Sabato, 23 Luglio 2022 09:30

Sanità marsicana: amministratori e sindacati lanciano l'allarme

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Il vicesindaco di Avezzano Domenico Di Berardino insieme al sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio e a quello di Pescina Mirko Zauri, tornano a denunciare la situazione di sofferenza in cui versa la sanità locale marsicana, definita dai primi cittadini, “la vera cenerentola d’Abruzzo”.

Per i rappresentanti, gli annunci sul nuovo ospedale infatti sono solo fumo negli occhi e la situazione sanitaria ad Avezzano è sempre più caratterizzata da file infinite e servizi che si trovano spesso e volentieri in sofferenza. "Ogni giorno un disservizio- scrivono nella nota -. Ogni giorno viene denunciata una mancanza, ogni giorno file lunghissime al Pronto Soccorso, che non può più reggere al peso di una richiesta enorme di assistenza, così come è messo: sguarnito di risorse, personale e posti letto".

"Sono stati scritti fiumi di inchiostro sul nuovo Ospedale della Marsica, ma intanto manca ancora l’accordo di programma con il ministero e quindi il tanto sbandierato finanziamento. Insomma, per adesso, si parla del nulla. Siamo nel limbo delle ipotesi”.

“Fino a questo momento – tuona il vicesindaco di Avezzano Di Berardino – le nostre richieste sono state totalmente disattese o inascoltate, né il manager della Asl è venuto a riunirsi con noi per ricevere il nostro dossier sulle criticità sanitarie. I toni trionfalistici utilizzati di recente sulla stampa per condire la notizia sul nuovo Ospedale della Marsica hanno gettato solo fumo negli occhi”.

"L’ultimo grido di allarme e l’ultima condizione di forte preoccupazione riguardano il Reparto di Pediatria di Avezzano. L’organico medico risulta fortemente ridotto: mancano molti pediatri e non è stata aperta alcuna graduatoria da cui attingere per formalizzare nuove assunzioni".

“Questa criticità potrebbe costare cara anche al Reparto Maternità - continua il vice sindaco – perché la presenza di pediatri al momento della nascita di una nuova vita è obbligatoria". "Non solo l’attività ordinaria di cura e la normale turnazione sono compromesse -chiude la nota -, ma anche l’assistenza pediatrica dei primi giorni di vita del neonato: una lacuna che questo territorio, che conta 1000 parti all’anno, non può permettersi”.

Sulla difficile situazione sanitaria sono intervenute anche le organizzazioni sindacali di FP-Cgil, Cisl FP, Fials e Nursind della provincia dell’Aquila che esprimono forte preoccupazione su quanto sta avvenendo nelle strutture sanitarie dell'entroterra abruzzese temendo per la tenuta del sistema sanitario nel territorio della Provincia Aquilana.

I sindacati  e chiedono l’attivazione urgente di un tavolo di confronto con il comitato ristretto dei Sindaci sulle problematiche che stanno investendo le strutture del territorio a garanzia della salute dei cittadini, del rispetto dei LEA e dell’integrità psicofisica delle lavoratrici e dei lavoratori.

"La situazione emergenziale, oramai persistente dall’inizio della pandemia da SAR-COV-2 - si legge nella nota -, ha acuito la grave condizione del sistema salute nella nostra Regione già provato da anni di carenza in termini di Personale Sanitario, Personale Amministrativo e di innovazione tecnologica".

"Basta considerare - proseguono - che la Regione Abruzzo presenta ad oggi bassi livelli di Performance (<30%) appena superiore a Campania e Calabria, ultime in graduatoria (dati Panel 2022). Il personale è ormai ridotto allo stremo per il sovraccarico di lavoro ed il frequente ricorso alle prestazioni in orario aggiuntivo oltre che ai turni di lavoro straordinario, misure non più sufficienti e sostenibili in questa fase".

"Infatti - concludono i sindacati -, i frequenti contagi riducono ulteriormente le esigue risorse attualmente a disposizione, venendo così meno le norme di sicurezza sul lavoro e ponendo le basi per un imminente, ma speriamo evitabile, collasso dei Servizi Sanitari".

Ultima modifica il Sabato, 23 Luglio 2022 09:45

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