Il Tribunale Amministrativo regionale, con sentenza di merito, ha respinto il ricorso presentato dalla società Xpress spa avverso il provvedimento di revoca della convenzione ventennale per la gestione dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo assunto dall'amministrazione comunale nel settembre 2018. Di fatto, i giudici hanno riconosciuto le ragioni dell'Ente.
D'altra parte, a novembre del 2018 il Tar aveva già negato ai ricorrenti l'ordinanza cautelare accogliendo soltanto in parte il ricorso, limitatamente all'articolo 703 comma 7 del Codice della navigazione, che obbliga il concessionario uscente "a proseguire nell'amministrazione dell'esercizio ordinario dell'aeroporto alle stesse condizioni fissate all'atto di concessione sino al subentro del nuovo concessionario" e sospendendo, dunque, il provvedimento di revoca, con contestuale cessazione di ogni attività entro il termine di 30 giorni e riconsegna dei locali, fino a quando non sarebbe subentrato un nuovo gestore.
Un principio richiamato dai giudici anche nell'udienza di merito che ha riconosciuto le ragioni del Comune dell'Aquila scrivendo la parola fine su una vicenda penosa, che si è trascinata per anni; a meno che Xpress spa non decida di ricorrere in Consiglio di Stato, evidentemente.
Ma le ragioni dell'amministrazione attiva appaiono indiscutibili.
Al momento della revoca della concessione, l'assessore Carla Mannetti aveva ricostruito le fasi del procedimento che era stato avviato nel settembre 2017, a poche settimane dall'insediamento della giunta di centrodestra, con la richiesta di una relazione sullo stato di attuazione del programma di intervento per l'annualità 2015/2016. “La società, però, si è sempre sottratta all’opera di rendicontazione e di concorso nella individuazione delle criticità che pure le spettava – spiegò il dirigente Domenico de Nardis – tra inviti, diffide e minacce di revoca. Da parte nostra, abbiamo svolto un minuzioso lavoro procedimentale, secondo le previsioni delle norme amministrative, per informare la società delle cospicue situazioni di irregolarità in cui versava".
Tra l’altro, nel corso di un sopralluogo che si era tenuto a giugno del 2018, venne ravvisato come lo scalo versasse in stato di totale abbandono, chiarì Carla Mannetti; “la società concessionaria svolgeva una semplice attività di custodia e di assistenza all’aviazione generale, quando necessario”.
De Nardis ricordò che “la concessione prevedeva l’attivazione di voli commerciali: tuttavia, 6 anni dopo ci si ritrovava con un aeroporto declassato da commerciale ad aviazione generale, con una sostanziale inattività dello scalo; persino i voli turistici – tenne a specificare il dirigente – sono diminuiti in modo spaventoso rispetto alla pur pessima gestione dell’Aeroclub dell’Aquila negli ultimi anni d'affidamento". Altro tema corposo, “la società aveva adibito una parte del sedime aeroportuale a discarica di rifiuti speciali: indipendentemente dai riflessi penalistici del processo in corso – aggiunse de Nardis – il dato di fatto, obiettivo e rilevante, è che la Xpress spa, che aveva in custodia il compendio, ha consentito di immettere nello scalo rifiuti speciali, in maniera abusiva dal punto di vista ambientale e sconsiderata dal punto di vista della corretta gestione di un bene indisponibile del Comune dell’Aquila”. Inoltre, “era scaduta la cauzione di corretto adempimento pattuita: abbiamo rivolto apposita diffida a ricostituirla – sarebbe servita, ad esempio, anche per il recupero ambientale dell’area – ma la società è rimasta inadempiente anche su questo aspetto”.
De Nardis aggiunse che “la misura espulsiva” trovava solido fondamento su due aspetti diversi e contestuali: la revoca, da una parte, per il venire meno della società rispetto alle obbligazioni assunte, e la decadenza dall’altra, per il mancato avviamento dello scalo al volo commerciale.
Ragioni che sono state pienamente riconosciute dai giudici che hanno messo nero su bianco come "al contrario di quanto previsto dalla convenzione non vi è alcun dato significativo relativo all'aviazione commerciale, il cui segmento di mercato non si è mai realizzato"; non solo: Enac ha accertato - chiariscono i giudici - che "a seguito delle verifiche previste, nessuno dei dati programmatici contenuti nel prospetto economico presentato da Xpress è stato attuato".
Dunque, la società Xpress decadrà appena il Comune affiderà la gestione dello scalo ad un nuovo concessionario.
Come noto, al bando - pubblicato nel luglio scorso - hanno risposto due società: l'aquilana Sunrise Aviation e la frusinate Eliworld. Ed il Comune dell'Aquila ha deciso di affidare la gestione in via provvisoria alla Sunrise Aviation, in attesa di controllare la documentazione prodotta per procedere poi con l'assegnazione definitiva.
Sunrise Aviation, che fa già base operativa allo scalo di Preturo, è centro di addestramento riconosciuto e certificato EASA e offre la possibilità di conseguire, attraverso i relativi corsi, le licenze di pilota di aeromobile leggero LAPL, pilota privato di velivolo PPL, pilota commerciale di velivolo CPL, pilota di linea ATP. Non solo: offre servizi di volo a vela e collabora con examiners di Language profiency per il TEA, il test of english aviation.
Il bando pubblicato dal Comune prevede che lo scalo venga destinato ad attività di aviazione generale ad uso di protezione civile, sanitario, antincendio, turistico e sportivo: abbandonata, insomma, ogni velleità che l'aeroporto di Preturo assuma una dimensione commerciale.