Domenica, 05 Gennaio 2020 00:21

L'Aquila, reati in calo nel 2019. Il questore D'Anna: "Grande sforzo contro violenza di genere"

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Calano i crimini commessi nella Provincia dell’Aquila.

Nel 2019 il numero di reati è sceso, complessivamente, dai 6959 del 2018 a 5717, -17%.

I dati della questura dell’Aquila registrano con il segno meno quasi tutte le percentuali nel confronto con l’anno precedente: meno tentati omicidi, furti, ricettazioni, estorsioni, stupri, reati informatici e reati connessi al traffico di stupefacenti.

Aumentano, invece, le rapine (anche se si tratta soprattutto di rapine improprie), i reati per gli incendi dolosi e i casi di sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile.

A illustrare l’andamento dei fenomeni criminosi nel 2019 è stato il questore Orazio D’Anna, che, in conferenza stampa, ha confermato un trend che è in atto ormai da anni e che riguarda non solo L’Aquila e l’Abruzzo ma tutto il territorio nazionale. Un quadro molto lontano dalla propaganda e dalla narrazione securitarie usate da partiti come Lega e Fratelli d’Italia.

Le cifre

In un anno, ha riferito D’Anna, si è registrato un solo caso di omicidio volontario (quello, ancora irrisolto, di Barisciano); i tentati omicidi sono scesi da 10 a 1 mentre è rimasto stabile il numero di omicidi colposi (6).  

Scende anche il numero delle lesioni volontarie (da 305 a 265, -13%) mentre aumenta quello delle percosse (da 40 a 44, +10%) e delle minacce (da 302 a 310, + 2,65%).

Altri due dati importanti da registrare sono la diminuzione delle denunce per violenza sessuale (da 22 a 13) e, soprattutto, quella dei furti, i reati che più diffondono, tra la popolazione, la percezione di insicurezza. Il numero complessivo è passato da 2517 a 1880 (-25,31%) con un calo in tutte le tipologie: furti con strappo (da 22 a 9, -59%), furti con destrezza (da 175 a 91, -48%), i furti in abitazione (da 670 a 439, -34%), furti in esercizi commerciali (da 209 a 142, -32%).

E’ aumentato, invece, il numero dei danneggiamenti seguiti da incendio (da 11  a21, +90%), dei casi di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (da 1 a 4) e delle rapine, passate da 35 a 43 (+22%), con un incremento delle rapine in abitazione (da 4 a 10), uffici postali (da 0 a 1) e negli esercizi commerciali (da 4 a 7). Ma, ha specificato D’Anna, non si tratta quasi mai di episodi violenti, riconducibili all’azione di qualche gruppo appartenente al crimine organizzato, bensì di tentativi di furto degenerati e derubricati poi a rapine (insomma, di cosiddette rapine improprie).

Diminuito nettamente anche il numero delle ricettazioni (da 57 a 23, -59%), delle estorsioni (da 45 a 39, -13%), dei sequestri di persona (da 6 a 4 ma nessuno a scopo estorsivo), dei casi di usura (da 3  a 1), dei reati rilevati in materia di stupefacenti (da 173 a 138, -20%), nonché quello delle truffe e delle frodi informatiche (da 917 a 651, -29%).

L’impegno contro la violenza sulle donne

D’Anna ha voluto sottolineare l’impegno profuso dalla polizia nel contrasto ai reati connessi alla violenza di genere: “Nel corso del 2019, per questo tipo di reati, la Squadra Mobile e i commissariati hanno dato corso a complessive 249 deleghe di indagini emanate dalle procure di L’Aquila, Avezzano e Sulmona. Hanno operato, inoltre, 14 arresti e eseguito 7 divieti di avvicinamento, 5 allontanamenti dalla casa familiare e 1 divieto di dimora”.

“A questi numeri” ha specificato il questore “vanno poi sommati quelli relativi all’azione condotta dai carabinieri. Il lavoro con le procure ha subito una netta accelerazione dopo l’introduzione, da parte del legislatore, del cosiddetto codice rosso. Rispetto al passato c’è stata sicuramente un’emersione del fenomeno dovuta all’aumento delle denunce, anche se a volte riscontriamo ancora molta paura nelle vittime a denunciare”.

I controlli interforze nella movida

Una delle novità del 2019, ha ricordato D’Anna, sono stati i controlli interforze svolti nel centro storico dell’Aquila condotti in sinergia non solo con altri corpi (Guardia di Finanza) ma anche con Asl e Ispettorato del lavoro. Le operazioni, che si sono concentrate soprattutto in estate, nelle serate di maggiore afflusso della “movida”, hanno fatto emergere in particolare diverse situazioni di lavoro irregolare.

Operazione Stadi Sicuri

D’Anna si è soffermato anche sulla campagna “Stadi Sicuri” lanciata la primavera scorsa dalla polizia su tutto il territorio nazionale in accordo con prefetture e vigili del fuoco.

Obiettivo dell’operazione, lo dice il nome stesso, è la verifica delle condizioni di sicurezza degli stadi di proprietà pubblica.

Dai controlli è emerso che su 57 impianti presenti nella Provincia dell’Aquila, sono solo 14 quelli completamente agibili. Sei strutture sono andate incontro a chiusure parziali (per esempio di alcuni settori) in attesa di interventi di ripristino o riordino; 14 sono state autorizzate all’uso ma solo a porte chiuse; a 8 è stato imposto un limite massimo di spettatori (quello al di sotto della soglia oltre la quale è necessaria la Scia) mentre 9 sono stati dichiarati inutilizzabili.

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