Venerdì, 29 Novembre 2019 13:19

Torino di Sangro (Ch): uomo uccide la moglie a colpi di pietra, fermato

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Barbaramente uccisa dal marito a colpi di pietra e pugni.

L'ennesimo femminicidio è avvenuto stamane a Torino di Sangro, in provincia di Chieti, poco dopo le 9:30.

La vittima è Luisa Ciarelli, 65 anni; ad ucciderla è stata il marito Domenico Giannichi di 68 anni, ex operaio della Magneti Marelli di San Salvo. La coppia stava passeggiando in campagna: sarebbe scoppiata una lite, per motivi ancora da chiarire, e l'uomo avrebbe aggredito la moglie picchiandola e poi colpendola con una pietra, fino ad ucciderla.

Giannichi è stato subito arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Ortona, coordinati dal maggiore Roberto Ragucci.

Ad avvisare le forze dell'ordine lo stesso omicida, con una telefonato al 118: si è fatto trovare in casa, ancora sporco di sangue.

La strada tra i boschi che porta al luogo del delitto, in località via Monte, è stata transennata. Sul luogo dell'omicidio, oltre alle forze dell'ordine il medico legale Cristian d'Ovidio e il pubblico ministero Gabriella De Lucia. Tra i primi a giungere sul posto il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso: "siamo sconvolti, non non era mai accaduto nella nostra cittadina un qualcosa di così atroce", le sue parole.

Pezzopane: "Non più rinviabile una reazione forte, sincera, profonda degli uomini"

"Luisa è stata uccisa dal marito a botte e pietrate. In un bosco di Torino di Sangro, in provincia di Chieti. Ancora un femminicidio, dunque. Un altro poi, sempre oggi, a Brescia, nelle campagne di Azzano Mella. A perdere la vita per mano del compagno è in questo caso Mara. Luisa e Mara, assassinate da uomini a pochi giorni dal 25 novembre, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Soffro per queste sue ennesime vittime".

A dirlo è la deputata Stefania Pezzopane.

"In Abruzzo, nella mia terra, un piccolo centro tranquillo e sicuro come Torino di Sangro è ora sconvolto e voglio esprimere al Sindaco, ai familiari ed a tutta la comunità la mia vicinanza. Certo occorre un'applicazione più stringente delle nuove leggi di contrasto ai femminicidi. Non c'è dubbio che è necessario rafforzare la rete protettiva dei servizi. E non mi stancherò mai di dire che dobbiamo mantenere alto il livello di guardia su questo allarme sociale, sviluppando in tutto il Paese una battaglia culturale a cominciare dalle scuole. Tutte pratiche nelle quali troverete impegnate le donne del Partito democratico. Ma, diciamocelo con franchezza, non è più rinviabile una reazione forte, sincera, profonda, degli uomini. E' giunto il momento di mettere da parte ogni ipocrisia, ogni omertà, ogni silenzio. Gli uomini, quella stragrande maggioranza che rifiutano gli atteggiamenti da padre padrone sulle donne, devono dire basta. Ora".

Ultima modifica il Venerdì, 29 Novembre 2019 16:07

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