Lavoratori del Centro turistico Gran Sasso lasciati ancora senza stipendio.
I dipendenti dell'azienda, una partecipata del Comune dell'Aquila, sono rimasti increduli quando, arrivati questa mattina sul posto di lavoro, hanno letto questo avviso firmato dall'ammimistratore unico Dino Pignatelli:
"Si avvisa il personale tutto che le retribuzioni del mese di gennaio 2020 non verranno corrisposte causa presunto furto di gasolio".
Da quanto si apprende, nel furto sarebbero stati portati via circa 18mila litri di gasolio da una cisterna situata vicino l'albergo e usata abitualmente per il rifornimento dei gatti delle nevi. Il danno è quantificabile in circa 22 mila euro.
Dino Pignatelli afferma di aver già denunciato il fatto ai carabinieri e giustifica il provvedimento sugli stipendi con la mancanza di liquidità: "Senza gasolio abbiamo una settimana di autonomia, dopodiché saremo costretti a chiudere. Purtroppo l'azienda in questo momento non ha liquidità a sufficienza. Avevo già predisposto tutto per pagare gli stipendi entro il 5 febbraio, come concordato con i lavoratori, ma ora non abbiamo scelta, dobbiamo tamponare. Se i sindacati hanno una soluzione alternativa o se vogliono anticipare gli stipendi di tasca loro, che si facciano avanti".
Domenico Fontana della Filt Cgil parla di "logiche da rappresaglia". Secondo Sinistra Italiana quello firmato da Pignatelli è un "avviso sconcertante": "Denunciamo ancora una volta la concezione proprietaria che l'amministratore unico del CTGS ha dell'azienda. In questo caso siamo di fronte a una violazione sindacale e legale enorme. Bisogna appurare se il furto c'è stato e poi persrguire i responsabili, è inconcepibile che non si paghino gli stipendi ai lavoratori. La realtà è che il CTGS è in una situazione imnabarazzante. Chi lo governa insegue progetti faraonici ma non è nemmeno in grado di gestire il gasolio dei serbatoi".