Alla fine di marzo, con delibera n. 167 - rubricata tra i provvedimenti del comune relativi all'emergenza Covid-19 - la Giunta comunale ha invitato l'amministratore unico di Ama, Giammarco Berardi, ad applicare per sei mesi il nuovo accordo di contrattazione di secondo livello, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali ed approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori, raggiunto a valle della cancellazione della vecchia contrattazione contestuale al piano di ristrutturazione allegato alla ricapitalizzazione decisa dal Consiglio comunale con un appostamento di 1milione e 300mila euro.
Una decisione duramente contestata dal consigliere di maggioranza Roberto Jr Silveri, in orbita Lega - "la delibera appare palesemente inopportuna nel merito visto che non c'è nessuna correlazione tra l'emergenza in corso ed il ripristino delle indennità aggiuntive sui salariali dei dipendenti di AMA Spa, inoltre, mette a rischio il mantenimento dei livelli occupazionali dell'azienda", l'affondo - e difesa dalla Filt Cgil che ha inteso sottolineare come "la nuova contrattazione" riduca il costo del lavoro di AMA del 33% facendo pagare un prezzo ai lavoratori: "la delibera interviene, e giustamente - la posizione del sindacato - perché il nuovo accordo sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali ed approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori, mediante referendum a scrutinio segreto, venga applicato".
Sta di fatto che l'amministratore unico di Ama - nominato su indicazione della Lega - ha risposto duramente all'indirizzo della Giunta: con una nota inviata al sindaco Pierluigi Biondi, all'assessore alle partecipate Fausta Bergamotto e all'assessore con delega ai trasporti Carla Mannetti oltre che ai dirigenti dei settori coinvolti, al collegio sindacale e al revisore unico dell'azienda partecipata, Giammarco Berardi ha messo nero su bianco come sia "assolutamente necessaria" la preventiva acquisizione del "parere positivo da parte della struttura preposta al controllo individuata, come previsto dall'art. 147-quater, comma 1, del Tuel, nel settore valorizzazione e controllo delle società partecipate, nonché quelli del revisore legale e del collegio sindacale di Ama Spa" chiedendo al socio unico di "deliberare modalità, tempi e contenuto delle misure richieste".
Berardi ha chiarito come la sintesi di contratto aziendale, "chiamato poi accordo", come previsto dall'indirizzo indicato dal Consiglio comunale è stata costituita nel tassativo rispetto dei saldi indicati nel piano di ristrutturazione aziendale e nel rispetto del dettato del Ccnl di categoria. L’accordo aziendale, del costo di 548.589 euro, ha trovato sostanziale fattibilità esclusivamente in ragione dell’individuazione di specifiche ed ulteriori coperture economiche e finanziarie discendenti dallo stanziamento sul bilancio di previsione triennale 2020-2022 della Regione Abruzzo, deliberato il 28 dicembre 2019 per 400.000 euro; il blocco del turn-over relativo al 2020; l’incremento di produttività derivante dalla riorganizzazione dell’orario dei turni di lavoro.
In ogni caso proprio, "nell’ottica dell’effettiva sostenibilità economica e finanziaria dell’accordo stesso, la sua efficacia era espressamente subordinata alla ricorrenza di due requisiti" ha spiegato Berardi: "che vi fosse l’adesione da parte della maggioranza assoluta del personale dipendente in sede e che si verificasse la sottoscrizione da parte di tutti dipendenti in servizio di un verbale di conciliazione individuale in sede sindacale di esplicita rinuncia al contenzioso derivante dalla precedente contrattazione di secondo livello, quest’ultima ipotesi mai verificata poiché - ha indicato l'amministratore unico nella nota - soltanto 69 lavoratori su 229 hanno aderito alla sottoscrizione e quindi l’accordo non si è mai perfezionato in termini di legge; pertanto, con decorrenza primo febbraio 2020, si è dato corso nei confronti di tutto il personale dipendente del trattamento economico e normativo del solo Ccnl autoferrotranvieri".
Di qui, la delibera di Giunta comunale che ha indicato all'amministratore unico di procedere per sei mesi all’applicazione provvisoria dell'accordo nei confronti della totalità dei dipendenti. L’indirizzo, però, "non appare in linea, difettando di ogni valutazione di ordine economico finanziario, vista anche la mancata verifica dell’ammortizzazione del Pef e del piano di ristrutturazione del 14 ottobre 2019 da parte di un gruppo di lavoro appositamente istituito, condizione questa ritenuta necessaria ed imprescindibile ‘nell’ottica di ridurre l’impatto sul costo del lavoro ipotizzato nel piano industriale’ con quanto deliberato dal Consiglio comunale riportato nella stessa delibera", ha specificato Berardi.
Che ha aggiunto: "Il sottoscritto non può davvero esimersi dal rappresentare come l'impartito indirizzo non soltanto non perseguirebbe l'obiettivo di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario individuato dal Consiglio comunale come prioritario e assorbente di ogni altra finalità in un'ottica di continuità ed efficienza aziendale, ma neppure quello di preservare l'azienda da ulteriori gravi e probabili pregiudizi, stante la non condizionalità dell’applicazione a qualsivoglia forma di rinuncia da parte dei dipendenti dei contenziosi attivati e/o attivandi".
Non solo: "la permanenza di tale rischio contenzioso, imporrà all'azienda di appostare un congruo fondo rischi, il cui impatto a livello economico non potrà che andare a sommarsi a quello, già dirompente, del costo per il personale (laddove si procedesse secondo l'indirizzo indicato) e dei mancati ricavi così come illustrati", la stilettata di Berardi che ha pure specificato come "il paventato pericolo di possibili stati di agitazione è escluso dalla normativa di settore che fa divieto di scioperare in caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità come nel caso dell’attuale emergenza sanitaria legata al Coronavirus, prevedendo in tali circostanze l’immediata sospensione di scioperi di qualsiasi genere eventualmente dichiarato o in corso di effettuazione".
Insomma, è andato in scena l'ennesimo scontro tra l'amministratore unico di Ama, supportato dalla Lega, e il sindaco Pierluigi Biondi che, con l'assessore Carla Mannetti, non ha mancato di manifestare, in questi mesi, una profonda divergenza di vedute sul destino della partecipata.