"Ci ricordiamo ancora bene sindaco le sue parole appena eletto: 'sarò il sindaco di tutti'. Di tutti, diciamo noi, tranne che di quelli che risiedono a San Vittorino, almeno per quello che è successo qualche giorno fa".
Si legge in una lettera aperta inviata da alcuni cittadini di San Vittorino al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi.
Il riferimento è a quanto accaduto lunedì 13 gennaio: "c’è stata la prima udienza presso il Commissariato agli usi Civici della causa, dallo stesso aperta, per decidere se l’uso civico di una buona porzione del Colle San Mauro, un po’ più di mezzo kilometro quadrato di superficie, è di proprietà dei naturali di San Vittorino o di Pizzoli".
I terreni oggetto del contendere si trovano proprio a ridosso dell’Anfiteatro di Amiternum. "Per discutere la causa, non avendo San Vittorino l’Amministrazione Separata, il giudice commissario agli usi civici aveva invitato a costituirsi il Comune dell’Aquila (in rappresentanza dei frazionali) ed il Comune di Pizzoli. Il Comune di Pizzoli si è costituito dinanzi al giudice, il Comune dell’Aquila è risultato contumace. Il comune non si è costituito - l'affondo dei firmatari avverso il sindaco Biondi - perché Lei, a memoria di costituzione pronta, non ha ritenuto di firmare la delega all’Avvocatura Comunale. Fatto gravissimo, non era mai successo. Ancora più grave perché nella stessa seduta, per una causa riguardante problemi legati agli usi civici di Camarda il Comune dell’Aquila ha presentato invece regolare costituzione. Quindi si sono usati due pesi e due misure e gliene chiediamo il motivo".
Negli anni passati i sindaci di qualsiasi appartenenza politica hanno sempre difeso i diritti dei naturali aquilani sui terreni collettivi. "Le vogliamo ricordare due casi fra i tanti: la montagna di Santogna, nel Comune di Leonessa, castello fondatore dell’Aquila che, dopo anni di causa, è stato riconosciuto come proprietà civica dei cittadini aquilani, un’isola amministrativa, una grande area naturalistica in un comune distante che dovrebbe gestire L’Aquila e che oggi purtroppo è in uno stato di completo abbandono. Il Castello di Vio e Spitillo, confinante con il lago di Campotosto e caso simile a questo della montagna di San Mauro, era invece rivendicato dal Comune di Pizzoli. Una sentenza della Corte di Appello di Roma (Sezione Usi Civici) alcuni anni fa ne ha riconosciuto definitivamente l’uso civico ai cittadini del comune dell’Aquila".
I Cives di San Vittorino rivendicano a ragione la proprietà collettiva del monte San Mauro e si fanno forte della perizia dell’Ing. Lorito del 1927 e della relazione storica giuridica dell’avv. Adelmo Marinelli ben nota agli uffici comunali. "Ragione ritenuta tale anche dagli uffici comunali", ribadiscono i cittadini. "Nella nota del 03.07.2019 prot.70777 inviata dall’Ufficio Usi Civici del Comune al MIBACT ed a Lei ed altri per conoscenza si legge: 'il fondo di cui trattasi, ricompreso all’interno di una vasta area denominata Colle San Mauro, ha natura demaniale civica ed appartiene al Demanio di San Vittorino come chiaramente individuato nella verificazione demaniale dell’Ing. Gaetano Lorito…...'. Nella nota 74514 del 12.97.2019 inviata dal Comune dell’Aquila, Servizio Politiche Ambientali Usi Civici, al Comune di Pizzoli testualmente è scritto: 'In assenza di una specifica rappresentanza dei cives (come nel caso che si occupa) è dovere precipuo del comune dell’Aquila provvedere alla tutela, in ogni sede e con ogni mezzo, dei diritti dei naturali della frazione ogni qualvolta, come nello specifico, si ritengano sussistere ragioni per ritenere che gli stessi risultino violati da terzi'. Era suo dovere intervenire in causa, non lo ha voluto fare e gliene chiediamo pubblicamente le ragioni".
Ribadiscono i cittadini: "Noi rivendichiamo la proprietà collettiva dell’area dove i nostri avi, per secoli, si sono spaccati la schiena per coltivare, pascere e fare legna. La verità è che sulla zona ci sono altri interessi di natura privatistica. Il Comune di Pizzoli, che rivendica a sua volta l’uso civico (e per risolvere questo dilemma il giudice ha aperto la causa), ha assegnato una superficie di 83.930 mq, pari a 12 campi di calcio, ad una società che vi ha realizzato un poligono di tiro dinamico. Allora questo è il problema? Riteniamo proprio di si e quindi ci chiediamo che c’entrano il sindaco e il comune dell’Aquila con il poligono di tiro. Se non vogliono difendere gli interessi degli abitanti di San Vittorino, quali interessi stanno difendendo?".
Tra le altre cose, il poligono, oltre a trovarsi in un’area vincolata dal MIBACT si trova proprio sopra l’Anfiteatro di Amiternum ed immediatamente sotto la grancia Equiziana di San Mauro. "Ottima posizione pensando a L’Aquila capitale della cultura. Sa che bello, i visitatori della più grande area archeologica del comune che visitano le rovine tra i rumori degli spari. Però potrà sempre vantarsi, sindaco, di essere stato il primo a favorire la realizzazione di un poligono di tiro su un anfiteatro romano".