Uno schizzo della facciata dalla basilica di Santa Maria di Collemaggio, attraversata da una linea a zig zag che sta a ricordare le crepe e le fratture aperte dal terremoto ma che a ben guardare potrebbe rappresentare anche una ricucitura o rimandare alla forma di un lampo, nella sua accezione di icona di creatività, di luce che illumina il buio. Sotto l’immagine, poi, lo slogan: “La cultura lascia il segno”.
E’ il logo ufficiale della candidatura dell’Aquila a Capitale italiana della cultura 2021, mostrato nel corso di consiglio comunale straordinario convocato per discutere del dossier che sarà presentato lunedì 2 marzo al Mibact.
Autore del disegno è Maicol&Mirco, al secolo Michele Rocchetti, celebre fumettista e disegnatore italiano che da qualche anno insegna anche all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
La seduta si è aperta con l’intervento di Pierluigi Sacco, il curatore del progetto di candidatura.
Di origini abruzzesi, economista e docente universitario (insegna Economia della cultura allo Iulm di Milano), già direttore della candidatura di Siena a capitale europea della cultura 2019 (la città toscana fu una delle sei finaliste), Sacco, in video conferenza da Milano, ha illustrato le linee guida del dossier, ispirate alla Nuova Agenda Europea della Cultura e articolate in quattro assi tematici: cultura e qualità della vita; cultura e coesione sociale; cultura e innovazione; cultura e sostenibilità.
Nelle scorse settimane, Sacco era stato due volte in città per incontrare le associazioni e gli enti culturali chiamati a scrivere le idee progettuali che andranno a costituire l’ossatura del programma. Le proposte arrivate sono state 78 e saranno tutte inserite del dossier.
Quest’ultimo verrà esaminato da una commissione di sette esperti che dovrà operare, entro il 30 aprile, una prima scrematura, restringendo a 10 la rosa delle 43 pretendenti (ma sembra che il numero si sia quasi dimezzato negli ultimi giorni). Il nome della vincitrice verrà comunicato entro il 10 giugno.
La concorrenza è abbastanza agguerrita: tra le candidate ci sono città come Genova, Catania, Ferrara, Bari, Verona. "Ma in questa competizione conta il progetto, non il blasone” ha detto Sacco.
Al consiglio di ieri era presente anche il vice sindaco di Pescara, Giovanni Santilli, venuto a portare il sostegno della municipalità della città adriatica - “Quella dell’Aquila è una candidatura di tutto l’Abruzzo” - proprio nel giorno dell’anniversario dei famosi moti del 1971.
Una ricorrenza che Biondi ha voluto sottolineare, nel suo discorso: "Il 26 febbraio del 1971, il tranquillo Abruzzo arse sotto i moti dell'Aquila, che rivendicava il suo primato in una competizione atavica con la città di Pescara. Oggi, nel consesso comunale dedicato alla candidatura a capitale italiana della Cultura per il 2021, Pescara, a 49 anni di distanza, per il tramite del suo vicesindaco, Giovanni Santilli, interviene a suggellare una fratellanza, a esprimere un sostegno che ci dice che questa terra è capace di generosità, è unita, è realmente emancipata e profondamente lucida. Nel segno della cultura. Quello stesso segno è impresso nel logo del progetto, a richiamare il "kintsugi", l'antica pratica giapponese usata per “riparare gli oggetti con l'oro". I punti di rottura sono sanati da materiale prezioso, ad accentuare la frattura. La riparazione diventi dunque la traccia esplicita e visuale del percorso di recupero, sopravvivenza ed esistenza arricchita di significato dall'esperienza che si è stati in grado di superare. Il riconoscimento a patrimonio immateriale dell'Unesco della Perdonanza celestiniana è un risultato tangibile di questo processo di rigenerazione. Noi, siamo il nostro tesoro. Su di esso poggia un'invincibile rinascita".
"Per un territorio come il nostro,” ha proseguito Biondi “le cui origini culturali sono un vessillo universalmente riconosciuto, è un riannodarsi. È l'essersi rotti, ricuciti, impreziositi, e finalmente pronti, insieme, a ricreare. Il dossier che stiamo costruendo, per cui raccogliamo una partecipazione corale e pronta, è frutto di volontà, professionalità e fiducia. E siccome è il risultato di tutti noi, in caso di mancata conquista del titolo, non lo terremo chiuso nel cassetto come uno dei tanti tentativi esperiti e mal riusciti. Ne faremo, invece, uno strumento di programmazione, strategico, che con la cultura ci consentirà di lasciare il segno del compimento".
Alla seduta di ieri sono intervenuti, tra gli altri, anche il rettore dell'università dell'Aquila, Edoardo Alesse; Alessandro Crociata, docente di Economia della cultura al Gssi nonché membro dello staff di Sacco; Marco Brandizzi, direttore dell'Accademia delle Belle Arti; la dirigente della Soprintendenza unica del Cratere Alessandra Vittorini; il direttore artistico della Società dei Concerti Barattelli, Fabrizio Pezzopane e la vice presidente del Tsa, Rita Centofanti.