Da alcuni giorni circolano voci insistenti su una prossima eliminazione da parte di TUA di alcune corse relative alla tratta L’Aquila – Roma/Roma- L'Aquila con decorrenza immediata, da gennaio 2020.
"Come tutti i salti nel buio generano ansia, così queste voci - sebbene non confermate da fonti ufficiali - stanno creando molta agitazione fra noi pendolari", scrive la presidente del Comitato pendolari Donatella Sarra che ha inviato una lettera aperta al presidente della società del trasporto pubblico regionale, Gianfranco Giuliante, e al direttore generale Maximilian Di Pasquale.
"Anche se noi - in quanto pendolari che quotidianamente partono dall’Aquila per farvi ritorno dopo una giornata di lavoro - saremmo certamente i più colpiti da una decisione del genere, ci preme sottolineare che l’eventuale cancellazione di corse, come, ad esempio, la prima del mattino da L’Aquila verso Roma (ore 4:30) ovvero l’ultima della sera verso L’Aquila (ore 23:00), arrecherebbe un danno grave a tutta la comunità aquilana", sottolineano i pendolari.
"L’Aquila, città capoluogo di regione priva di collegamenti ferroviari con aeroporti e snodi ferroviari primari, deve poter essere collegata dal trasporto su gomma con Roma fin dal primo mattino, così da rendere possibile ai propri abitanti l’arrivo all’Aeroporto di Fiumicino/Ciampino in tempo utile per i voli che intorno alle ore 7:30/9:30 partono da Roma per raggiungere le principali città italiane; allo stesso modo deve poter continuare a disporre di corse serali da Roma, che consentano il rientro a casa per chi atterra a Fiumicino/Ciampino intorno alle ore 20:00/21:00. Cancellare le tratte di cui sopra significherebbe, nei fatti, isolare la città dell’Aquila, privandola di collegamenti vitali, di cui dispone da decenni", ribadisce il Comitato.
Dunque, l'affondo: "Non vogliamo credere che le voci che si rincorrono sulla cancellazione delle corse siano vere e che questa decisione sia stata presa, in segreto, a Pescara o a Chieti, senza consultare e informare la popolazione aquilana di quanto sta per accadere a danno della città. Vale appena il caso di ricordare che la situazione che si è venuta a creare è sicuramente figlia delle scelte operate dalla passata amministrazione regionale, da cui l’attuale ci era parso volesse distinguersi e anzi intendesse decisamente modificare quelle scelte, salvaguardando le esigenze dei pendolari aquilani che non possono godere di nessuna alternativa per recarsi a Roma, rispetto alla tratta autostradale".
Nel corso del 2018, nel contesto della vicenda legata alla così detta 'commercializzazione' della linea L’Aquila - Roma, a seguito di pubblico dibattito che ha visto l’intervento della Regione, del Comune dell’Aquila, della società TUA, del sindacato regionale trasporti, del Comitato pendolari, si era arrivati a proporre con delibera regionale n.347/2018 e con successiva Risoluzione (n. 27/Seconda Commissione) l’istituzione di un tavolo tecnico per discutere e trovare soluzioni alla problematica dei servizi minimi nell’ambito del trasporto pubblico locale, individuando anche nel Comitato dei pendolari uno dei soggetti da dover coinvolgere, almeno nella fase della valutazione della composizione degli interessi in gioco.
"In effetti, dobbiamo rilevare che il coinvolgimento dei pendolari è stato piuttosto scarso e ancora oggi stentiamo a capirne le ragioni". In sostanza, il comitato chiede più trasparenza da parte della società: "in particolare vorremmo conoscere i criteri, gli obiettivi, in una parola la logica dell’intervento sulla riduzione delle corse. Chiediamo, pertanto, che prima di qualsiasi decisione sulla soppressione di alcune corse della tratta in questione, ci sia il coinvolgimento effettivo dei pendolari che possono senza dubbio contribuire a dare un valore aggiunto alle valutazioni che la società dovrà effettuare prima di qualsiasi decisione definitiva la cui responsabilità, lo ribadiamo, spetta alla società TUA".
Dopo tutto, chi riempie gli autobus sono i pendolari, protagonisti insieme agli autisti della vita a bordo dei mezzi.