Lunedì, 09 Dicembre 2019 11:43

Viadotti sequestrati e svincoli chiusi, autostrade abruzzesi nel caos

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Viadotti sotto sequestro, svincoli chiusi, traforo del Gran Sasso ancora sottoposto a limiti e restrizioni alla viabilità.

Le autostrade abruzzesi sono nel caos.

La situazione più grave si registra sulla A14, dove ben otto viadotti sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura per effetto dell'indagine che la procura di Avellino sta svolgendo sull'incidente stradale del 28 luglio 2013 avvenuto a Monteforte Irpino, sull'autostrada A16. Quel giorno un pullman, a causa di un guasto ai freni e alla mancata resistenza dei guardrail, precipitò da un viadotto per 40 metri, causando la morte di 40 persone.

La procura di Avellino avviò un'indagine che via via si è allargata fino a porre sotto la lente di ingrandimento le condizioni di sicurezza dei viadotti di altri tratti autostradali, fra cui, appunto, quelli della porzione abruzzese della A14.

I sequestri sono partiti alla fine di settembre. L'ultimo, che ha comportato restringimenti sui viadotti Roseto/Val Vomano e la chiusura dello svincolo di Roseto, è avvenuto sabato scorso. Gli altri sette hanno interessato i viadotti di Calvano, Cerrano, Santa Maria, Marinelli, Vallelunga e Fonte dei Preti. Sono tutti concentrati nelle province di Teramo, Pescara e Chieti.

Sui tratti sequestrati sono stati disposti restringimenti di carreggiate e limiti di velocità per auto (60 km/h) e tir (40 km/h). Da quando sono scattati, hanno causato pesanti disagi a automobilisti e autostrasportatori, provocando code chilometriche e rendendo il viaggio su quel tratto di autostrada una vera e propria odissea. E il peggio, con l'esodo delle vacanze di Natale alle porte, deve ancora arrivare.

La situazione non è migliore su A24 e A25, gestite da Strada dei Parchi.

Oltre alle ben note vicende che riguardano il traforo del Gran Sasso, dove da mesi sono in vigore, in entrambi i sensi, il restringimento della carreggiata a una corsia e un limite di 60 km/h - misure resesi necessarie per scongiurare la chiusura totale del tunnel, a causa dell'inchiesta in corso sull'inquinamento del bacino acquifero del massiccio - ci sono diversi disagi dovuti alla chiusura prolungata di alcuni svincoli, come quello di Bussi/Popoli e quello di Tornimparte.

A proposito di quest'ultimo si è levata la protesta del sindaco del paese, Giacomo Carnicelli, che sul proprio profilo Facebook ha denunciato come, malgrado Strada dei Parchi avesse promesso che lo svincolo, chiuso da mesi per lavori di manutenzione, avrebbe riaperto alle 14 del 7 dicembre, questa mattina fosse ancora chiuso in direzione Roma.

"Zero rispetto per gli utenti, zero rispetto per i pendolari che, stamattina, hanno dovuto subire questa ennesima beffa" ha tuonato il primo cittadino.

La nota del sindaco di Tornimparte

A proposito della situazione dello svincolo di Tornimparte, il sindaco Carnicelli, a seguito del post pubblicato in mattinata, ha scritto quanto segue: "Il direttore di esercizio di Strada dei Parchi mi ha comunicato, ovviamente dietro mia sollecitazione, che la chiusura di questa mattina è dovuta a 'un'incomprensione' con la ditta che sta eseguendo i lavori. Per il futuro, le rampe di accesso al casello riaperte sabato 7 dicembre saranno chiuse in concomitanza del varo delle travi sul viadotto. In pratica, nei prossimi giorni ci saranno chiusure di circa mezza giornata per permettere l'installazione o la movimentazione delle travi. Ho ribadito la necessità di avvertire gli in maniera dettagliata e con il giusto anticipo (almeno 48 ore prima)".

Sta di fatto che la limitazione del traffico di questa mattina "è apparsa sul sito di Strada dei parchi alle 7.33. Quindi, almeno dalle 6.00 alle 7.33, nessun canale di informazione ufficiale stava segnalando la chiusura. Questa è l'attenzione di Strada dei Parchi verso gli utenti. Vergognatevi".

Ultima modifica il Lunedì, 09 Dicembre 2019 18:30

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