Giovedì, 06 Febbraio 2020 08:18

Balconi progetto Case, resta in piedi solo l'accusa di crollo colposo: rischia il processo il ministro Manfredi

di 

Resta in piedi soltanto il reato di crollo in cooperazione colposa: ritenute prescritte le imputazioni di falso, truffa e frode nelle forniture. Inoltre, è stato chiesto il non luogo a procedere per Mauro Dolce, responsabile unico del procedimento, e Sergio Sabatino, suo collaboratore. 

E' l'esito dell'udienza preliminare celebrata ieri nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica dell'Aquila sul crollo dei balconi marci in alcune palazzine del progetto Case, il primo venne giù nel 2014 a Cese di Preturo portando a sequestrarne 800 in 494 appartamenti provvisori.

Stando all'accusa, il crollo colposo potrebbe essere stato determinato da una errata progettazione, da un'esecuzione dei lavori inadeguata, dai mancati controlli o dalla fornitura di materiali scadenti; per questo, è stato chiesto il processo per 21 indagati che, all'epoca dei fatti, rivestivano ruoli diversi. Si tratta, per lo più, di collaudatori e tecnici: Dino Bonadies, Paolo Del Fanti, Stefano Vitalini, Gian Michele Calvi, Emilio Paolo Pinto, Edoardo Cosenza, Paolo Zanon, Claudio Moroni, Francesco Tuccillo, Carlo De Angelis Mastrolilli, Davide Dragone, Wolf Chitis e Carmine Guarino.

Rischia il processo anche Gaetano Manfredi, all'epoca dei fatti collaudatore delle opere, oggi ministro dell'Università.

A Manfredi viene contestato di "non aver rilevato che il balcone caduto era stato realizzato in difformità dal progetto consentendo l'installazione di pannelli in vibrocemento intorno al balcone che non permettevano la traspirabilità della struttura lignea"; per questo, "il legno è marcito a causa dell'umidità che ha favorito fenomeni di marcescenza con crollo conseguente".

Coinvolti anche i funzionari comunali Mario Di Gregorio, Mario Corridore, Enrica De Paulis, Carlo Cafaggi, Marco Balassone e Vittorio Fabrizi (all'epoca dei fatti dirigente del Comune, oggi assessore), ai quali è stato imputato il mancato controllo,

Sebbene le loro condotte siano comunque prescritte, restano sotto accusa in attesa che il giudice per l'udienza preliminare decida Markus Alois Odermatt, presidente del Cda della ditta fornitrice dei materiali, Fabio Serena, legale della stessa ditta e Roberto Gandolfi, direttore di produzione: potrebbero anche essere scagionati nel merito.

L'udienza dinanzi al gup Guendalina Buccella è stata fissata per il 15 aprile.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Febbraio 2020 11:31

Articoli correlati (da tag)

Chiudi