Una proposta di deliberazione consiliare per dare mandato agli uffici competenti, in tempi brevissimi, di predisporre le modifiche necessarie all'aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile al quadro di riferimento attuale e un Piano Stralcio specifico per il centro storico che individui aree di attesa, accoglienza e ammassamento con percorsi sicuri, oltre a vie di fuga per avventori saltuari e residenti. E che preveda, inoltre, l'aggiornamento costante della Carta dei cantieri in corso, la predisposizione di un elenco in continuo aggiornamento dei residenti, degli esercizi commerciali e degli uffici pubblici con relativo elenco dei dipendenti e una mappa degli edifici puntellati e da sottoporre a manutenzione.
La proposta è stata presentata stamane - in conferenza stampa - dai consiglieri di opposizione Luigi D'Eramo, Daniele Ferella ed Emanuele Imprudente. "Andiamo a colmare un vuoto cui l'amministrazione attiva non riesce a dare delle risposte", ha sottolineato D'Eramo. "Non capiamo se c'è una incapacità di gestione o se si tratta, invece, di una poco chiara e perfetta scaletta delle priorità. Presentiamo la proposta di delibera per senso di responsabilità ed iniziamo dal Piano Stralcio per il centro storico che, alla sera, è frequentato da migliaia di giovani e dove - finalmente - hanno riaperto alcune attività commerciali e degli uffici pubblici in una situazione, però, di precarietà e scarsa sicurezza".
Il 'Piano di Protezione Civile', ha spiegato, è da intendersi quale atto di pianificazione 'dinamico' e integrabile non solo in riferimento all'elenco di uomini e mezzi, ma soprattutto quando si acquisiscano nuove conoscenze sulle condizioni di rischio che comportino diverse valutazioni degli scenari, per cui occorre avere un quadro di riferimento corrispondente alla dimensione dell'evento atteso, della popolazione coinvolta, della viabilità alternativa, delle possibili vie di fuga, delle aree di attesa, di ricovero e ammassamento. "A cinque anni dal terremoto - continua il capogruppo di Prospettiva 2022 - la struttura sociale, economica e amministrativa della città ha subito profonde modificazioni. Dunque, nella valutazione degli scenari di riferimento per l'aggiornamento del Piano non si può non considerare la rilevante affluenza di persone nel centro storico, in particolare nelle ore notturne. E non si può non tener conto dell'assenza di controlli sui puntellamenti, in alcuni casi privi di collaudo".
Insomma, il Piano di Comunale di Protezione Civile vigente non contempla un quadro di riferimento attuale e, pertanto, deve essere aggiornato in tempi strettissimi per garantire la sicurezza ai cittadini. A partire da un Piano Stralcio per il centro storico.
I consiglieri di opposizione hanno ricordato le dichiarazioni rese dal Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, Sergio Basti, che in alcune recenti interviste al quotidiano 'Il Centro' aveva denunciato come ci fosse ancora molto da fare in termini di Protezione Civile, sottolineando che il Piano predisposto dal Comune dell'Aquila è all'anno zero. Senza dimenticare la nota del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che già nel novembre 2011 sollecitava il Sindaco all'adozione di misure atte a migliorare la pianificazione comunale in materia. "L'Amministrazione Comunale, in questi anni, non ha fatto nulla", ha attaccato D'Eramo. "Per questo, ci aspettiamo un atteggiamento di responsabilità e collaborazione della maggioranza e invitiamo tutti i consiglieri comunali a sottoscrivere la proposta di deliberazione. Sperando possa essere discussa in tempi brevissimi: ricordiamo delibere di iniziativa consiliare che hanno impiegato mesi, se non anni, prima di essere sottoposte all'attenzione dell'assise".
"Avremmo potuto presentare un Ordine del Giorno, oppure una Mozione", ha chiarito Emanuele Imprudente. "Invece, abbiamo deciso di sostituirci all'attività dell'amministrazione con una proposta di delibera. Evidentemente, non interveniamo sul Piano di Protezione Civile: iniziamo da una criticità - la sicurezza in centro storico - proponendo un Piano Stralcio che sappia tener conto dei tantissimi giovani che lo frequentano, degli uffici e dei negozi che hanno riaperto, del problema dei puntellamenti che avevamo già sollevato in commissione, senza allarmismi e senza demagogia. Purtroppo, non è seguita alcuna azione concreta dell'amministrazione".
"In centro storico, allo stato attuale, il concetto di sicurezza totale non può esistere", ha sottolineato Imprudente. "Se c'è tolleranza e consapevolezza di un rischio comunque sostenibile, il Piano di Protezione Civile non può non tenerne conto".
Una azione, quella dei consiglieri dell'opposizione di centro destra, che "potrebbe facilitare il sonno di chi ha assunto la responsabilità di riaprire il centro storico", ha lasciato intendere Daniele Ferella. Che ha poi parlato da 'frazionista': "Abbiamo iniziato dal centro storico dell'Aquila perché è evidente come sia attraversato da tantissime persone. Nelle frazioni, purtroppo, i centri storici sono ancora per lo più chiusi. Zone rosse. Che esistono anche a L'Aquila - ha ricordato - anche se non sono più segnalate".