Sono comparsi all'Aquila, e così in altre città italiane da Casalecchio di Reno a Cuneo passando per Macerata, Termoli, Trieste e Brescia, manifesti di insulto contro la ex presidente della Camera Laura Boldrini.
Una campagna dell'estrema destra lanciata nel giorno in cui la Digos di Padova ha trovato un volantino contro il deputato dem Emanuele Fiano; sul foglio svastiche, immagini di Hitler e la scritta a mano "Fiano ebreo di m...". Il deputato è figlio di Nedo, l'unico scampato di un'intera famiglia ad Auschwitz.
Il volto in primo piano dell'ex presidente della Camera dei Deputati compare sui manifesti con la scritta "Pensa come vuoi, ma pensa come noi" in stampatello maiuscolo. E ancora: "Gli immigrati ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso tra tutti noi". Alla base del manifesto un simbolo con la scritta "Ministero della verità".
Un fatto grave che si aggiunge agli episodi di antisemitismo, razzismo, odio messi in atto dall'estrema destra e da gruppi neonazisti.
"L'inquietante volantino di offesa al nostro deputato Fiano ritrovato nel corso delle perquisizioni contro i gruppi di estrema destra a Padova, i manifesti insultanti che ancora una volta si scagliano contro Laura Boldrini comparsi sui muri di diverse città italiane, sono episodi gravi e allarmanti che meritano una risposta forte da parte di tutte le istituzioni e l'individuazione dei responsabili" reagisce il Pd. Proprio nel giorno in cui l'azione della Digos 'Ombre nere' porta alla luce l'esistenza del tentativo di costituire un'organizzazione filonazista, xenofoba e antisemita, "denunciamo il ripetersi di intollerabili attacchi a esponenti del Partito democratico. Di certo non ci faremo intimidire, ma nessuno può pensare di sottovalutare questi segnali".
All'Aquila l'affisione di insulto alla Boldrini, ovviamente abusiva, è apparsa sul muro della rotonda della statale 17, nel luogo dove, solitamente, vengono affissi i messaggi dei gruppi dell'estrema destra locale. "Spero che il Comune rimuova al più presto questa vergogna e chi di dovere accerti chi siano gli autori di questa ennesima provocazione", il commento del segretario regionale di Articolo 1, Fabio Ranieri. "Non dovrebbe essere difficile ed è ora di dire basta all’illegalità e alle minacce più o meno velate".