Venerdì, 14 Febbraio 2020 03:04

Comune pagherà a Asbuc Arischia 500mila euro per terreni Progetto Case

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Il Comune dell'Aquila pagherà all'amminsitrazione separata dei beni di uso civico di Arischia oltre mezzo milione di euro per l'acquisizione a patrimonio dei terreni usati nel post terremoto per la realizzazione del Progetto Case.

La delibera di giunta, che porta la firma dell'assessore Vittorio Fabrizi, è stata approvata sia dalla commissione bilancio che da quella territorio.

Si tratta, in totale, di una cinquantina di particelle, corrispondenti a 28 mila metri quadri di superficie, che diventeranno a tutti gli effetti di proprietà dell'amministrazione comunale.

Quest'ultima verserà nelle casse dell'Asbuc di Arischia 590 mila euro per il mutamento, l'alienazione e l'occupazione temporanea dei terreni e ne pagherà altri 100 mila di oneri fiscali. Il calcolo delle indennità era stato fatto dai periti del Demanio ed era stato giudicato congruo, e dunque approvato, dalla stessa Asbuc. Il via libera definitivo è arrivato dalla Regione, l'ente competente in materia di usi civici.

Il Comune non pagherà di tasca propria ma attingendo da un fondo ad hoc previsto dalla contabilità speciale istituita dalla delibera Cipe 135 del 2012 e da precedenti ordinanze della presidenza del Consiglio.

Nei 590 mila euro sono compresi anche 21 mila euro di interessi ma sono relativi a un solo anno, il 2016-2017, quando la Regione approvò la verifica demaniale sui terreni fatta dai periti. In commissione, i consiglieri di opposizione hanno chiesto a Fabrizi di emendare la delibera e riconoscere anche le annualità 2018 e 2019. Anche se, tecnicamente, gli interessi continueranno a maturare finché non sarà firmato l'atto finale di cessione.

La minoranza vuole capire anche perché la giunta abbia impiegato tutto questo tempo per scrivere la delibera di acquisizione a patrimonio dei terreni malgrado l'accordo sulle indennità da corrispondere all'Asbuc fosse stato raggiunto nel 2017, facendo lievitare, in questo modo, gli interessi. La vicenda approderà in V commissione (Garanzia e Controllo).

Le procedure amministrative di esproprio, occupazione temporanea e ristoro dei danni per le aree interessate dai progetti Case, Map, Musp (e relative urbanizzazioni), nonché dagli ampliamenti stradali connessi al G8 e dagli altri interventi di emergenza post-sisma, nonsi  sono ancora concluse.

Secondo l'ultimo report dell'Ufficio centralizzato espropri dell'Usra, risalente al giugno dello scorso anno, tra L'Aquila e Cratere le risorse necessarie a indennizzare i proprietari delle oltre 7 mila particelle interessate da espropri e occupazioni sono poco più di 80 milioni.

Non tutti i proprietari aventi diritto a un rimborso poi lo incassano, tant'è che qualche tempo fa l'Usra dovette pubblicare un avviso per far presente che c'erano quasi 10 milioni di euro dormienti nei conti della Ragioneria dello Stato. Soldi che spettavano ai cittadini ma che non venivano liquidati.

La cifra che lo Stato ha destinato a copertura delle spese per il pagamento degli indennizzi di esproprio/occupazione è di 170 milioni di euro, comprensiva però anche delle spese di funzionamento dell’ufficio centrale espropri e di quelle per i ricorsi. Non è infrequente, infatti, che i proprietari contestino le indennità calcolate dall’ufficio impugnandole.

Ultima modifica il Venerdì, 14 Febbraio 2020 03:13

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