Dopo il giorno di chiusura imposto in via precauzionale nella giornata di sabato 14 marzo a seguito della segnalazione, da parte della Asl, di un sospetto caso di Covid-19 tra i dipendenti, Comdata, il call center che dal 2 dicembre gestisce all'Aquila la commessa Inps, inizia a mettere in campo le misure di sicurezza chieste nei giorni scorsi dalle parti sociali.
Questa mattina, al termine di una riunione tra le organizzazioni sindacali e la società, è stata disposta l'istituzione di una commissione paritetica sindacati-azienda con compiti di vigilanza sulla corretta applicazione delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus in tutti i luoghi di lavoro.
L'azienda, inoltre, in linea con quanto previsto dal protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori, attiverà lo smart working per 700 dipendenti in tutta il territorio nazionale. A L'Aquila, saranno 180 i lavoratori che potranno accedere al lavoro agile. La misura dovrebbe essere operativa già a partire da mercoledì prossimo.
Stando a quanto riferiscono i sindacati, nel capoluogo sono state avviate questa mattina le prove di connettività delle postazioni remote. Nel capoluogo, sarebbero 130 i lavoratori già in possesso degli strumenti e delle apparecchiature necessarie per lavorare da casa.
Intanto, questo pomeriggio il consiglio dei ministri ha varato il decreto "cura-Italia" con le misure economiche per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Tra queste, è prevista la sospensione di tutte le procedure di licenziamento avviate a partire dallo scorso 23 febbraio.
Al momento non è chiaro se la previsione verrà applicata anche ai lavoratori dell call center C2C, che lo scorso 10 marzo ha fatto partire le lettere di licenziamento nei confronti dei 157. Paradossalmente, un eventuale blocco delle procedure di licenziamento aprirebbe scenari ben più drammatici per gli ex lavoratori, precludendo loro la possibilità di ricorrere a forme di sostegno al reddito e ammortizzatori sociali.
Dovrà passare del tempo prima di avere risposte dall'azienda, visto che l'emergenza legata al coronavirus ha impedito ogni forma di protesta e di confronto con le parti sociali.