Mercoledì, 11 Marzo 2020 14:54

Pietrucci: "Chiudere cantieri". Biondi: "No condizioni per ordinanza"

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"Vanno chiusi immediatamente i cantieri della ricostruzione per isolare il più possibile il territorio aquilano e, soprattutto, per evitare che tecnici e maestranze continuino ad arrivare da fuori regione a migliaia nel nostro territorio, rischiando di aumentare il contagio. Ho avuto rassicurazione dal vice presidente della Giunta Emanuele Imprudente che il presidente Marco Marsilio ne farà richiesta nel pomeriggio alla conference call con il Governo nazionale".

Così il consigliere regionale aquilano del Pd Pierpaolo Pietrucci.

"Sono per la chiusura totale delle attività in Abruzzo, unico modo per arginare l'avanzare dei contagi: dobbiamo cominciare subito con i cantieri della ricostruzione, se non ci sarà accoglimento da parte del Governo nazionale, lo dovrà fare il presidente Marsilio con specifica ordinanza", ha aggiunto Pietrucci; "parallelamente, bisogna procedere con l'adozione di misure a sostegno di lavoratori dipendenti ed autonomi, che stanno subendo danni già gravissimi, attingendo a fondi regionali, da non confondere con i fondi restart, che sono previsti per il cratere".

Sul punto, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi è stato molto chiaro: "In considerazione della normativa vigente, frutto dei decreti della presidenza del Consiglio dei ministri, non sussistono le condizioni affinché venga emanata un'ordinanza sindacale di chiusura dei cantieri della ricostruzione", ha messo nero su bianco il primo cittadino in una lettera ai presidenti provinciali di Ance, Aniem e Confindustria.

"In base alle disposizioni attuali non è possibile attuare limitazioni che superino quelle già in vigore" ha ribadito il primo cittadino; "il blocco delle opere in corso, pertanto, anche al fine di evitare danni economici e contenziosi legati a eventuali ritardi nella consegna dei lavori, potrà essere determinato esclusivamente dalle imprese, in completa autonomia".

L'Ance non si è detta contraria all'interruzione delle attività, a patto, però, che si tenga in piena considerazione "il problema delle conseguenze che si avranno su chi lavora in edilizia. Le piccole imprese, ma non solo - ha tenuto a chiarire il presidente dell'Ance L'Aquila, Adolfo Cicchetti - non saranno in grado di ammortizzare il danno economico di un fermo improvviso e totale dei cantieri della ricostruzione senza adeguate misure di sostituzione del mancato reddito, oltre alla copertura degli adempimenti fiscali e contributivi. Ci preme dunque suggerire - le parole di Cicchetti - una particolare prudenza verso queste categorie ma soprattutto verso gli operai e le loro famiglie le quali, in mancanza di un ammortizzatore sociale, dovrebbero affrontare il dramma di sacrificare una fonte irrinunciabile di sostentamento".

Cicchetti ha auspicato, dunque, "che qualunque provvedimento venga adottato, si usi una premura in più per le zone del cratere ed una maggiore ponderatezza, per comunità ed economie che già hanno conosciuto altre catastrofi e non hanno una forza di reazione pari ai territori più sani”.

In attesa di disposizioni del governo, la società aquilana di costruzioni Ingegneri Armido e Pierluigi Frezza ha deciso "di chiudere tutti i nostri cantieri con effetto immediato" si legge in un post su Facebook di uno dei titolari, che aggiunge: "Il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori e delle comunità interessate deve prevalere".

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Marzo 2020 18:31

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