"E' triste che nel 2020 siano ancora necessarie battaglie, giustissime, come quella di cercare una soluzione per il superamento di barriere architettoniche nei siti di interesse. Il fatto che la basilica di Collemaggio dell'Aquila non sia "aperta" a tutti, ci dà la misura di quanto la nostra città, ma sarebbe il caso di dire la nostra società, sia ancora indietro per quanto riguarda quella accessibilità universale spesso sbandierata come utopia".
A scriverlo, in una nota, è la Comunità 24 luglio - Handicappati e non.
"Ma l'organizzazione più equa di una società che si ritiene civile non può e non deve essere utopia. L'opportunità non colta di una ricostruzione accessibile del capoluogo, in tutte le sue sfaccettature, ci fa riflettere sul peso che determinate tematiche hanno realmente nell'agenda politica di chi amministra , ma anche sull'interesse che le stesse suscitano per coloro che la città la vivono. È pertanto doveroso, a nostro parere, che queste battaglie di civiltà vengano portate avanti con determinazione, ma è ancora più necessario impegnarsi affinché si raggiunga un cambiamento culturale sulla visione della disabilità da parte di tutta la cittadinanza".