Che confusione, sotto il cielo dell'emergenza.
Giusto ieri, il sindaco dell'Aquila annunciava che, da lunedì 6 aprile, chiamando il numero verde attivato dal Comune, i cittadini che avessero necessità potranno richiedere la consegna a domicilio di beni di prima necessità che verranno consegnati dagli Alpini del IX Reggimento, in divisa. Una iniziativa 'costruita' con la Caritas di Pile e l'associazione Azimut, coordinata dal Comune che gestirà le richieste.
Ci eravamo chiesti, stamane, come mai l'esecutivo comunale non avesse sottoscritto, piuttosto, una convenzione con il Centro servizi del volontariato, per costruire, così, una rete più ampia, in sinergia con le realtà associative che operano sul territorio e che, da tempo, seguono le fragilità sociali avendo, dunque, una mappatura puntuale delle criticità e dei bisogni.
Sta di fatto che nel punto stampa di stamane, il primo cittadino ha spiegato come, nel merito della quota parte dei 400 milioni destinati al Comune con l'ordinanza della Protezione civile, 68mila euro su 368mila spettanti all'Ente - la linea B - saranno destinati principalmente all'acquisto dei beni di prima necessità per l'infanzia "tramite la Casa del volontariato provinciale, per rispondere alle esigenze del momento". Dunque, stando alle parole del sindaco nei prossimi giorni verrà pubblicato l'avviso per comporre la graduatoria degli aventi diritto a ricevere il contributo a valere sui 300mila euro destinati all'acquisto di beni alimentari; i 68mila euro per l'infanzia, invece, saranno gestiti per il tramite del Csv. Intanto, le famiglie bisognose che avessero bisogno di beni di prima necessità potranno fare riferimento al numero verde del Comune, con la consegna gratuita che verrà garantita dagli Alpini su generi alimentari raccolti e inscatolati dall'associazione Azimut.
Se non fosse che, poco fa, l'assessore con delega alle Politiche sociali, Francesco Cristiano Bignotti, ha annunciato con una nota che, in realtà, stamane la Giunta ha approvato la convenzione con il Csv per la costruzoine di una rete associativa che, tra le attività prioritarie da porre in essere, avrà "il servizio di acquisto di beni di consumo e relativa consegna al domicilio su richiesta e con oneri a carico dell'utenza ma anche, in casi di rilevata indigenza, acquisto e consegna di beni di prima necessità o pasti, con oneri a carico dell'ente (per le sole ipotesi autorizzate dal Servizio Sociale Professionale)".
Ora, non è chiaro il motivo per cui ieri, e con una diffusa campagna social, il sindaco abbia annunciato l'iniziativa del Comune con Azimut e il IX Reggimento Alpini se, stamane, è stato approvato un provvedimento di Giunta che prevede sia la rete delle realtà del terzo settore, coordinate dal Csv, a garantire (anche) il servizio di consegna a domicilio di beni di prima necessità, attività che, tra l'altro, alcune associazioni svolgono da sempre, da prima dell'emergenza e ancora oggi, e parliamo di Fraterna Tau e Caritas diocesana.
D'altra parte, proprio Fraterna Tau - con 3e32/Casematte e Arci L'Aquila - ha inviato in redazione una nota spiegando che "fin dall'inizio dell'emergenza, in collaborazione con altre realtà del territorio, provvede alla distribuzione in loco e a domicilio di pasti caldi e di pacchi spesa presso i cittadini impossibilitati (economicamente o fisicamente) al reperimento dei beni di prima necessità. Questa attività prosegue quotidianamente e proseguirà regolarmente anche alla luce del servizio di 'solidarietà alimentare' che sarà attivato dal Comune dell'Aquila a partire da lunedì 6 aprile. Lo precisiamo alla luce delle numerose telefonate che abbiamo ricevuto anche in seguito alle parole del Sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, che nel corso della videoconferenza stampa tenuta in data odierna ha affermato che la distribuzione dei beni di prima necessità a domicilio avverrà 'solo ed esclusivamente attraverso personale del Nono Reggimento Alpini', suggerendo di non aprire a 'nessun altro che dice che sta portando beni con cui non è stato concordato precedentemente'".
Il servizio di solidarietà alimentare messo in campo in queste settimane - hanno voluto precisare le associazioni - trova piena legittimazione dal DPCM del 22 marzo (art. 1, c. 1, lett. F) e DPCM precedenti, nonché dall'ordinanza n. 20 del 31 marzo del presidente della Giunta regionale.
Un 'difetto' di comunicazione, definiamolo così, che non fa bene alle famiglie più disagiate; anche per questo, soprattutto per questo, era più che lecito chiedere alla Giunta che facesse affidamento su reti consolidate di solidarietà. E l'atto approvato stamane, per fortuna, va proprio in questa direzione, prevedendo una convenzione con il Csv per realizzare servizi e interventi di prossimità 'a bassa soglia' di carattere sociale e socio-sanitari.
"Questa è una delle tante azioni che vede quest'amministrazione comunale collaborare con gli enti del terzo settore, così come accaduto costantemente in questi anni, e testimonianza di ciò sono ad esempio le varie reti di partenariato sviluppate che ci hanno permesso di drenare sulla città dell'Aquila milioni di euro a favore di tutte le classi sociali", ha tenuto a precisare Bignotti. "Al momento, le attività prioritarie da porre in essere con questa convenzione riguarderanno, su segnalazione del servizio sociale ovvero su istanza degli interessati, il monitoraggio e l'assistenza da remoto di utenti fragili, il servizio di acquisto di beni di consumo e relativa consegna al domicilio su richiesta e con oneri a carico dell'utenza ma anche, in casi di rilevata indigenza, acquisto e consegna di beni di prima necessità o pasti, con oneri a carico dell'ente (per le sole ipotesi autorizzate dal Servizio Sociale Professionale), il segretariato domiciliare (pagamento utenze, disbrigo pratiche, etc.), l'eventuale acquisto e consegna farmaci, il servizio di telecompagnia a beneficio di persone sole e l'orientamento ai servizi in favore dell'utenza".
I principali obiettivi che si intendono raggiungere - ha aggiunto l'assessore - "sono quelli di analisi e decodifica dei nuovi bisogni della cittadinanza, conseguenti agli effetti della situazione emergenziale Covid-19 (distanziamento sociale, isolamento e solitudine, difficoltà di approvvigionamento, etc.), un ulteriore rafforzamento della collaborazione tra il Comune e la rete associativa territoriale, incentivando azioni integrate volte a promuovere forme di welfare di comunità, che sia in grado di sviluppare forme di programmazione e di realizzazione di iniziative in rete, anche mediante il ricorso alla governance partecipata, potenziando la rete dei servizi e degli interventi territoriali. L'utenza cui vengono risvolti i servizi - ha proseguito l'assessore - è identificabile tra i cittadini residenti nel Comune dell'Aquila che si rivolgono ai servizi sociali comunali e tra quelli che vengono segnalati dal territorio, che potranno essere gestite dalla rete delle associazioni coinvolte, sempre previo raccordo con il Segretariato Sociale dell'Ente Locale, con priorità per madri sole con bambini, anziani, disabili e persone sole. Quest'azione - ha concluso Bignotti - prevedendo la realizzazione di un report quindicinale permetterà ai servizi sociali comunali di potere avere un quadro più definito degli effetti sul territorio legati a questa inedita emergenza in modo da poter ricalibrare i vari sevizi da erogare per essere più aderenti alle richieste dell'utenza".