Centro turistico del Gran Sasso: le criticità non sono state risolte.
E' ciò che è emerso in Commissione bilancio, riunita nei giorni scorsi dal presidente Luigi Di Luzio su richiesta dei consiglieri di opposizione Paolo Romano, Stefano Palumbo, Giustino Masciocco, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio, Stefano Albano, Elisabetta Vicini ed Edlira Banushaj.
Auditi l'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli e l'assessora alle partecipate Fausta Bergamotto.
Di fatto, è rimasto lettera morta - o quasi - l’atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale nel febbraio nel 2021 e che pure imponeva alla società partecipata un percorso e dei tempi precisi per alcune fondamentali azioni amministrative che non erano e continuano a non essere più rinviabili. Il piano industriale non è stato ancora prodotto, così come il piano di rientro dal debito maturato nei confronti dell'Ente. Non solo: non sono stati approntati i controlli interni per monitorare le attività di gestione che dovrebbe garantire l'equilibrio dei conti.
Purtroppo, le criticità si spingono anche su situazioni più prettamente gestionali. Ancora non si risolvono le criticità previdenziali con i dipendenti, con i contributi versati non come addetti ai trasporti ma come operai: in questo modo, l'Inps non può riconoscere ai lavoratori i diritti relativi alla funzione che effettivamente ricoprono e ciò sta creando il rischio concreto di una nuova stagione di azioni legali; per quanto attiene il mansionario, invece, l'ingegner Pignatelli ha riferito in commissione di averlo finalmente redatto, promettendo che lo invierà alla presidenza dell'assise per una verifica. Restano dei dubbi, però; intanto, i sindacati sono in subbuglio e i dipendenti esasperati.
Per non parlare del problema della sede di via S. Elisabetta che non ha coperture giuridiche da quasi un anno e mezzo, non beneficiando più di convenzioni con il Comune dell’Aquila, e che espone la società partecipata a nuovo debito nei riguardi dell’Ente. Sul punto, l'assessora Bergamotto ha rassicurato, però, che la situazione è in via di soluzione.
E ancora: Pignatelli ha provato ad usare l'ironia per rispondere alle denunce di alcuni lavoratori, conduttori dei gatti delle nevi, costretti a riposare all'interno dell'albergo di Campo Imperatore, "in alloggi fatiscenti e pericolosi", in una struttura per la gran parte inagibile dove "è stato ricavato uno spazio di agibilità parziale per sistemare due stanze di 15 metri quadri ciascuna, con tre letti"; c'è stato qualche problema con "alcuni topini di campagna", ha replicato l'amministratore unico: stiamo cercando di risolvere le criticità". Parole che lasciano interdetti.
Come non bastasse, all'amministratore unico è stato chiesto della convenzione sottoscritta col Cta dell'Aquila (Consorzio trasportatori e autonoleggiatori) per potenziare il collegamento tra il parcheggio di Fonte Cerreto e la funivia e che potrebbe prefigurare una lesione del principio di leale collaborazione con l'altra partecipata del Comune dell'Aquila, l'Ama; Pignatelli ha risposto che, in realtà, l'Ama non poteva offrire il servizio aggiuntivo che il Ctgs chiedeva e, per questo, ci si è accordati col Cta. Tuttavia, l'amministratore ha 'dimenticato' di comunicarlo al controllo analogo e, in Commissione, si è domandato persino il motivo per cui avrebbe dovuto farlo.
Poche risposte anche sul piano di rilancio del Gran Sasso, che tuttavia interroga l'amministrazione comunale più che il Ctgs avendolo l'esecutivo commissionato ad una società di consulenza esterna, e sui sottoservizi, diventati essenziali sul Gran Sasso. Poche risposte persino sul Pnrr, che pure potrebbe offrire occasioni di sviluppo per il Ctgs: servirebbe analizzare i servizi per capire dove è possibile intervenire per realizzare i dovuti miglioramenti.
D'altra parte, non si è dato seguito neppure alle promesse sulla riperimetrazione di Sic e Zps che pure il centrodestra aveva sbandierato in campagna elettorale come soluzione a tutti i problemi.