Trentacinque sindaci dell'area aquilana e subequana hanno scritto al manager della Asl 1, Roberto Testa, chiedendo l'estensione dei tamponi obbligatori per gli operatori sanitari e per il personale dei servizi essenziali a contatto con il pubblico.
La missiva, inoltrata per conoscenza al prefetto Cinzia Torraco, al governatore Marco Marsilio e all'assessore alla sanità Nicoletta Verì, è stata inviata dal primo cittadino di Scoppito Marco Giusti a nome dei sindaci del territorio.
"Nel sottolineare il grande sforzo che le istituzioni tutte, e in particolare le strutture sanitarie, stanno sostenendo in questo difficile momento - si legge nella lettera aperta - sono altresì convinto che il compito di noi Sindaci sia quello di non lasciare nulla di intentato nel rispetto delle competenze e dei ruoli di ciascuno dei soggetti coinvolti nella gestione di questa emergenza. L’obiettivo primario di tutti è quello di salvaguardare la salute e il futuro dei cittadini che rappresentiamo. E’ un compito che la legislazione e i principi giuridici assegnano ai Sindaci in qualità di prima autorità sanitaria del territorio, ma soprattutto è un impegno etico e morale come rappresentanti dell’intera comunità, in particolare di quella categoria di soggetti fragili, maggiormente esposti alle conseguenze dell’epidemia".
Per queste motivazioni, "a nome dei Sindaci che hanno aderito alla richiesta, con la forza conferita dai cittadini delle comunità rappresentate e nel principio di leale collaborazione tra amministrazioni, chiedo in maniera forte e decisa l’applicazione delle seguenti misure:
- esame tampone COVID 19 a tutti gli operatori sanitari;
- esame tampone COVID 19 a tutti gli addetti ai servizi essenziali in contatto con il pubblico, in particolare al personale dei supermercati e delle farmacie;
- esame tampone COVID 19 per i soggetti incaricati all’interno delle famiglie di provvedere all’approvvigionamento dei beni di prima necessità e dei farmaci, almeno nelle aree ove si verificano contagi diffusi".
Le dimensioni delle nostre Comunità - aggiunge Giusti - presentano caratteristiche tali da poter mettere in atto queste precauzioni "che potrebbero evitare il diffondersi del virus e impedire l’aggravarsi della situazione. Lo sforzo economico ed organizzativo, pur se ingente, è minimo rispetto ai costi sociali del diffondersi dell’epidemia. Nella speranza di un vostro positivo riscontro alle nostre richieste e fiduciosi che l’impegno e la determinazione di tutti noi porti presto ai risultati auspicati, restiamo a disposizione", le parole del sindaco di Scoppito.
Alla richiesta hanno aderito i sindaci Silvano Cappelli (San Demetrio), Giacomo Carnicelli (Tornimparte), Massimiliano Giorgi (Montereale), Giovannino Anastasio (Pizzoli), Leonardo Gattuso (Barete), Paolo Eusani (Prata d'Ansidonia), Walter Chiappini (Lucoli), Maurizio Pelosi (Capitignano), Iside Di Martino (Cagnano), Luigi Fasciani (Molina Aterno), Fabio Camilli (Acciano), Fernando Fabrizio (Castel di Ieri), Mario Di Braccio (Gagliano Aterno), Celestino Bernabei (Secinaro), Pietro Salutari (Castelvecchio Subequo), Gianni Di Cesare (Anversa degli Abruzzi), Paolo Federico (Navelli), Domenico Nardis (Villa Sant'Angelo), Mauro Di Ciccio (Rocca di Mezzo), Fausto Fracassi (Ocre), Fabrizio Boccabella (Fossa), Antonello Gialloreto (Poggio Picenze), Francesco Di Paolo (Barisciano), Domenico Di Cesare (Carapelle Calvisio), Giovanni Berardinangelo (Sant'Eusanio Forconese), Luigi Cannavicci (Campotosto), Luciano Mucciante (Castel del Monte), Fabio Santavicca (Santo Stefano di Sessanio), Luigina Antonacci (Castelvecchio Calvisio), Giuseppe Lo Straccio (Bugnara), Sandro Cocchio (Cucullo), Fernando Gatta (Villalago), Giovanni Mastrogiovanni (Scanno), Ivo Cassiani (Caporciano).