Domenica, 26 Aprile 2020 22:11

Dal 4 maggio riaprono i cantieri. Sì agli incontri con i parenti: possibile muoversi tra Comuni ma non fuori Regione (a meno di motivi di lavoro o salute). Commercio al dettaglio riaprirà il 18 maggio, bar e ristoranti il 1 giugno

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Più che di 'fase 2', è giusto parlare di qualche apertura in più rispetto ai giorni scorsi. 

In serata, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza stampa i contenuti del nuovo Dpcm che, di fatto, dal 4 maggio consentirà di vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli e nonni, il che non vorrà dire che si potranno organizzare riunioni di famiglia: resta valido il divieto di assembramenti, anche in casa. E soprattutto, per proteggere i più anziani, è prescritto l'uso della mascherina.

Per questo motivo, ci si potrà muovere tra comuni della stessa Regione, sebbene resterà l'obbligo dell'autocertificazione; evidentemente, arriverà un altro modello, l'ennesimo: alle già note motivazioni per uscire di casa si aggiunge, appunto, quella della visita ai parenti. Non sarà possibile, invece, uscire dai confini regionali se non per comprovati motivi di salute o di lavoro. Sarà consentito il rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora.

Sì alla ripresa delle attività motorie a distanza, non più nei pressi della propria abitazione, a patto che si pratichi individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. Per l'attività sportiva la distanza minima prevista è di due metri. Sì anche all'attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra per i quali la ripresa potrebbe essere il 18 maggio.

La regola della distanza varrà anche per i giardini pubblici, che avranno ingressi contingentati: a far rispettare le distanze dovranno essere i comuni che, ovviamente, potranno anche decidere di tenere gli spazi verdi chiusi.

Sarà possibile tornare a celebrare i funerali, ma soltanto alla presenza dei familiari più stretti (non più di 15 persone): per riprendere le messe bisognerà aspettare ancora.

Dal 4 maggio riprenderanno la produzione tutte le aziende del manifatturiero, di costruzioni e quelle all’ingrosso funzionali a questi due settori. Il tutto, ha tenuto a precisare Conte, “nel rispetto dei diversi protocolli di sicurezza che abbiamo aggiornato il 24 aprile anche per le aziende di trasporti e per i cantieri”. La riapertura del commercio al dettaglio, invece, è prevista per il 18 maggio. Si dovrà attendere il 1 giugno per bar, ristoranti, parrucchieri e saloni estetici. Dal 4 maggio è confermata la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio (in Abruzzo è già possibile): il consumo non dovrà avvenire all'interno del locale, né al suo esterno dovranno formarsi assembramenti. 

Musei, mostre e luoghi culturali all'aperto riapriranno il 18 maggio.

Un'ultima annotazione: ieri il commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha firmato l'ordinanza che fissa il prezzo delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi al netto dell'Iva. 

"Se ami l'Italia mantieni le distanze", il messaggio che Conte ha voluto lanciare al paese. "Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi: non bisogna mai avvicinarsi, la distanza di sicurezza deve essere di almeno un metro", ha aggiunto. "Dovremo vigilare, monitorare costantemente, affinchè la curva del contagio non risalga, ed essere pronti per intervenire in modo tempestivo laddove la curva dovesse diventare critica. Abbiamo predisposto un meccanismo per consentirci di intervenire", ha assicurato il presidente del Consiglio.

"Stiamo tutti affrontando una prova molto dura. Anche nei prossimi mesi ci aspetta una sfida molto complessa. Molti di voi vorrebbero un definitivo allentamento delle misure. Possono quindi anche reagire negativamente in questa fase, affidarsi alla rabbia, cercare un colpevole, prendersela con un familiare, con la politica, con il governo o con la stampa. Oppure possiamo scacciare il risentimento e pensare a cosa ciascuno può fare per consentire questa rapida ripresa. Dobbiamo gettare le basi della ripartenza del Paese. Rimboccarci le maniche: il governo farà la sua parte, ci sarà una stagione intensa di riforme per cambiare quelle cose che nel Paese non vanno da tempo. Noi, con la squadra dei ministri, non ci tireremo indietro", ha proseguito il premier. Sottolineando, poi, come gli scienziati non siano in grado di dire quando finirà l'emergenza. "Dobbiamo aspettare una terapia risolutiva o il vaccino: ora bisogna avviarci alla Fase 2, programmare un progressivo allentamento del lockdown, con il Paese che riparte ma in sicurezza. Anche i membri della comunità scientifica non saprebbero dirci quando ci sarà l'uscita definitiva dall'emergenza". 

Dunque, un accenno al Consiglio Europeo di giovedì: "Con il recovery found in Europa abbiamo ottenuto un risultato storico, ed è stato creato uno strumento innovativo che offrirà ai Paesi più colpiti, come l'Italia, di percorrere una strada di ripresa grazie alla solidarietà".

Conte si è scusato per i ritardi sulla erogazione di Cassa integrazione in deroga e bonus: "c'è stata un'enorme mole di lavoro da fare. Stiamo lavorando alla risposta economica. Stiamo lavorando senza sosta. Abbiamo già liquidato quasi 3,5 milioni di bonus da 600 euro. Alcuni attendono ancora, ci sono ritardi e di questi ritardi mi scuso. Stiamo parlando di 11 milioni di domande di prestazioni assistenziali, normalmente questa mole veniva trattata in cinque anni, ora sono state trattate in un solo mese". 

Ultima modifica il Domenica, 26 Aprile 2020 22:50

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