Mercoledì, 04 Marzo 2020 11:35

Coronavirus, Biondi: "La Asl ha mezzi e personale per affrontare emergenza"

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“Ad oggi, non registriamo situazioni critiche; come noto, c’è un solo contagio da Coronavirus accertato: la donna ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Salvatore sta benissimo, addirittura potrebbe essere dimessa in giornata per essere posta in isolamento domiciliare fino alla negativizzazione dei test. Pur presentando sintomi lievi, appena ricevuto comunicazione di un contatto stretto con un caso accertato, abbiamo subito posto la paziente in isolamento senza attendere l’esito dei tamponi. Così si è evitata la diffusione”.

Parole di Enrico Giansante, direttore dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica della Asl 1 ‘Avezzano-L’Aquila-Sulmona’, audito stamane dalla commissione Politiche sociali del Comune dell’Aquila.

“Tre persone, entrate in contatto stretto con la donna qui all’Aquila, sono a casa, sotto sorveglianza domiciliare attiva, monitorate due volte al giorno dal personale della Asl: stanno benissimo e non hanno febbre”, ha chiarito Giansante.

Alle 9 di stamane, sono stati 19 i test eseguiti su pazienti della Asl 1; oltre al caso di positività riscontrata, 15 tamponi sono risultati negativi, uno è in corso di processo, su un paziente ricoverato questa notte ad Avezzano, e su altri 2 test si è ritenuto di non dover procedere: si trattava di familiari della mamma e del bambino sintomatici ricoverati al San Salvatore i cui tamponi, però, sono risultati negativi.

Ai lavori della commissione ha partecipato anche il sindaco Pierluigi Biondi, che ha chiesto la convocazione dell’assise per fare il punto sulle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

“Siamo in strettissimo contatto con la Asl provinciale, col direttore generale, col primario del reparto di Malattie infettive Alessandro Grimaldi e con il dottor Giansante”, ha sottolineato il primo cittadino. “Abbiamo fatto una riunione di Giunta, poi con i dirigenti, con il medico incaricato della tutela della salute sui luoghi di lavoro e con il responsabile della sicurezza dell’Ente: abbiamo inteso assumere delle misure precauzionali con la riorganizzazione e non la chiusura, come si è erroneamente detto, degli uffici nelle modalità d'offerta dei servizi al cittadino. In questo senso, si è deciso di incrementare i numeri di telefono dedicati per fornire le informazioni necessarie, si sono mantenuti alcuni sportelli essenziali di front office e si è stabilito che l’ingresso agli uffici della ricostruzione privata avvenga in modo scaglionato, così da evitare sovraffollamenti. Si tratta di provvedimenti di buon senso che, d’altra parte, hanno anticipato le disposizioni inviate dal Ministro della Funzione pubblica il 25 febbraio scorso. D’altra parte, gli uffici del Comune – in molti casi – sono ubicati in immobili originariamente pensati per altri scopi”.

Non solo.

“Ci siamo attenuti alle disposizioni, chiedendo al personale dell’Ente e delle società partecipate se fossero transitati nei Comuni della così detta ‘zona rossa’ nei 14 giorni precedenti; nessun dipendente ci ha comunicato tale circostanza. In generale – ha aggiunto Pierluigi Biondi – credo che la gestione di una emergenza di questo genere, non definita territorialmente, non riferibile ad un evento avvenuto in un momento preciso e che esplica i suoi effetti nel tempo, debba essere gestita in modo ordinato, ragionato, attenendosi alla governance governativa”.

La filiera del comando parte dal Governo – ha ribadito il sindaco dell’Aquila – che ha dichiarato lo stato d’emergenza nominando un Commissario; c’è un coordinamento quotidiano tra Governo, Regioni e struttura commissariale che stabiliscono le misure da assumere: in questo senso, c’è stato un primo decreto, poi un secondo e, in giornata, dovrebbe arrivarne un terzo, ancora più restrittivo, che delegano chiaramente alle Regioni di mettere in campo alcune misure specifiche a seconda che si tratti di ‘regioni con cluster’, laddove ci siano dei focolai, con la chiusura delle scuole, la limitazione degli orari delle attività commerciali che non vendono beni di prima necessità e così via, o ‘regioni senza cluster’, come l’Abruzzo, dove non sono previste misure così drastiche come, per l’appunto, la chiusura delle scuole”.

In sostanza, il Comune dell’Aquila – così come è stato richiesto anche dall’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni d’Italia – si sta attenendo alle indicazioni che arrivano da Roma. “Ciò non significa che bisogna affrontare la situazione con leggerezza, anzi: bisogna far proprie, a partire dalle abitudini quotidiane, le indicazioni che sono state fornite agli Enti locali e ai cittadini”.

Tuttavia, il capogruppo di Italia Viva Paolo Romano ha chiesto la convocazione di una ulteriore seduta di commissione "per capire le eventuali ricadute economiche che a causa del Covid-19 ci saranno sul nostro territorio. Pertanto, a seguito dell’odg approvato ieri in seduta di Consiglio regionale, andrebbe costituita anche al Comune dell’Aquila una cabina di regia in grado di analizzare sul territorio gli interventi economici a cui eventualmente fare fronte di concerto con la Regione", la proposta di Romano.

Per ciò che attiene, invece, la gestione sanitaria dell’emergenza, stamane la Asl provinciale ha annunciato l’indizione di due maxi concorsi per infermieri e assistenti amministrativi così da colmare, almeno in parte, la grave criticità della carenza di personale. “Sta di fatto che la Asl 1 – ha tenuto a chiarire Biondi – ha 10 stanze a pressione negativa al San Salvatore e 2 ad Avezzano, più che nel resto della Regione. L’azienda è preparata ad affrontare le attuali contingenze: ha strutture adeguate e professioni di assoluta qualità”. Tra l’altro, è stato chiarito che le unità a pressione negativa verranno allestite come stanze di rianimazione e altre sei postazioni verranno garantire nel così detto ‘G8’.

Biondi, ringraziando il personale medico ad ogni livello, a partire dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta, ha dunque ribadito che è “a loro che bisogna riferirsi in prima battuta, e soltanto dopo al 118 e ai numeri dedicati; in ultima analisi c’è il passaggio in Pronto Soccorso, attraverso un percorso dedicato”.

Insomma, l’invito – in caso di necessità – è di non recarsi in Ospedale ma di informare, preventivamente, il medico di famiglia o il pediatra dei propri figli e, soltanto se necessario, di rivolgersi al 118.

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Marzo 2020 17:11

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