell’infanzia ‘Primo maggio’ e ‘Piletto’ a Pile, oltre alle scuole dell’infanzia di Pagliare di Sassa, Sassa, Preturo, Roio Poggio, San Benedetto di Bagno e Pianola, le primarie di Preturo, Pagliare di Sassa, Sassa, Pianola e Roio e la scuola media di Sassa. Per il personale dell'Isituto il piano di dimensionamento approvato in Giunta, causerebbe lo smembramento dell’Istituto, spostando la primaria di Pile, e così le scuole dell’infanzia ‘Primo maggio’ e ‘Piletto’ nell’Istituto che farà riferimento alla scuola media Mazzini, quello, per intenderci, territorialmente definito dai quartieri di Pile, Santa Barbara e San Sisto.
Il nuovo assetto, inoltre, comporterebbe la perdita, si stima, di 340 alunni (271 della primaria di Pile, 24 dell’infanzia ‘Piletto’ e 45 dell’infanzia ‘Primo maggio’). facendo scendere gli alunni iscritti all'Istituto a un totale di 721 studenti, pericolosamente ‘vicino’ alla soglia dei 600 iscritti sotto la quale risulterebbe sottodimensionato, perdendo di conseguenza il dirigente titolare e andando a reggenza, stante il mancato riconoscimento dell’Aquila come comune di montagna (in questi casi, la soglia scende a 400).
Il nuovo piano di dimensionamento, sottolinea dunque il personale dell'Istituto nella missiva, penalizza "pesantemente l’Istituto Comprensivo Gianni Rodari, primo ed unico esempio, nel Comune aquilano, di verticalizzazione scolastica e punto di riferimento per le famiglie che ne hanno apprezzato e riconosciuto le scelte didattiche, metodologiche e pedagogiche".
"Durante questi lunghi anni post sisma - sottolineano i docenti e il personale scolastico - il Rodari ha tessuto una rete tra i territori, anche distanti tra loro, arricchendo e consolidando una progettualità fondata su percorsi di cittadinanza attiva che hanno reso fortemente coese le comunità afferenti al vasto Istituto. Inoltre, dal settembre 2009 al settembre 2019 il numero delle iscrizioni è cresciuto costantemente passando dai 931 alunni iniziali ai 1061 attuali, sottolineando una scelta precisa e consapevole delle famiglie".
Alla luce del ruolo svolto dall'Istituto nel post sisma, appare dunque incomprensibile l'approvazione di un piano di dimensionamento che cancellerebbe "un'esemplare esperienza decennale". Non solo. Dovrebbe essere data priorità, viene sottolineato, alla ricostruzione degli edifici scolastici, in modo da conferire un senso al successivo piano di dimensionamento che tenga realmente presente il principio di territorialità. "Perchè - si legge nella missiva- affrettarsi a dimensionare gli Istituti Scolastici senza averne prima ricostruito gli edifici? Perchè confinare il principio di territorialità ad una territorialità logistica oltretutto in fieri?".
Sulla vicenda è in programma un confronto pubblico lunedì 21 ottobre, alle ore 17.15, all’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila (viale Nizza). Il personale scolastico dell'Istituto ha invitato tutti i destinatari della missiva a prendere parte all'assemblea citadina.
Qui la lettera inviata dal personale scolastico.