Si parla di un atto dovuto nella nota del Comune dell’Aquila, in riferimento ad un credito derivante dalle spese di giudizio che l’ente comunale vanta nei confronti degli undici ricorrenti nel processo civile che si è concluso in primo grado di giudizio il 10 ottobre 2022 per quanto riguarda il processo per il crollo dell’edificio in via Campo di Fossa il cui esito assolse il Comune dell’Aquila, da qualsiasi responsabilità condannando i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio.
E proprio sul credito che l’ente comunale, alla luce della sentenza di merito ha nei confronti delle parti in causa, in una nota si legge come “Rincresce averlo dovuto fare, soprattutto per via della delicatezza della questione e della piena consapevolezza che la tragedia del sisma resterà una ferita sempre aperta soprattutto per le famiglie di coloro che quella notte del 6 aprile 2009 ci hanno lasciato, ma la pubblica amministrazione è obbligata a riscuotere i propri crediti; in caso contrario, il danno erariale è acclarato.
"E, peraltro, l’avvocatura del Comune dell’Aquila ha inoltrato al difensore delle famiglie delle vittime unicamente una lettera di cortesia, rappresentando l’esistenza di tale credito, come tale liquidato nella sentenza del giudice".
Ripercorrendo la vicenda, era il 2015 quando undici familiari delle vittime di via Campo di Fossa, al civico 6, avviarono quattro distinti giudizi contro il Comune dell’Aquila, i Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli eredi del costruttore dell’edificio, chiedendo risarcimenti per diversi milioni di euro.
In quella occasione, il Comune si costituì in tutti i giudizi documentando la propria totale estraneità rispetto ai gravi difetti progettuali e costruttivi che avevano innescato il crollo. Vennero richiamati anche gli esiti delle indagini, estremamente approfondite, che aveva svolto la Procura della Repubblica subito dopo il sisma, dalle quali erano emerse in maniera precisa ben individuate responsabilità, sia nella progettazione che nell’esecuzione dell’edificio, sia nei controlli di sicurezza riservati allo Stato.
"Nonostante tali precisazioni e la dimostrazione della mancanza di ogni responsabilità da parte del Comune, gli attori portarono avanti le loro domande contro il Comune fino alla sentenza, pronunciata dal Tribunale il 10 ottobre scorso. Con tale provvedimento, n. 676/2022, il Tribunale ha stabilito le responsabilità dei Ministeri e degli eredi del costruttore, che sono tenuti al pagamento dei risarcimenti e delle spese di giudizio in favore dei ricorrenti; il Tribunale ha altresì completamente assolto il Comune da qualsiasi responsabilità e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio".
“La sentenza – conclude la nota del Comune - è esecutiva per legge; non avendo avuto nessun contatto con gli attori ed il loro difensore, come detto all’inizio, l’Avvocatura comunale ha indirizzato a quest’ultimo una lettera di cortesia invitandolo a contattare i suoi clienti per il pagamento del debito verso il Comune. Si ribadisce che, per evitare il danno erariale e le conseguenti responsabilità, ogni Ente Pubblico è obbligato a riscuotere i propri crediti”.