Sono 8.514 i malati di coronavirus in tutta Italia, 529 in più di ieri (+6.6%): "Ma dalla Lombardia aspettiamo un aggiornamento, il dato non è completo in attesa di ricevere l'esito di ulteriori tamponi", ha spiegato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel consueto punto stampa giornaliero.
Il tutto mentre il numero complessivo dei casi - comprese le vittime e i guariti - ha superato quota diecimila: 10.149. I morti sono complessivamente 631: rispetto a ieri risultano 168 in più (un incremento del 36,2%).
Le nuove vittime "non sono decessi da coronavirus ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus", ha specificato Borrelli. Quanto alle fasce d'eta, il 2% è tra i 50 e 59 anni, l'8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni. E ancora.
I malati in terapia intensiva sono 877, 144 in più rispetto a ieri (+19,6%). In ventiquattro ore - ha aggiunto il commissario all'emergenza coronavirus - ci sono stati 280 guariti in più (+38,6%).
La regione in cui si sono registrati più casi è la Lombardia (5.791 da quando è iniziata l’epidemia, e 4.427 attualmente positivi), seguita dall’Emilia-Romagna (1.533 in tutto e 1.417 attualmente positivi) e dal Veneto (856 casi totali e 782 attualmente positivi).
In merito alle richieste della Regione Lombardia di valutare misure di contenimento più stringenti, Borrelli ha risposto: "Io credo che questa sia una richiesta che deve essere vagliata, considerata e valutata. Non ho elementi da fornire su questa richiesta, vedremo nei prossimi giorni".
Dai dati aggiornati a ieri "ci sono circa il 5-7%" di persone che hanno contratto il coronavirus con "meno di 30 anni" ha specificato il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, sottolineando che il dato "conferma che queste fasce di età sono meno suscettibili, ma significa anche che il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio".
Intanto, arrivano elogi all'Italia dal vicepresidente della Commissione, responsabile dell'Economia, Valdis Dombrovskis. "Lodiamo il governo italiano per le misure coraggiose adottate. Sappiamo che hanno grandi conseguenze per i cittadini italiani, ma è meglio adottare queste misure forti per proteggere più persone possibili dal virus. Sosterremo l'Italia e i suoi cittadini con tutti i mezzi e le misure a nostra a disposizione".
L'Iss: "Misure coerenti con i tempi d'incubazione"
Per il l presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, "le misure che ci siamo detti sono misure non istantanee ma sono coerenti con i tempi di incubazione, che raggiungono i 14 giorni. Ma sappiamo che i valori più frequenti di manifestazione dei sintomi avvengono tra i 4 e i 7 giorni. I comportamenti di persone che si radunano in spazi ristretti sono legati a condizioni per cui se c'è una persona positiva (oggi - ndr), una parte significativa di quel gruppo potrebbe avere dei sintomi entro domenica".
La Lombardia pensa a chiudere tutto per quindici giorni
Quindici giorni di coprifuoco assoluto. Uffici e negozi chiusi, senza distinzione (tranne quelli che vendono beni di prima necessità) e restrizioni ancor più pesanti ai trasporti e agli spostamenti.
Sono le misure invocata dal presidente della regione Lombardi Attilio Fontana.
"E' il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, l'abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza" ha scritto Fontana sulla propria pagina Facebook dopo l'incontro in video conferenza con i sindaci dei comuni capoluogo di provincia.
"Io credo che questa sia una richiesta che deve essere vagliata, considerata e valutata. Non ho elementi da fornire su questa richiesta, vedremo nei prossimi giorni" ha detto il capo della Protezione civile Borrelli.
Una serrata generale è stata proposta anche dai partiti di centrodestra - Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia - i cui rappresentanti - Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani - hanno incontrato, questa mattina, il governo.
"Durante il confronto che si è da poco concluso a Palazzo Chigi tra il presidente Conte, i ministri Gualtieri, d'Incà e il sottosegretario Fraccaro da un lato e i leader delle forze di opposizione Salvini, Meloni, Tajani, accompagnati dai rispettivi capigruppo, in ordine alla richiesta di introdurre misure di contrasto del contagio ancora più severe, che contemplino una serrata generale, il presidente Conte non ha escluso affatto la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie". Lo comunica Palazzo Chigi in una nota ufficiale, smentendo la versione di Salvini che su Facebook aveva così sintetizzato il vertice: "Amici, esco preoccupato dall'incontro col governo. Abbiamo portato al tavolo le richieste di famiglie, lavoratori e imprese, che chiedono misure forti, drastiche, subito: chiudere tutto adesso per ripartire sani. La risposta è stata 'no'".